Santini di Casoli

Raccolta di 29 manifesti religiosi della prima metà del 1900, stampati a Casoli di Camaiore in occasione delle feste paesane che venivano organizzate da un apposito comitato (I festaioli o le zelatrici).  Gli originali, meno uno, si trovano presso l'Archivio diocesano di Lucca.  Perché sono qui? Semplice. Il mio cognome lo indica. Mio padre era originario di Casoli e, persona religiosissima, custodiva con amore questi manifesti. Quella sotto è una sua foto, penso fatta alla visita medica. Io ho voluto salvarli depositandoli in un luogo sicuro e, nello stesso tempo, farli conoscere.
D'altra parte ho sempre saputo di essere un casorino anche se la vita mi ha diviso da questo paese. Ma mi sono rimasti sempre nel ricordo i nomi cari di Casoli e dei luoghi limitrofi: Matanna per primo, la Penna, la Grotta all'onde e le buche delle fate, il Campo all'orzo, Lombrici, Metato, Trescolli, il Monte furato, il Procinto e, come potrei dimenticarla, la selva con i suoi castagni e alberi di noce e il fiume in fondo. Oltre ad alcune persone, parenti in primis, cosa mi è anche rimasto nel ricordo? L'acqua fresca presa con il ramaiolo, il burro di colore giallo acceso e un buonissimo dolce tipo crostata, il saccone di foglie di granturco, la strada senza macchine, le patate rosse. Di modi di dire casolini ne ricordo solo uno che diceva mio padre: "Sivve pò, dicono a Camaiore!" Che poi, a pensarci bene, se lo dicono a Camaiore vuol dire che a Casoli non lo dicono. E mio padre come faceva  a pronunciare la doppia v di sivve se ha sempre bevuto la bira invece della birra?