Arole

’a, avv. Qua. Sentita come se fosse ca. Vieni ’a! Senti ’a che teporino! [audio]

A andà bene! [audio] , loc. Speriamo che vada bene!

A bacìo [audio] , loc. Posto umido volto a levante.

A barzelloni, loc. A salti. Caminava a barzelloni. [audio]

Abbacchiato, agg. Giù di corda. Da bacchio. Come se fosse stato bacchiato, picchiato con un bacchio. Cos’hai? Ti vedo tutto abbacchiato. [audio]

Abbaione, s. m. Presa in giro molto rumorosa. È entrato ner circolo e ha ordinato da be’ dicendo ’e lui volea esse servito ar tavolino. N’ hanno fatto un abbaione ’e ’un finiva più. [audio]

Abbarbïato (abbarbicato), agg. Radicato. L’ha presente ’r fio ner muro? Ci s’era abbarbïato ’n una maniera ’e per levallo biava buttà giù un pezzo di muro! [audio]

Abbassó, v. tr.(ind. pass. rem.) Abbassò. A: L’acqua ’un è morto carda! [audio] B: Perché giù s’abbassó ’r termostato [audio]

Abbiocco [audio] , s. m. Sonnolenza postprandiale.

Abboccato [audio] , agg. Di bocca buona. Persona che mangia di tutto senza fare storie.

Abbonà, v. tr. Non far pagare, abbuonare. Me l’ha abbonato! Ha detto ’e tanto ’un l’avrebbe riscosso mai, e tanto valea lascià perde tutto. [audio]

Abbozzà, v. tr. Farla finita, smettere, lasciar perdere, abbozzare. E abbozzala! Ora basta! [audio]

Abbriccïato (abbriccicato), agg. Non rifinito o rifinito male. Cotesto è un lavoro abbriccïato che ’un merita du’ sordi! [audio]

Abbrìccïo (abbriccico), s. m. Lavoro fatto male, non rifinito o rifinito male. Ha fatto (pr: affàtto) un abbrìccïo! [audio] Riferito a una terza persona. - Ha’ fatto (pr: afàtto) un abbrìccïo! [audio] Riferito alla persona alla quale ci si rivolge.

Abbrustolito, agg. Tostato. Come se fosse stato cotto sulla brusta. La mattina, faccio ’olazione ’on una tazza di latte e c’inzuppo delle fette di pane abbrustolite ’on burro e zucchero. [audio]

Abbuià, v. tr. Nascondere un fatto, rendere una notizia segreta, abbuiare. Meglio abbuià tutto, prima ’ e se n’accorgano! [audio]

Abbusà, v. intr. Abusare. ’Un te n’abbusà: è più piccino! [audio]

Abbuso, s. m. Abuso. Ma quest’ è n’ abbuso! [audio]

Abeto [audio] , s. m. Abete.

A birïuccio [audio] , (a biricuccio), loc. Sistema per portare un bambino sulle spalle, con una gamba di qui e una di là al collo, oppure con le braccia attorno al collo e le gambe alla vita.

A bischero, loc. Fatto male. Fà le ’ose a bischero. [audio]

A bischero sciorto, loc. Fatto male. Fà le ’ose a bischero sciorto. [audio]

A bollore, loc. Caldissimo. A: Prendi la pizza. [audio] B: Ma è a bollore! [audio]

A bono, loc. Molto bene. Ha’ visto l’urtima grandinata ch’è venuta. Le macchine erano ammaccate a bono! [audio] - A: : Chiudo le finestre. [audio] B: Chiudile a bono e belle stoppinate. [audio]

A bon rende! loc. Alla tua salute. A: Er caffè lo pago io. [audio] B: A bon rende! [audio]

A botta sïura [audio] (sicura), loc. Con la massima sicurezza.

A brezza, loc. Fatto in malo modo. Le ’ose si fanno ammodino, no a brezza ’ome fa’ te! [audio]

A buino!(buchino) loc. Giusto in tempo, preciso! Ce l’ha’ fatta propio a buino! [audio] - C’è entrato a buino! [audio]

A buo! (buco), loc. Giusto in tempo, preciso! Se’ rivato propio a buo! [audio] - C’è entrato a buo! [audio]

A buo (buco) puzzone [audio] , loc. Chinato.

A buo (buco) ritto! loc. Arrabbiato. Se n’andò via a buo ritto senza nemmeno vortassi! [audio]

A buo (buco) torto! loc. Nervoso, di malumore. Stamattina s’è levato a buo torto. Meglio lasciallo stà! [audio]

A caaceci(a cacaceci) (pr: accàaceci) [audio] , loc. Sistema per portare un bimbo sulle spalle, con una gamba di qui e una di là al collo.

Acania [audio] , s. f. Acapnia.

A cap’all’ingiù, loc. Con la testa in giù. E rimase lì attaccato a cap’all’ingiù. [audio]

A cap’all’insù, loc. Con la testa in su. E rimase lì a guardà a cap’all’insù. [audio]

A caso, loc. In maniera grande, esagerata. ‘E ’n lavoro a caso! [audio] - E c’era ’na ’oda a caso oggi in banca! [audio]

A caso ripensato, loc. Pensandoci meglio. A caso ripensato, forse è meglio se ci vado. [audio]

A cavarcioni [audio] , loc. A cavalcioni.

A cazzo di ’ane, loc. Fatto in malo modo. Ma te le ’ose le sa’ fà solo a cazzo di ’ane? [audio]

Accalato, agg. Posato, che si è buttato. C’è un tordo accalato. [audio]

Accallà [audio] , v. tr. Accostare un’apertura. Forse da calle, sentiero. A Venezia calle, stradina. Nella montagna sopra Camaiore il callare è un sentiero. Il significato è quello di rendere un’apertura più stretta tanto quanto una calle.

Accallato, agg. Accostato. Se tenevi la porta un po’ accallata, c’era Laura ’e parlava, invece di chiudinela sur muso! [audio]

Accardato [audio] , agg. Accaldato.

Accattà, v. intr. Chiede l’elemosina, accattare. Lo cercavano tutti, anco e (i) ’arabinieri dato ch’era sparito da casa dar giorno prima, e invece era a Lucca a accattà! [audio]

Accavallinassi , v. intr. pron. Accavallarsi. Mi si dev’esse accavallinato un nerbo, e ora ’un camino più! [audio]

Acceà, v. tr. Accecare. C’è ’r (il) sole. Ora m’accea! [audio] - Dio m’accei se ’un è vero! [audio]

Acceato [audio] , agg. Accecato.

Accellerà, v. intr. Accelerare. Accellera, accellera, sennò ’un si chiappano! [audio]

Accendìgliolo, s. m. Rametti o altro, utili per accendere il fuoco. A: Maria, ’osa fate? Un po’ d’accendigliolo? [audio] B: Ah! Giaomo, er figliolo di Rosina. Ero ’on la Bruna al solicchiolo. Voglio ’ndà a fà du’ (due = alcuni) steccoli, ho detto. [audio]

Accerito, agg. Di colore acceso. Il giallo nell’originale era più accerito! [audio] (Riferito alla stampa di un’immagine che era venuta con colori più sbiaditi rispetto all’originale).

Accesso, s. m. Ascesso. ’Un ne posso più! Ciò un accesso ’n bocca ’e mi fa vedé le pene dell’inferno! [audio] (Frase mescolata tra “vedé le stelle” e “soffrì le pene dell’inferno”.)

Acchiappà [audio] , v. tr. Prendere, acchiappare.

Acchiocciassi, v. rifl. Manifestare i segnali tipici di una chioccia. (Detto di una gallina che comincia a fare il verso di una chioccia.) A: O che versi fa la gallina? [audio] B: O ’un lo vedi, e s’acchioccia!! [audio]

Acchità, v. tr. Giocare per primo (p.e. nel gioco del biliardo), acchitare. Chi è che acchita? [audio]

Acchità, v. tr. Aizzare. (Come se venisse dato inizio al gioco) ’Un l’acchità! Sta’ bono! [audio]

Acchito, s. m. Il primo tiro (nel gioco del biliardo). A chi è toccato l’acchito? [audio]

Accidenti alla Sitrì! [audio] loc. Invettiva dal nome della tenutaria di una famosa casa chiusa di Livorno.

Accidenti a te e a chi t’ha caato! [audio] loc. Invettiva. Imprecazione rivolta a una persona che non capisce o non vuol capire.

Accidenti a te e ar tu’ ’apo (capo) tamburo! [audio] loc. Invettiva. Imprecazione rivolta a una persona che non capisce o non vuol capire. Il capo tamburo è un capo che è vuoto, e quindi senza cervello.

Acciderba! [audio] loc. Accidenti!

Acciderboli! [audio] loc. Accidenti!

Acciglià [audio] , v. intr. Avvicinarsi al bordo della strada.

Accileccà [audio] , v. tr. Far credere una cosa a qualcuno per imbrogliarlo.

Accioccà, v. tr. Dare qualcosa da fare a qualcuno che non sarebbe obbligato a farlo. Me l’hanno accioccato e ora mi tocca badallo! [audio]

Acciocchito, agg. Stanco. Mi sento tutto acciocchito! [audio] Incrocio tra l’aggettivo acciucchito e ciocco, nel senso di sentirsi peso e incapace di sensazioni come può essere un pezzo di legno. Cfr. “Duro ’om ’un ciocco!” [audio]

Acciucchito, agg. Stanco. Mi sento acciucchito! [audio]

Acciuga [audio] , s. f. Alice, acciuga.

Accoccovassi [audio] , v. rifl. Accovacciarsi, abbassarsi per terra. (Come un animale che cova).

Accomodà, v. tr. Punire. Ora t’accomòdo io! [audio] Devo dire che con questo verbo ho avuto dei problemi. Infatti per il mio orecchio vanno bene tutte e due le pronunce, sia quella dialettale che quella italiana.

Accomodassi, v. intr. Accomodarsi, trovarsi d’accordo. ’Un si preoccupi. Ci s’accomòda in quarche maniera. [audio]

Accomòdo [audio] , v. tr. (ind. pres.) Accòmodo.

Acconciassi, v. rifl. Prepararsi, vestirsi. Ma come ti sei acconciato! [audio]

Accorgisene, v. intr. pron. Accorgersene, accorgersi di qualcosa. Son cascato senza nemmeno accorgimene [audio] . - Sono ’ascato senza nemmeno accorgimene. [audio]

Accostà, v. tr. Socchiudere, accostare. Accosta l’uscio, c’è riscontro! [audio]

Accosto, avv. Accanto. Vien’ accosto! [audio]

Accosto, agg. Accostato. Tieni l’uscio accosto. [audio]

Accramà [audio] , v. tr. Acclamare.

Acculassi, v. intr. Avvicinarsi con la parte posteriore. Sarebbe bona in Vallimosa, ma c’è da fà tutto quer pezzo con la ’assetta delle bottiglie. Io la prendo in Valderio, mi ci acculo (pr: ciaccùlo) con l’apino [audio] (Ape, piccolo motomezzo marca Piaggio).

Acetini [audio] , s. m. pl. Romice. (rumex acetosella).

A cianfera, loc. A vanvera. Te fa’ (fai) sempre le ’ose a cianfera! [audio]

Àcito fenïo [audio] , s. m. + agg. Acido fenico.

Àcito muriàtïo [audio] , s. m. + agg. Acido muriatico.

Acquaio [audio] , s. m. Lavello.

Acquarello [audio] , s. m. Acquerello.

Acquata, s. f. Pioggia forte. A: Costì è piovuto? [audio] B: Si, è venuta ’na bell’acquata! [audio]

Acquerùgiola [audio] , s. f. Pioggia fine fine che non bagna nemmeno la terra. (Ha un leggero senso dispregiativo).

Acquetta [audio] , s. f. Candeggina.

Acquettina, s. f. Pioggerellina. Son dovuto tornà ’ndietro perché venia giù un’acquettina ’e ’un sembrava ma ti bagnava! [audio]

Àcquito, agg. Detto di uovo non più buono, diventato come acqua. Son nati sortanto dodici pucini perché l’ (gli) artr’ ovi erano àcquiti. [audio]

A crai, loc. Fatto male, senza impegno. Te fa’ sempre le ’ose a crai! Ma’ ’na vorta ’e tu faccia una ’osa ammodo! [audio]

A craziola [audio] , loc. Stare a sedere, parlando del più e del meno! Mi è anche capitato di sentir dire a graziola, probabile accostamento con la parola grazie, tenuto conto anche del suo senso positivo. Era una persona anziana che aspettando il suo turno al negozio di alimentari, si mise a sedere dicendo: E io mi metto a graziola [audio]

A cul’addietro, loc. All’indietro. E venne all’improvviso a cul’addietro che un ce la feci a scansammi. [audio]

Addice, v. intr. (ind. pres.) Sta bene. Cotesto vestito ti s’addice propio! Sembri un figurino. [audio]

Addietro, avv. Indietro. Sta’ addietro! [audio]

Addio nini! [audio] , loc. Saluto ironico.

Addirizzassi, v. rifl. Drizzarsi. Ho un male alle rene, ’un m’addirizzo! [audio]

Addoppato [audio] , agg. Nascosto, tappato bene, riparato dal freddo.

Addossino, s. m. Nel gioco delle carte lo spareggio nella coppia perdente, per vedere chi paga tutto. Vieni si fa l’addossino. [audio]

Addottorà, v. tr. Mettere a posto. E t’addottoro io se continui! [audio]

A dilungo, loc. Avanti. Te fa’ finta di gnente e tira a dilungo. [audio]

A dissela tra di noi [audio] , loc. Se si parla solo tra noi due senza che quanto detto venga sentito da terze persone.

A dissela tra noi [audio] , loc. Se si parla solo tra noi due senza che quanto detto venga sentito da terze persone.

Adoprà, v. tr. Adoperare. O, riordatelo bene, cotesto segaccio ’un lo devi adoprà. Ha’ ’apito bene? È perioloso. [audio]

A fà! loc. Per fare cosa! A: Mario, te lo riordi domani alle cinque e mezzo? [audio] B: Si, va’ siura! [audio] C: Ma che ne lo dici a fà? [audio] (Sottinteso: Tanto ’un se lo riorda! [audio] ) A: Ha’ ragione! [audio] - ’Un ci vengo, tanto ’osa ci vengo a fà! [audio]

A fà der bene a ciui Sant’Antonio se n’ebbe a permale! loc. Far del bene a chi non l’apprezza è una cosa sbagliata. A: Ho fame. [audio] B: Sulla macchina c’è la schiacciata. [audio] A: ’Un credo che se sulla macchina c’è la schiacciata mi passi la fame! [audio] B: Eh si, a far der bene a ciui Sant’Antonio se n’ebbe a permale!! [audio] A: E io ’un la mangio! [audio] B: E allora la mangio io! Se ti vo’ levà la sete cor presciutto, a me mi va bene. [audio]

Affatïassi, v. rifl. Affaticarsi. ’Un t’affatià tanto! [audio]

Affettato, s. m. Salumi tagliati a fette. Per stasera vado a comprà un po’ d’affettato. [audio]

Affibbià, v. tr. Rifilare una cosa da poco, affibbiare. Ma chi te l’ha ’ffibbiato ’otesto troiaio? [audio]

Affogà, v. intr. Annegare, affogare. Eh poerino e c’è affogato! [audio]

Affogà, v. intr. Mancare il respiro. Óh, tutto ’iuso ’osì mi manca ’r respiro, mi sento affogà! [audio]

Affortunato [audio] , agg. Fortunato.

Affrïa [audio] , s. f. Africa.

Affrïano [audio] , s. m. agg. Africano.

Affrittellato [audio] , agg. Al tegamino, all’occhio di bue. Modo di cucinare un uovo.

Affummïato [audio] , s. m. agg. Affummicato.

A fittone, loc. A diritto. Quando l’ho visto mi ci son buttato a fittone! [audio]

A gamba a cïala! loc. Caduto per terra. È ’ndato a gamba a cïala! [audio]

A garganella [audio] , loc. Modo di bere dalla bottiglia senza toccarla con la bocca.

Aggeggià, v. intr. Riparare, fare qualcosa che richiede capacità innate. Cosa aggeggi? [audio]

Aggeggià, v. intr. Fare qualcosa alla meno peggio, senza prevedibili risultati positivi, aggeggiare. Ma la smetti ’n po’ d’aggeggià! [audio]

Aggeggino, s. m. Persona che ha capacità innate per fare i lavori bene. È ’n aggeggino, è bono (buono = capace) a riparatti anco un registratore! [audio]

Aggéggio, s. m. Cosa senza importanza o alla quale non si vuol dare importanza. È ’n aggéggio. ’Un vale gnente! [audio]

Aggeggione, s. m. Persona che non combina niente di buono. È ’n aggeggione, ’un sa fà gnente di bono! [audio]

Agghingato [audio] , agg. Vestito bene.

Aggiaccato, agg. Buttato giù. ’R grano è tutto aggiaccato. [audio] (Dopo una pioggia violenta con vento, per esempio).

Aggobbito, agg. Curvo come un gobbo. Stai su colla schiena, ’une stà così aggobbito ’e (che) poi doventi gobbo! [audio]

Aggrinzito, agg. Pieno di grinze. Stacci un po’ più attento: è tutto aggrinzito! [audio]

Aggrovigliolato, agg. Aggrovigliato. E (i) panni tutti aggrovigliolati dar vento. [audio]

Aggrovigliolio, s. m. Aggroviglio. Ma come fa’ (fai) a capicci quarcosa in tutto ’otesto aggrovigliolio? [audio]

Agguantà, v. tr. Prendere con sveltezza, agguantare. Se ’un l’agguantavo io chissà in du’ (duve = dove) ’ndava a finì! [audio]

Aggustà, v. intr. Stimolare l’appetito. N’ (gli) ho preparato ’uesta pizzetta per vedé se n’aggusta ’n (un) po’. [audio]

Aghetto, s. m. Uncinetto. Ti garba? È ’n lavoro ’e ho fatto all’aghetto. [audio]

A ghiacé (ghiacere = giacere), loc. Sdraiato. Mettiti a ghiacé! [audio]

A giro, loc. In giro. Vado a giro [audio]

Aglietti, s. m. pl. Porri selvatici (allium ampelosaprum). Per cena faccio ’na frittatina d’aglietti. [audio] Proprio pochi giorni fa (dicembre 2010) tornando con mia moglie da una passeggiata mi sentiti dire: “Ha’ fatto (i) porrandoli per fà una fritatta?” Io veramente credevo di aver colto degli aglietti da mettere nell’insalata. Rimasi quindi sorpreso perché non li avevo mai sentiti chiamare così. Ho effettuato quindi delle ricerche e sono giunto alla conclusione che sia un vocabolo larigiano che la signora ha ereditato dalla madre, che era di Lari.

Aglioso, agg. Pieno d’aglio. (Riferito a pietanza preparata con troppo aglio). Queste sarcicce son tropp’ agliose [audio]

Aguglioli [audio] , s. m. pl. Aghi di pino.

Agurà, v. intr. Augurare. ’Un te l’agurà! [audio] Il dittongo au che diventa a non è generalizzato in tutte le parole. Oltre a questa vedi più avanti quelle che cominciano per ato e i nomi di persona dei seguenti esempi: Beppe d’Agusta [audio] - Er sor Agusto [audio] .

Aibò! [audio] inter. Esclamazione di disgusto.

Aiola [audio] , s. f. Aiuola.

Aire, s. f. Abbrivio. Ni dettero ’na spinta e dopo poo prese l’aire e andò avanti da sé. [audio]

Aità, v. tr. Aiutare. Viemm’aità! [audio] T’aità? [audio] T’a dì come stanno le ’ose? [audio] Parola usata da Dante nel Fiore numero CCIV: “Po’ sentì ’l fatto Vergogna e Paura, Quand’ ell’ udiron quel villan gridare, Ciascuna sì vi corse allui aitare, E quello Schifo molto s’assicura.”

Aitami a dì, loc. Aiutami a dire. Ho mangiato un dorce, ma bono, aitami a dì bono, che ’un te lo dio! [audio]

Aizzà, v. tr. Aizzare, mettere su, spingere alla violenza. Ma la smetti d’aizzà! [audio] Parola usata da Dante nelle Rime numero LXI: “Sonar bracchetti, e cacciatori aizzare, lepri levare, ed isgridar le genti.”

Ale, s. f. pl. Ali. Er (il) sassello è più piccino d’un tordo. È più sdutto, con un sopracciglio chiaro, e rossastro sotto l’ (le) ale. [audio]

Aleatïo [audio] , s. m. Aleatico. Varietà d’uva da tavola.

Alimentari, s. m. sing. Negozio di alimentari. Vado all’ alimentari a comprà ’r (il) pane. [audio]

Alla ’etïella [audio] , loc. Alla chetichella.

Alla grazia, loc. Finalmente. Alla grazia! Se’ rivo! [audio]

Alla grazia di , loc. Forma di saluto. Alla grazia di Paola, o che giri da queste parti? [audio]

Alla mano, loc. Affabile. È ’na persona alla mano! Ci si ragiona bene! [audio]

Alla mano, loc. Come capita, senza scelta. Prendili alla mano. [audio]

Allappà [audio] , v. intr. Allegare, allappare.

Allargassi, v. rifl. Prendere delle iniziative al di là dei propri limiti. ’Un t’allargà tanto! [audio]

Alla rovescia, loc. Al contrario. E (i) ’arzini, ’un li mette alla rovescia ’ome sempre! [audio]

All’arrovescia, loc. Al contrario. E (i) ’arzini, ’un li mette all’arrovescia ’ome sempre! [audio]

All’artra, all’artro, loc. Per poco. Quando lo vidi… all’artra mi sentii male! [audio] - Misi un piede sur traliccio, sgusciai (scivolai), e all’artra ’ndavo di sotto! [audio] - Sono ’ndato a cambià la lampadina e all’artro pigliavo la scossa! [audio]

Alla sverta [audio] , loc. Alla svelta.

Alle brutte, loc. Se le cose si mettono male, se non c’è altra soluzione. Quand’enno ’ndati tutti a letto, noi si va a prende la moto. Alle brutte, se viene quarcuno ni (gli) si dice ’e si cercava ’r (il) gatto. [audio]

Alle fatte fine [audio] , loc. Alla fine.

Allegà, v. intr. Fare attrito. Lo senti allega, mettici ’n po’ d’oglio. [audio]

Alleghì, v. tr. Allegare. La smetti ’n poino, mi fa alleghì (e) denti. [audio]

Allentato, agg. Intriso d’acqua. Er’ un arbero ch’era ’ascato sur un palo della luce nella valle. Sa’ ’om è, ora il terreno è allentato e cor vento ’e tirava. [audio]

Allettato, agg. Ammalato obbligato a stare a letto. È du’ (due) mesi che è allettato, ormai ’un s’arza più! [audio]

Alli, prep. art. Agli. Bia (bisogna) fa’ cambià le stecche all’ ombrelli. [audio] - Pensa all’arbiocche, bia’ndà a coglile! [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nel Convivio Trattato I cap. i: “E acciò che misericordia è madre di beneficio, sempre liberalmente coloro che sanno porgono della loro buona ricchezza Alli veri poveri”.

Alliccià, v. intr. Andarsene di volata. T’ (tu) avesse visto ’om’allicciava! [audio]

All’infuriata, loc. In fretta e furia. Quando le ’ose si fanno all’infuriata, ’un possano venì bene! [audio]

Allocchito, agg. Diventato locco, stupido. L’ho visto l’artro giorno. Mi sembra un po’ allocchito. [audio]

Allora foo! [audio] loc. Allora diamo fuoco a tutto! Detto di cosa successa e che non doveva assolutamente succedere perché ingiusta.

Allorino [audio] , s. m. Piccola pianta di alloro.

Allottà, v. tr. Allottare, mettere qualcosa in premio d’una lotteria. Ha visto, alla Miseriordia allottano un maialino! [audio]

Allungà, v. tr. Porgere, passare. Allungami ’na fetta di pane. [audio]

Allungato, agg. Annacquato. A me ’r vino mi piace un po’ allungato. [audio]

Allupato [audio] , agg. Affamato come un lupo.

A lo filo, loc. Uno dietro l’altro. Ne pescai sette a lo filo! [audio]

A lume di naso [audio] , loc. Cercando indovinare.

A mala briga, loc. A mala pena. A mala briga ce l’ho fatta. Per poo ci rimanevo secco! [audio]

Amarògnolo [audio] , s. f. Amarógnolo.

Ambaradà, s. f. Insieme di cose tenute in maniera non ordinata. La fattura la dei cercà dove c’è tutto l’ambaradà della ’asa. [audio] - A: ’Ntanto ti se’ fatto ’n’ idea. [audio] B: Si ho visto l’ambaradà com’era e po’ se ne riparla. [audio]

A me m’ha’ rompe poo e ’oglioni! [audio] , loc. Lasciami in pace! (Detto in una maniera più colorita.)

A me me lo puppi! loc. Risposta con poco garbo a una o più ripetute richieste esagerate. A: Mi devi accomodà la soglia. [audio] B: A me me lo puppi! [audio] - ’Un ti dio a me me lo puppi, sennò lo pigli sur serio! [audio]

A me mi [audio] , loc. A me, a me mi.

Ameria [audio] , s. f. America.

Ameriano [audio] , s. m./agg. Americano.

A mezze Grotte [audio] , lu. A metà della salita delle Grotte.

Amia [audio] , s. f. Amica.

A micino, loc. Con parsimonia. Fa’ (fai a) micino perché ce ne son rimaste poe! [audio]

Amio [audio] , s. m. Amico.

Amione [audio] , s. m. Amicone.

Ammattì, v. intr. Perdere tempo, ammattire. Ó, quando viene lui, c’è sempre da ammattì! [audio]

Ammattimento, s. m. Lavoro complicato e che richiede tempo. Ma ’un me lo poi ’iede (chiedere). È un ammattimento, ci doventerei matto! [audio]

Ammattimentoso, agg. Complicato. Detto di lavoro che fa ammattire a farlo. Io te lo fare’ volentieri, ma è un po’ troppo ammattimentoso. [audio]

Ammazzà [audio] , v. tr. Uccidere, ammazzare.

Amme, inter. Amen. E ora, amme, ’un c’è più da facci gnente! [audio]

Ammennïolo [audio] (ammennicolo), s. m. Cosa senza importanza, aggeggio. (Ha un leggero senso dispregiativo).

Ammezzato, agg. Consumato a metà. Io te lo dò ’r (il) presciutto. Ma ormai è ammezzato. [audio]

Ammiccà, v. tr. Indicare. Ma quante vorte te lo deo dì che ’un s’ammicca la gente co’ diti! [audio]

Ammiccà, v. intr. Nel gioco delle carte, segnalare con un cenno, il possesso di una carta, ammiccare. No, ma guarda, ciai poo da recramà, si pole ammiccà, e se le regole ’un le sai ’un gioà! [audio]

Ammodino, avv. Ammodo, ma con un’idea di maggiore cura e attenzione. Fa’ le ’ose ammodino! [audio] - M’arraccomando, fa’ ammodino! Va’ (vai) piano! [audio]

Ammontinà [audio] , v. tr. Ammucchiare.

Ammontinato, agg. Ammucchiato. Prendile, son quelle lì tutte ammontinate lì fori. [audio]

Ammorvidito, agg. Ammorbidito. Senti un po’ se è abbastanza ammorvidito, sennò ci si tiene un artro po’. [audio]

Ammoscassi, v. intr. pron. Rendersi conto di qualcosa che non è palese. Se me l’ammoscavo, ne l’avevo bell’ e ’mprestato (imprestato = prestato) ’r (il) fucile! [audio]

A mòllo, loc. A móllo, nell’acqua, in molle. Er (il) baccalà va tenuto a mòllo perlomeno per un giorno e mezzo! [audio] - Tiello a mòllo per lo meno per du’ giorni. [audio]

Amprifïà [audio] , v. tr. Amplificare.

E (i) ’Anacci [audio] (Canacci), lu. Traversa di via XXI aprile, sulla sinistra dalla piazza.

Ànaci [audio] , s. m. sing. Anice. Liquore fatto con la pianta di anice (pimpinella anisum).

Anàlisi, s. m. pl. Analisi s. f. Vado a fà l’anàlisi. [audio]

Ananasse [audio] , s. m. Ananas.

Anarchïo [audio] , s. m./agg. Anarchico.

Anarfabeta [audio] , s. m. Analfabeta.

Anco, congiu. Anche. Anco lui. [audio] - Ottorino, vieni a casa, e porta anco du’ (due = alcune) mele. [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, canto xxii, verso 31: “I’l vidi, e anco il cor me n’accapriccia”; nell’Inferno, canto xxviii, verso 77: “E fa saper a’ due miglior da Fano, a messer Guido e anco ad Angiolello”; nel Purgatorio, canto iii, verso 144: “Vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, revelando a la mia buona Costanza come m’hai visto, e anco esto divieto”

Anco (anche), avv. Ancora. ’Un avea anc’ aperto, ch’eran già tutti lì a aspettà [audio] . - Ma ’un se’ anc’ andato? Óh, ma e fa’ tardi, se ’un ti decidi! [audio] - Tra ninnoli e nannoli è tre ore ’e samo ’i (qui) e ’un s’è anco concruso gnente! [audio]

Ancorina [audio] , s. f. Amo a tre punte. Si usava per la pesca dei ranocchi. Legato ad una canna con un lungo filo e con un petalo di papavero attaccato veniva fatto saltellare davanti a un ranocchio che, credendolo una farfalla, ci saltava sopra a bocca aperta rimanendoci preso!

Andà, v. intr. Defecare. Ma ’un se’ anc’ andato? Óh, ma e schianti e, se ’un ti decidi! [audio]

Andà, v. intr. Funzionare. E ’un va! Tutt’ un tratto s’è chetato e ora ’un fa più. [audio]

Andà a’ bimbi [audio] , loc. Andare a giro, con un bambino.

Andà a caprioli, loc. Finire male. E ’ndato tutto a caprioli! [audio]

Andà a carburo, loc. Non funzionare bene. O cos’è tutta ’otesta (codesta) fummaia? O che vai a carburo! [audio]

Andà a dottrina, loc. Frequentare le lezioni di catechismo. No, ’un posso venì. ’R sabato vado a dottrina! [audio]

Andà a fassi frigge, loc. Non essere più utile. Certo se le ’ose (cose) vengano (vengono) fatte ’osì (così) l’utilità der servizio va a fassi frigge! [audio]

Andà a gallina [audio] , loc. Finire male.

Andà a gamba a ciala, loc. Andare a gambe all’aria. È sgusciato sulle foglie bagnate e è ’ndato a gamba a ciala! [audio]

Andà a giro [audio] , loc. Andare in giro.

Andà a letto ’ome e polli [audio] , loc. Andare a letto presto.

Andà a letto ’ome le galline [audio] , loc. Andare a letto presto.

Andà a letto ’uand’ e polli [audio] , loc. Andare a letto presto.

Anda, anda! [audio] loc. Gira, vattene!

Andà ar cairo [audio] , loc. Andare al cesso.

Andà a risvortoli [audio] , loc. Finire male.

Andà a svortoli [audio] , loc. Finire male.

Andà a zoppetto [audio] , loc. Camminare saltellando su una gamba sola.

Andà di ’orpo [audio] , loc. Defecare.

Andà gattoni [audio] , loc. Camminare con le mani e le ginocchia per terra.

Andà in cavalleria, loc. Non esserci più la possibilità di fare una certa cosa. Ormai ’un si po’ più fà! È ’ndato in cavalleria! [audio]

Andà ’n domo, loc. Non prendere in considerazione, non approvare, in maniera altezzosa, una certa proposta. Ma io ti vado ’n domo! Ha’ fà (hai a fare) come ti pare! [audio]

Andà in via fa uno!, loc. Non finire mai. A: Mi ’ompri ’na ’artolina per mandalla a Taormina? [audio] B: Come mi pare a me? [audio] A: È logio, se te l’ho detto! Sennò si va in via fa uno! Doventa ’na ’osa ’e ’un finisce mai! [audio]

Andà ner respiro [audio] , loc. Andare a traverso (il cibo).

Andà per le lunghe [audio] , loc. Di una cosa che non finisce.

Andà ritto, loc. Camminare (Riferito a un bambino). A: Quant’ha ’r (il) bimbo? [audio] B: Dieci mesi. [audio] A: Ma ti va già ritto? [audio]

Andà storto, loc. Non andare bene. È ’n po’ di tempo ’e le ’ose vanno storte! [audio]

Andesse, v. intr.(cong. pass.) Andasse. Sono ’ndato a comprà e (i) fiori per er (il) matrimonio di Sirvia. Aveo paura andesse in ferie! [audio]

Andette, v. intr. (ind. pass. rem.) Andò. A: C’era anco lo Smirzo quando s’andette a pescà a bocca d’Arno ar retone delle poste? [audio] B: ’Un me lo riordo [audio] . - Mi riordo si ’ndette a Bagni a vedé la neve ma era di già (di già = già) strutta tutta! [audio]

Andiede, andiedero, andiedi, v. intr. (ind. pass. rem.) Andò, andarono, andai. Ieri s’andiede ar mare. [audio]

Àndito, s. m. Corridoio d’ingresso. L’ha’ passato ’r (il) cencio anco nell’àndito? [audio]

Andònno [audio] , v. intr.(ind. pass. rem.) Andarono.

Anello, s. m. Ditale. Dammi l’anello per cucì. [audio]

Angherie, s. f. pl. Sgarbi, maltrattamenti. Poerino, o che ti fanno, l’ angherie? [audio]

Anima, s. f. Parte interna di alcune piante. Per fà ’r (il) tippe toppe bia (bisogna) prende un pezzetto d’ un ramo di sambuo e levanni l’anima di dentro. [audio]

Animalacci, s. m. Animali in genere di nessuna utilità o pericolosi addirittura. Guarda, c’entrai dentro ma feci prima a riscappà (= uscire). Era pieno d’ animalacci. [audio] Chiudi la finestra sennò c’entran tutti l’ animalacci. [audio]

Anima mea, loc. Nessuno. ’Un c’era anima mea! [audio] - Va’ a vedé di sopra ’e qui ’un c’è anima mea! [audio] - Sono ’ndato a bé ’r (il) caffè ’n paese e ’un ho trovato anima mea! [audio] - ’Un c’era un’anima mea! [audio]

Anima viva, loc. Nessuno. Sono ’ndato a bé ’r (il) caffè ’n paese e ’un ho trovato anima viva! [audio]

Animelle [audio] , s. f. pl. Interiora del vitello o dell’agnello.

Annacquà, v. tr. Annaffiare. Vad’ annacquà le cipolle, sennò seccano. [audio]

Annacquato, agg. Riferito a disturbo di stomaco per troppo liquido. Ho mangiato troppo coomero! Ciò lo stomao annacquato! [audio]

Annacquatoio [audio] , s. m. Annaffiatoio.

Anno, s. m. L’anno passato. Er raccorto ’un è stato un gran che. Anno andò meglio! [audio]

Antepàtïo [audio] , agg. Antipatico.

Antïaglie [audio] , s. f. pl. Anticaglie.

Antïamera [audio] , s. f. Anticamera.

Antiïtà [audio] , s. f. Antichità.

Antïo [audio] , agg. Antico.

Antïuario [audio] , s. m. Antiquario.

Antro, agg. Altro. A: Quando me lo dai ’r (il) pennato? [audio] B: Oggi no! Un’antra vorta [audio] . - Avanti un antro! [audio]

Aocchià [audio] , v. tr. Adocchiare.

A occhio e croce [audio] , loc. All’incirca, senza precisione.

Aonco [audio] , s. m. Conato di vomito.

A opre (opere), loc. Lavoro a giornata. Per vangà quer campo alla vigna vecchia e si chiama ’r Baini ’e viene a opre. [audio] - Giorgio? Lavora a opre. [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, canto xix, verso 82: “ché dopo lui verrà di più laida opra” La parola deriva dal latino opera che significa lavoro Per motonimia è passata a designare la giornata di lavoro.

A otto, loc. Fra otto giorni. Ci si vede domani a otto. [audio]

A pago, loc. A pagamento. Te l’ho preso l’appuntamento: a Vorterra tra du’ mesi e mezzo, sennò bia ’e tu vada a pago. [audio]

Le ’Apanne [audio] (Capanne), Località alla quale si accede all’inizio della discesa della Marca sulla destra subito dopo il paese di Tripalle.

A paré mio [audio] , loc. A mio parere.

A pelino, loc. In maniera precisa, senza avanzare niente. A: Questo scaffale va messo ’ui ner mezzo. [audio] B: C’entra a pelino! [audio]

A peorina [audio] , loc. Chinato.

A per vorta, loc. Per volta. Prendine due a per vorta sennò ’un ce la fai a reggili e ti ’ascano. [audio]

Apino, s. m. Ape, piccolo motomezzo marca Piaggio. Sarebbe bona in Vallimosa, ma c’è da fà tutto quer pezzo con la ’assetta delle bottiglie. Io la prendo in Valderio, mi ci acculo (pr: ciaccùlo) con l’apino. [audio]

Apisse [audio] , s. m. Lapis.

A posto, loc. Al suo posto. A: Ha’ visto ’r (il) mi’ ’acciavite? [audio] B: Quello cor manio bru? [audio] A: Propio ’uello lì. [audio] B: Se lo cercavi meglio lo trovavi subito: era a posto! [audio]

Appaià [audio] , v. tr. Accoppiare, appaiare.

Apparecchio [audio] , s. m. Aeroplano.

Apparito, agg. Apparso. A ’n certo punto enno appariti du’ omini, ma po’ enno spariti nella macchia. [audio]

Appartino [audio] , s. m. Negozio per la vendita di generi di monopolio.

Apparto [audio] , s. m. Negozio per la vendita di generi di monopolio.

Appastà [audio] , v. tr. Abituare gli uccelli catturati al nuovo cibo che viene loro somministrato in gabbia, appastare.

Appastato [audio] , agg. Abituato al nuovo cibo. Riferito a un uccello catturato.

Appendolato, agg. Appeso. E ’un lo trovavo no! Era rimasto appendolato a un ramo e ’un venia giù. [audio]

Apperappunto, avv. Per appunto. Apperappunto aveo arzato ’r (il) capo, e lo vidi. [audio]

Apperlappunto, avv. Per l’appunto. Apperlappunto aveo arzato ’r (il) capo, e lo vidi. [audio]

Apperlappunto, avv. Appena. Sono ’ndato fori. Pioveva propio apperlappunto, fine fine. [audio]

Appestato, agg. Molto (rafforzativo). Era ’aro appestato! [audio] - È salato appestato! [audio]

Appetto, loc. A paragone, appetto. Appetto a lui mi sembra d’esse ’na brava persona! [audio]

Appiccïà [audio] , v. tr. Appiccicare

Appiccïato, agg. Appiccicato. ’Une stà sempre appiccïato, va’ un po’ più ’n là! [audio]

Appiccïato ’ollo sputo, loc. Attaccato male. ’Un ci sta! C’è appiccïato ’ollo sputo. [audio]

Appiccïoso (appiccicoso), agg. Si dice di una persona che sta troppo vicino! Come se’ appiccïoso! [audio]

Appiccïume (appiccicume), s. m. Si dice riferito a qualcosa di fitto, anche scrittura. O cos’è tutto ’otesto appiccïume? O ’un potevi scrive meglio che ’un ci si ’apisce gnente! [audio]

Appioppà [audio] , v. tr. Dare qualcosa da fare a uno che non lo vuol fare, appioppare.

Apposta, avv. Intenzionalmente. A: Scusa, ’un l’ho fatto apposta. [audio] B: No, l’ha’ fatto per davvero! [audio]

Appropiato, agg. Appropriato. La chiamano la Fatona? Mi pare propio appropiato! [audio] ire

Appuntalapisse [audio] , s. m. Appuntalapis.

Appuntellato [audio] , agg. Appoggiato.

Appuntino, s. m. Appuntalapis. Mi passi un po’ l’appuntino? [audio]

Aprilante, agg. D’aprile. Nel modo di dire: Se piove ’r terzo aprilante, quaranta giorni durante. [audio]

Apriti celo! loc. Come se il cielo si aprisse e venisse giù il finimondo. Ni disse che ’un sarebbe ’ndato con lui, e allora, apriti celo! Nene disse di tutti (i) ’olori! [audio]

A quer mo, loc. In quel modo a quella maniera. Se (pr: sè), è ’nutile stà a maravigliassi, lu’ le ’ose le fa a quer mo’. [audio]

Ar, prep. art. Al. Ar fontino svorta a destra. [audio] - Pensa a dà da mangià alla Piufa e ar Piufino, enno affamati! [audio] Vocabolario

Aradino, s. m. Piccola radio. Porta l’aradino così si sente le partite. [audio]

Aradio, s. m. Radio. Andonno a Montearlo a vedé le ’orse e l’unio ’e (che) le vide fu Impero all’aradio sulla macchina! [audio]

Arancino [audio] , s. m. Fiorrancino, Regolo.

A rava, loc. Male. Fà le ose a rava [audio] (da rava = frana). - È fatto a rava! Morto a rava! [audio]

Arba [audio] , s. f. Alba.

Arbagie, s. f. pl. Albagie. E ne le levo io tutte l’ arbagie! [audio]

Arbereta [audio] (albereta), s. f. Pioppeto.

Arbergo [audio] , s. m. Albergo.

Àrbero [audio] , s. m. Albero. Deriva dal latino arborem; la r è rimasta nel dialetto e in francese, arbre.

Àrbero [audio] (albero), s. m. Gattice, pioppo bianco. La prima volta che sentii questo nome credetti che il mio compagno di caccia, al quale avevo domandato come si chiamava un certo albero, mi prendesse in giro, visto che alle mie domande continuava a rispondere che era un “arbero”. Poi scoprii che il nome veniva non dal latino arbore ma da albaru, chiaramente connesso con albus che vuol dire bianco. Il riferimento è alle pagine inferiori delle foglie che presentano un colore biancastro evidente specialmente nelle giornate ventose.

Arbicero, agg. Albicero. Varietà di fico. Nell’orto ciò solo un fio arbicero e tre piante d’arbïocco, a parte le vitie. [audio]

Arbïocca [audio] , s. f. Albicocca.

Arbïocco [audio] , s. m. Albicocco.

Ar buo der concone, loc. In fondo. Samo ar buo der concone! [audio]

Àrbumme [audio] , s. m. Album.

’Arche, agg. indef. Qualche. E ’arche vorta guarda di venì! [audio] Certo non si può leggere così com’è scritto, bisogna ricordarsi di raddoppiare la “v”: e archevvòrta. Però a me mi suonerebbe meglio: E quarche vorta guarda di venì [audio] , oppure ’Arche vorta guarda di venì [audio] , indifferentemente.

Archèmense [audio] , s. m. Alchermes.

’Arcosa, pron. indef. Qualcosa. Mi sento illanguidì lo stomao. Bia (bisogna) ’e mangi ’arcosa. [audio]

A refe nero, loc. A tutto spiano. Lo presero per er (il) collo e giù botte a refe nero! [audio]

A regola, loc. Come è solito essere. A regola la precissione è bell’ e finita. C’è la banda! [audio]

Arfabeto [audio] , s. m. Alfabeto.

Arfatracche [audio] , s. m. Arnese alto con gambe lunghe. Dal nome di una società americana costruttrice di macchine (Alphatrack).

Arginello, s. m. dim. Piccolo argine. A: O cos’hai ’e vai zoppo? [audio] B: Mi son fatto male a fà sparagi, a sartà un arginello. [audio]

Ària, loc. Invito ad andarsene. Gnamo, gnamo, ària! [audio]

Aridore [audio] , s. m. Aridità.

Arimmetia [audio] , s. f. Aritmetica.

’Arini (quarini), s. m. pl. Quattrini. Ho perso ’r (il) portafoglio con tutti i doumenti, e ’arini! [audio]

Ariosa, agg. f. Alla larga. E l’ha’presa poino ariosa! E l’ha’ presa! [audio] - E nela fanno piglià (pigliare = prendere) poino ariosa! È qui. Con la superstrada riva dritto a Firenze e invece lo fanno ’ndà a piglià l’autostrada a Viarello e poi la bretella per Livorno! [audio]

Aristocratio [audio] , s. m. Aristocratico.

A ritroscio, loc. Con scrosci d’acqua. E piove a ritroscio. ’Un andà fori. ’Spetta ’e si ’armi! [audio]

Armanaccassi, v. intr. pron. Cercare di fare qualcosa di difficile. ’Un t’armanaccà tanto, tant’ ’un ti riesce! [audio]

Armeggià [audio] , v. intr. Darsi da fare. Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, giornata sesta, novella nona: “e talora armeggiavano”.

Armeggione [audio] , s. m. Individuo che si dà da fare.

Armeno, avv. Almeno. Armeno te sta’ bono! Ma possibile ’e l’ (li) abbia tutti ’ontro! [audio]

Arnese, s. m. Individuo pestifero. È ’n arnese. ’Une sta ma’ fermo un momento! O che cià, l’argento vivo addosso? [audio]

Aromatïo [audio] , agg. Aromatico.

Aroprano [audio] , s. m. Aeroplano.

A rotta di ’ollo, loc. A rotta di collo, all’impazzata, come un matto. Correva a rotta di ’ollo. [audio]

Ar posto, loc. Al suo posto. A: ’N du’ è ’r voabolario? [audio] B: È ar posto. [audio]

Ar pulito, loc. In bella. Er compito va messo ar pulito e consegnato con su scritto cognome e nome. [audio]

Arquanto [audio] , agg. indef. Alquanto.

Arrabattassi, v. intr. pron. Darsi da fare in una situazione non facile e senza avere la certezza del risultato! S’è arrabattato tanto ma ’un ce l’ha fatta a venì a riva! [audio] - Per tirà avanti bia (bisogna) arrabatassi, sennò ’un ci si fa! [audio]

Arrabbià dalla sete, loc. Arrabbiare dalla sete. Detto di piante alle quali manca l’acqua dopo frequenti annaffiature. ’Un le dei annacquà troppo perché se poi un giorno ’un ne la dai, arrabbiano dalla sete! [audio]

Arracapezzassi, v. intr. pron. Raccapezzarsi, rendersi conto. ’Un mi ci arraccapezzo più! [audio]

Arraccomandassi, v. rifl. Raccomandarsi. M’arraccomando ’un fà arrabbià ’r (il) tu’ zio! [audio]

Arrammentassi, v. intr. pron. Rammentarsi. Te l’arrammenti ’uando s’andava a pescà al lago di Santa Luce? [audio] - S’arrammentano, e eccoli lì. [audio]

Arrampïassi [audio] , v. rifl. Arrampicarsi.

Arrancà [audio] , v. intr. Camminare con fatica quasi come una persona zoppa, arrancare.

Arrandellà, v. tr. Tirare dietro con forza, malamente. Guarda, se ’un la smetti t’arrandello ’esto zoccolo! [audio]

Arregge, v. tr. Reggere. Arreggimi ’e (che) mi sento mancà (mancare = svenire)! [audio]

Arriccià, v. intr. Andare a caccia di ricci. Si tratta di uno scherzo fatto a una persona non molto sveglia che viene portata di notte a caccia di ricci. Il prescelto viene fatto mettere in cima ad una fossa con una balla in mano e gli viene detto che gli altri sarebbero andati a scacciare i ricci facendoli andare verso di lui che così poteva prenderli riempiendo la balla. In realtà lo lasciavano solo nella notte e andavano al bar a ridere del tapino! Ma va’ a ’rriccià! [audio]

Arrìccio [audio] , s. m. Arricciatura, intonaco ruvido.

Arricciolassi [audio] , v. rifl. Arricciolarsi, prendere forma di ricciolo.

Arricciolato, agg. Arricciato. Avea tutti (e=i) ’apelli arricciolati, stava propio bene! [audio]

Arrieccolo! inter. Eccolo che ritorna di nuovo. (Con un tono di meraviglia e noia per il fatto che è ritornato). Dé lo volevi! Arrieccolo! ’Un c’è verso di levasselo di torno! [audio]

Arrïordassi, v. intr. pron. Ricordarsi. T’arrïordi ’r (il) Marziano ’e nocchini ’e dava, quando si ’ndava a scuola ar Colle (Collesalvetti) da’ Salesiani? [audio]

Arrìsïo, (arrisico), s. m. Arrischio. È ’n arrìsïo. Io ’un ci proverei! [audio]

Arrizzassi, v. rifl. Alzarsi, rizzarsi. Gnamo, arrizzati e falla finita, son guasi l’ undici! [audio] - Vieni ’a (qua) t’arrizzo! [audio] (Invito rivolto a uno caduto per terra senza conseguenze).

Arrosellì [audio] , v. tr. Rosolare, far colorire una pietanza.

Arrosellito, agg. Rosolato. A me la ciccia mi piace bella arrosellita. [audio] - Ora le patate mettano (mettono = germogliano) e non vengano (vengono) belle arrosellite. [audio] (Ora le patate sono nel periodo che germogliano e cuocendole non vengono bene!)

Arrovesciassi, v. intr. pron. Girarsi contro qualcuno. Trovai Asmara con l’ ova ’n mano. Quando ni (le) dissi di posalle mi s’arrovesciò come ’na vipera. Credeo mi mangiasse! [audio]

Arrovesciato, agg. Rovesciato. S’era messo la ’amicia arrovesciata! [audio]

Arsenale, s. m. Bimbo irrequieto. Che arsenale che è quello lì! ’Une sta ma’ fermo! [audio]

Ar sudicio, loc. In brutta. ’Un ho fatto ’n tempo a finillo e l’ho consegnato ar sudicio. [audio]

Artalena [audio] , s. f. Altalena.

Artare [audio] , s. m. Altare.

Artezza [audio] , s. f. Altezza.

Articcio [audio] , agg. Alticcio.

Artïolo [audio] , s. m. Articolo.

Arto, agg. Alto. Come sei arto, sembri ’r (il) Papucci! [audio] - L’erba è cresciuta, è arta arta. Bia (bisogna) pensà a taglialla. [audio]

Artrettanto [audio] , avv. Altrettanto.

Artrimenti [audio] , avv. Altrimenti.

Artro, agg. Altro. A: Quando me lo dai ’r (il) pennato? [audio] B: Oggi no! Domani l’artro te lo dò. [audio]

Artro ’e (altro che), loc. Soltanto. ’Un ho mangiato artro ’e un pezzetto di pollo e du’ (due = alcune) patate! [audio]

Artro ’e (altro che), loc. Certo, di sicuro. A: Ci vai a vedé ’r (il) giro? [audio] B: Artro ’e! [audio]

Artura, s. f. Altura. Te mettiti lassù su quell’artura. Io sto qui in basso. [audio]

Arveare [audio] , s. f. Alveare.

Arzà [audio] , v. tr. Alzare.

Artro ’e (altro che), loc. Soltanto. ’Un ho mangiato artro ’e un pezzetto di pollo e du’ (due = alcune) patate! [audio]

Arzassi, v. rifl. Alzarsi. Arzati è l’ora! [audio]

Arzigogolato, agg. Complicato. È un lavoro troppo arzigogolato! [audio]

Arzillo, agg. Energico e vitale, riferito a persona anziana. È un vecchietto arzillo. [audio]

A sbrillume [audio] , loc. Al levar del sole. È il momento più freddo della giornata!

A scatafascio, loc. A catafascio. Qui va tutto a scatafascio! [audio]

A scavarco [audio] , loc. A scavalco.

Aschio, s. m. Astio, invidia Cià aschio! È aschioso. [audio]

Aschioso, agg. Astioso, invidioso. Dice ’osì perché è aschioso! [audio]

Asciughino [audio] , s. m. Telo di cotone o altra fibra, usato per asciugare le stoviglie in cucina.

Asciugaapelli [audio] , s. m. Asciugacapelli, fono.

Asciuttore [audio] , s. m. Siccità.

Ascortà, v. tr. Dare retta. Te, ’un m’ascorti mai [audio] ! - Te, e ’un m’ascorti mai! [audio]

A sdeo [audio] , loc. Alla grande.

A sfà, loc. Molti. C’erano a sfà [audio] . - Ce n’erano a sfà [audio] . - Ce n’era a sfà. [audio]

Asfarto [audio] , s. m. Asfalto.

Asilo [audio] , s. m. Scuola materna.

E ’Asini [audio] (Casini), lu. Località che ora si chiama ufficialmente “Casine”, anche se nella parlata è rimasto l’antico nome prima che, senza motivo, o meglio, per un motivo ridicolo, fosse censurato.

A son di, loc. A forza di. A son di ceffoni [audio] (manate).

Asparagio [audio] , s. m. Asparago.

Aspettà, v. rifl. Spettare, essere di competenza. Questo mi s’aspetta a me! [audio]

Àspito [audio] , s. m. Aspide. Sinonimo di rettile velenoso. Una volta mi è stato indicato come “il marito della vipera”. Si trattava di un’innocua biscia dal collare il cui colore ricorda quello della vipera.

A spregio, loc. Con la volontà di sciupare. Cotesto vor (vuol) dì fà le ’ose (cose) a spregio! [audio]

Assai, avv. Abbastanza. A: Ne voi ancora? [audio] B: No, n’ho assai! [audio]

Assartà [audio] , v. tr. Assaltare.

Assassinà, v. tr. Assassinare, far pagare una cosa esageratamente. Se vai a comprà da lui, t’assassina! [audio]

Assettassi, v. rifl. Mettersi a sedere. Assettati! [audio]

Assïurà, v. tr. Assicurare. Te l’assïuro! [audio]

Assïurazione [audio] , s. f. Assicurazione.

Assodato, agg. Certo, sicuro. È come ti dio io! È assodato! [audio]

Assollaiato, agg. In numero considerevole. ’Un riuscii a entrà. C’era la gente assollaiata fori! [audio]

A strascïoni, loc. A strasciconi. Me lo sono portato dietro a strascïoni, perché ’un ne volea sapé di venì! [audio]

Atobusse [audio] , s. f. Autobus.

Atocrave [audio] , s. f. Autoclave.

Atomatio [audio] , agg. Automatico.

Atomatio [audio] , s. m. Fucile automatico.

Atomatio a pedali! loc. Modo di dire riferito al risultato di un lavoro manuale fatto in maniera arrangiata per far funzionare un dispositivo rotto . E s’era rotto e Paolo l’ha accomodato alla meglio. Ora funziona. Atomatio a pedali! [audio]

Atombulanza [audio] , s. f. Ambulanza.

Atomobile [audio] , s. f. Automobile.

Atoparlante [audio] , s. m. Autoparlante.

Atossia [audio] , s. f. Autopsia.

Atrante [audio] , s. m. Atlante.

A traolla [audio] , loc. A tracolla.

Attaccà, v. intr. Rimanere appiccicata senza sciogliersi (riferito alla neve che cade). ’Sta neve attacca! [audio]

Attaccaci un toppino! loc. Invito ironico ad arrangiarsi senza sperare in aiuti. A: E ora ’ome faccio? [audio] B: Attaccaci un toppino! Invito anche autoironico. E se n’è ’ndato e ma lasciato ’ui. O attaccaci un toppino! [audio]

Attaccassi ar tramme, loc. Invito ad arrangiarsi senza sperare in aiuti. E ora ’un sa’ ’osa fà? Per me t’attacchi ar tramme! [audio] - E ora ’un sa cosa fà? Per me s’attacca ar tramme! [audio]

Attaccato, agg. Tirchio. Com’è attaccato! ’Un ti darebbe nemmeno una lira! [audio]

Attacchino [audio] , s. m. Persona che ha sempre voglia di litigare.

Attacchino [audio] , s. m. Incaricato dell’affissione dei manfesti.

Attastà, v. tr. Tastare, attastare.

Attecchì, v. intr. Attaccare (detto di una pianta messa a dimora). ’Un attecchisce mia! [audio] - Mi sembra ’ e (che) sia attecchito. [audio]

Attentassi, v. rifl. Arrischiarsi. ’Un mi ci attento (pr: ciàttento) di siuro a montà su quell’arbero! E se po’ (poi) si tronca ’r (il) ramo? [audio]

Atticciato, agg. Tozzo e ben piantato. È un tipo atticciato, della tu’ stessa ’orporatura. [audio]

Attizzà, v. tr. Aizzare. Ma la smetti d’attizzà! [audio]

Attrassi, s. m. pl. Materiale ingombrante messo alla rinfusa. Se, è pieno d’attrassi. ’Un ci si passa nemmeno! [audio]

Attrigassi, v. intr. pron. Perdere il filo del discorso. A ’n certo punto mi ci sono attrigato, ’un mi riordavo (ricordavo) più cosa voleo dì! [audio]

Attrigato [audio] , agg. m. Aggrovigliato.

A tutta gargana, loc. A tutto spiano. Bevea a tutta gargana! [audio]

A tutta randa, loc. Forte, senza limiti. ’Ndava a tutta randa. [audio]

A tutto spiano, loc. Forte, senza limiti. Butta (versa) a tutto spiano. [audio]

A tutto sdeo [audio] , loc. Alla grande.

A uso?, loc. Per quale scopo. A: T’arriordi (arricordi = ricordi) ’uando si parlava ieri sera? [audio] B: A uso? Di ’osa? [audio]

Av’, v. tr. (ind. imperf.) Avevi. A: È tardi. [audio] B: T’av’ arzà prima! [audio]

La ’Ava (Cava) della rena [audio] , lu. Come dice il nome si tratta di una vecchia cava per l’estrazione della rena, ora in disuso, e ridotta a un gozzo pieno d’acqua. Si trova in fondo alle Grotte sulla sinistra.

Avantazione, s. f. Atto di vantarsi. Mia per avantazione, ma chi l’ha detto per primo ’e sarebbe ’ndata a finì così? [audio]

Avanzi, s. m. pl. Pietanze avanzate. Metti tutto da parte. L’ (gli) avanzi si mangiano domani. [audio]

Avea, aveo, aveano, v. tr. (ind. pres.) Aveva, avevo, avevano. Cos’avea? [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, Canto i, verso 15: “Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto, là dove terminava quella valle che m’avea di paura il cor compunto”.

Avé a caro, loc. Essere contento di un fatto. Se’ passato. N’ho a caro! [audio]

Avé a permale, loc. Avere risentimento, offendersi. ’Un te n’avé a permale, ma bia (bisogna) ’e te lo dia. Seondo me faresti bene a datti ’na regolata (= comportarti meglio)! [audio]

Avé a piacé, loc. Essere contento di un fatto. Se’ passato. N’ho a piacé! [audio] -

Avé buo, loc. Avere fortuna. O che buo hai! [audio]

Avé culo, loc. Avere fortuna. O che culo hai! [audio]

Avé la bottega aperta [audio] , loc. Avere i pantaloni sbottonati.

Avé la pancia guasta [audio] , loc. Avere disturbi di pancia.

Avè la voglia der ciuo [audio] , loc. Detto di uomo superdotato sessualmente.

Avé le chee, loc. Avere e mostrare un senso di insoddisfazione. Cos’hai, le chee? [audio]

Avé le pesche all’occhi [audio] , loc. Avere gli occhi molto stanchi e gonfi.

Avé le ruzze, loc. Avere il ruzzo, comportarsi in maniera scherzosa. Ma che hai… le ruzze? Ma la fa’ finita! [audio]

Avellà [audio] , v. intr. Puzzare. Da avello = sepolcro, e questo dà un’idea esatta dell’odore!

Avé ’na paura dell’ottanta! [audio] loc. Avere molta paura.

A ventola, loc. A sventola. Lo vedi ’uello lì con quell’ orecchi a ventola? [audio]

Avé paura della gatta gnuda! loc. Avere paura senza motivo. A: Va’ avanti te. [audio] B: Io ’un c’entro! [audio] A: ’Un c’è gnente! O ch’ ha’ paura, della gatta gnuda? [audio]

Avé più corna d’un corbello di chiocciole [audio] , loc. Essere cornuto più volte.

Averanno, v. tr. (ind. fut.) Avranno. E bia (bisogna) vedé se averanno voglia di venì. Io ne dubito! [audio]

Avé ’r buo storto, loc. Essere di malumore. Lascialo stà. ’Un lo vedi ha ’r buo storto? [audio]

Avé ’r culo rotto, loc. Avere fortuna. Che culo rotto che hai! [audio]

Avé ’r culo spanato, loc. Avere fortuna. Che culo spanato che hai! [audio]

Avesse, v. tr. (cong. imperf.) Avessi. T’ (tu) avesse visto ’e faccia ha fatto! [audio]

Avessene a permale, loc. Aversene a male. Guarda, se ’un lo bevi, me n’ho a permale! [audio] Anche qui si tocca con mano la difficoltà di tracciare una linea netta di demarcazione tra l’italiano e il toscano. Anche se in questo caso è facile. Il problema è che il toscano è la lingua madre dell’italiano! Qui l’italiano prende il vocabolo “male” invece che “permale”, poi, invece quando parla di uno che se n’ha a male di qualcosa dice che è permaloso, invece di maloso!

Avétrice [audio] , s. m. Vetrice, salice. (Salix viminalis)

Avé voglia dell’acqua fresca, loc. Non avere voglia di lavorare, far perdere tempo in chiacchiere senza concludere niente. Se,te ha’ voglia dell’acqua fresca! ’Un ha’ voglia di fa’ gnente! [audio]

Avorgnello [audio] , s. m. Ornello.

A Vorterra (Volterra), loc. Al manicomio. Lo sa’ ’n du’ (duve = dove) staresti bene te? A Vorterra! [audio]

Avvelì (avvelire = avvilire), v. intr. Sentirsi male per la fame. Sono a digiuno da stamani e ora ho un languorino allo stomao ’e mi sento avvelì! [audio] - Mi sento avvelito! Bia (bisogna) ’e mangi ’arcosa sennò svengo! [audio]

Avvelì (avvelire = avvilire), v. tr. Far sentir male. Mi cià avvelito! [audio] - Ieri sera, a aspettallo, con quer freddo, mi ci ha fatto avvelì! [audio]

Avvezzà, v. tr. Abituare alle buone maniere. E se tu voi e l’ha’ avvezzato bene! [audio]

Avvezzo, agg. Abituato. Guarda, stammi a sentì, io a queste ’ose ’un ci sono punt’ (per niente) avvezzo! [audio]

Avviassi, v. intr. Avviarsi, mettersi in cammino. Intanto m’avvio! [audio] - A: O quell’artri? [audio] B: E s’enno avviati! [audio]

Avvoato [audio] , s. m. Avvocato.

Avvortinà, v. tr. Avvolgere. Ma cotesto ’ordino chi ce lo fa a svorgilo. È tutt’avvortinato! [audio] - Ma cotesto ’ordino chi ce la fa a svorgilo. È tutt’avvortinato! [audio]

Avvortoio [audio] , s. m. Avvoltoio.

A zonzo [audio] , loc. A spasso.

A zoppetto [audio] , loc. Modo di saltellare su un piede solo.

Azzardassi, v. intr. pron. Azzardarsi, provare a fare una cosa. ’Un t’azzardà eh! Perchè ti spacco ’r (il) muso (viso)! [audio]

Azzardoso, agg. Detto di persona che fa una cosa rischiosa. Te, se’ troppo azzardoso. Va finì ti ritrovi male! [audio]