Carole

Caa, pron. interr. Cosa. Ma caa voi? [audio]

Caà, v. intr. Cacare. Vado a caà! [audio] - Ma va’ a caà! [audio] (Gentile invito ad andarsene rivolto ad una persona che disturba o interloquisce a sproposito).

Caà la Befana, loc. Ricevere una punizione. E se continui, e ti caa la Befana! [audio]

Caanidio [audio] , s. m. L’uccellino più piccolo nel nido, quello che abbandona il nido per ultimo, se ce la fa!

Caarella [audio] , s. f. Diarrea.

Caarelli [audio] , s. m. pl. Cacherelli (escrementi di lepre, coniglio, pecora).

Caarello, s. m. Persona che vale poco. Se’ ’n caarello! [audio]

Caata [audio] , s. f. Cacata.

Caata, s. f. Cacata. “Complimento” detto a una persona che si comporta male. Se’ ’na caata. [audio]

Caati, s. m. pl. Escrementi. A: C’è un topino di là. [audio] B: Com’ ha’ fatto a sapello? [audio] A: C’è tutti i caati. [audio]

Caato, agg. Considerato. Sono ’ndato lì a dinni (dir loro) che se voleano poteo danni (dar loro) un aiuto, e ’un m’ hanno nemmen caato! [audio]

Caato, agg. Abbandonato. È sbandato. Ha cercato di montà sull’argine, s’è ribartato, la macchina n’è rimasta di traverso nella strada. L’ha caata lì e se n’è ’ndato! [audio]

Caatoio [audio] , s. m. Gabinetto.

Cacca [audio] , s. f. Feci.

Cacca, s. f. Cosa sporca. Sta’ fermo, ’un lo toccà. È cacca, ’un si tocca. [audio]

Cacchina, s. f. Persona indisponente. Se’ ’na ’acchina. [audio]

Cacchina, agg. Colore giallino (cfr. francese caca-oeuf ). Era di ’olor cacchina. [audio]

Cacco [audio] , s. m. Kaki.

Càccola [audio] , s. f. Muco nasale rappreso.

Cacini, s. m. Persona in gamba. E se tu voi se’ ’r (il) Cacini! [audio]

Càcio, s. m. Formaggio. T’ho preparato du’ (due) panini ’or cacio per quando va’ (vai) via. [audio] - N’ho preparato du’ (due) panini ’or cacio per quando va via. [audio] - Notare differenza di pronuncia tra va’ via (pr.: vavìa) riferito a te, e va via (pr.: vavvìa) riferito a lui.

Càcio [audio] , s. m. Gesso da dare sulla punta della stecca da biliardo.

Càcio [audio] , s. m. Smegma.

Caffeìno, s. m. Caffè. La “Barrista”: Caffeino? [audio] Il cliente abituale che è entrato, ha salutato, si è fermato davanti al banco, e non dice niente: Si, grazie. [audio]

Caffo [audio] , s. m. Dispari.

Calandra [audio] , s. f. Insetto (cetonia aurata) di un bel colore verde cangiante che predilige i fiori gialli nei campi, specialmente ranunculus acris, e le rose nel giardino.

Calappia, s. f. Cappio a nodo scorsoio. Per chiappà (chiappare = prendere) ’na lucertola viva, si facea una ’alappia ’n (in) cima a un filo d’erba lungo, tipo ’no stelo d’avena sarvatia, e poi si cercava di fannici infilà ’r (il) capo dentro. [audio]

Calia, s. f. Persona alla quale non va bene niente. Che calia ’e sei! [audio] - Se’ ’na gran calia! [audio]

Calìggine [audio] , s. f. Fuliggine.

Callare [audio] , s. m. Viottolo.

Calocchia [audio] , s. f. Pertica.

Caloroso, agg. Che può procurare un’imfiammazione. Sta’ attento a ’un mangià tante noci, perché son calorose! [audio]

Calura [audio] , s. f. Caldo afoso.

Cambià, v. tr. Cambiare, mandare da un’altra parte. Gira, ’ambia. [audio] (Forse da cambiare aria).

Cambià vento, loc. Cambiare la situazione, le condizioni. ’Un lo vedi, è cambiato vento. Ora ’un si pol (pole = può) fà più come prima. [audio] - È già cambiato vento. Fa più freddo di prima. ’Un lo senti? [audio]

Camerina [audio] , s. f. Piccola camera, solitamente per giovani.

Camerino [audio] , s. m. Cesso.

Camiciata, s. f. Sudata. A portà quer sacco, ho fatto ’na ’amiciata [audio]

Caminà, v. intr. Camminare. A: Mi si dev’esse accavallinato un nerbo, e ora ’un camino più! [audio] B: Gnamo! camina! Forza! [audio]

Camio [audio] , s. m. (pl. cami [audio] ) Camion.

Càmola [audio] , s. f. Larva di insetto.

Campà, v. intr. Vivere, campare. Ma come si fa a campà così? [audio] Parola usata da Dante nell’Inferno, canto ii, verso 68: “Or movi, e con la tua parola ornata e con ciò c’ha mestieri al suo campare, l’aiuta si ch’i’ ne sia consolata”; nel Purgatorio, canto i, verso 62: “Sì com’io dissi, fui mandato ad esso per lui campare”; nel Detto d’amore: “Or non tener sua via, Se vuo’ da llu’ campare”. Usata anche dal Boccaccio nel Decamerone, giornata quinta, novella seconda: “di che ella, eziandio se campar volesse, non potesse, ma di necessità annegasse” e nell’introduzione: “E perciò, acciò che noi, per ischifiltà o per tracutaggine, non cadessimo in quello, di che noi per avventura per alcuna maniera, volendo, potremmo campare.”

Campanaio [audio] , s. m. Campanaro.

Campolungo [audio] , lu. I campi dal Botteghino in avanti, verso Sant’Ermo.

Campoosimo [audio] , (Campocosimo), lu. La valle sotto la Guardia alla quale si accede dal campo sportivo.

Camposanto [audio] , s. m. Cimitero.

Canaio, s. m. Confusione. Che canaio! [audio]

Candela, s. f. Muco che cola dal naso. Era lì, ar freddo, con du’ ’andele ar naso. Mi fece pena! [audio]

Cane, s. m. Dopo un’altra parola in senso dispregiativo o rafforzativo. Tu’ pà cane! [audio] - Mondo ’ane! [audio] - È un freddo ’ane! [audio]

Canestro [audio] , s. m. Paniere, cesto di vimini.

Canfino, s. m. Petrolio. Usato nei lumi. Mettici ’n artro po’ di ’anfino. [audio]

Canina, s. f. Piccola cagna. Vezzeggiativo usato normalmente con un senso di affettuosità. Ero ’ ndato a caccia con la ’anina. Ma ’un si trovò (abbiamo trovato) gnente. [audio] Nella mia vita ho sempre avuto cani trovatelli, e quando mi domandavano di che razza erano, ho sempre risposto: “Di quella razza che da una parte abbaiano e dall’altra scodinzolano!”

Canino [audio] , agg. Detto del tasso nel periodo nel quale mangia i tuberi dei ciclamini e con riferimento alla sua carne che è simile a quella del cane, e quindi non buona. Nell’altro periodo viene detto porcino.

Canna d’India [audio] , s. f. Bambù.

Cannéggiole [audio] , s. f. pl. Piccole canne palustri. (Phragmites communis) Servivano per fare i cannicci e venivano usate anche per i soffitti e i cornicioni.

Cannella, s. f. Rubinetto. Apri la ’annella! Sbrigati! [audio]

Canniccio [audio] , s. m. Insieme di piccole canne legate insieme.

Cannottiera, s. f. Canottiera. Se ha’ cardo mettiti la ’annottiera! [audio]

Canònïa, s. f. Canonica. A dottrina si ’ndava ’n canònïa. [audio] - A dottrina s’ andava ’n canònïa. [audio]

Càntera, s. f. Cassetto. Guarda ’n càntera di fondo. [audio] (Cioè nell’ultimo cassetto)

Canterale [audio] , s. m. Comò.

Càntero [audio] , s. m. Comò.

Canto, s. m. Angolo. Vai ’n der canto! [audio] - ’Na noce a tre canti porta fortuna! [audio]

Cantuccio, s. m. Una delle due estremità di un filino di pane. Mi dai ’r (il) cantuccio der pane. [audio]

Caóna, s. f. Paura. Quando si son trovati davanti ar giudice, n’ (gli) è preso la caóna e ’un enno stati boni a difendisi. [audio]

Capace, loc. Può darsi che… Capace a aprile fa un freddo ’ane [audio] . (Può darsi che a aprile faccia un freddo cane).

Capanno [audio] , s. m. Piccola capanna usata per la caccia o dal contadino per riporre gli attrezzi nei campi senza riportarli a casa.

Capannuccia, s. f. Presepe. Mi riordo ’uando ’r (il) Moro e ’r Rosso ’ndavano a cercà la borraccina per fà la ’apannuccia. Tornavano con du’ (due) ’orbelli pieni. Ora ’nvece c’è solo l’arbero di Natale! [audio]

Capibigia [audio] , s. f. Capinera femmina.

Capidoro [audio] , s. m. Fiorrancino, regolo.

Capìmosi, v. rifl. imp. Intendiamoci, capiamoci. Óh, capìmosi, eh, se ’un fate ’ome v’ho detto e ’un se ne fà di gnente! [audio]

Capinera [audio] , s. f. Capinera maschio.

Capo [audio] , s. m. Testa, capo.

Capo di lavoro (capolavoro), loc. Cosa fatta bene. Questo muro è ’n capo di lavoro! [audio] - Se credi d’avé fatto un ber capo di lavoro, ti sbagli di grosso! [audio]

Capomilla [audio] , s. f. Camomilla.

Capovorge [audio] , v. tr. Capovolgere.

Cappellinaio, s. m. Attaccapanni. Mettili lì ar cappellinaio. [audio]

Capponà, v. tr. Castrare un gallo. A: O ’n (in) du’ (duve = dove) vai ’on cotesti galletti? [audio] B: Li porto a capponà. [audio]

Caprette [audio] , s. f. pl. Legni per appoggiarci un piano di lavoro. A forma di triangoli.

Caprilìa [audio] (Caprilica), lu. Località in fondo alle Grotte, sulla destra, prima della via Sottologhi.

Capriolo, s. m. Caduta. Sono ’nciampato e ho fatto un capriolo dell’artro mondo! M’è ’ndata bene che ’un mi son rotto l’osso der collo. [audio]

Capumilla [audio] , s. f. Camomilla.

Capumillora [audio] , s. f. Camomilla.

Carabigneri [audio] , s. m. Carabiniere.

Caratello [audio] , s. m. Botticino usato per fare il vinsanto.

Carbolina [audio] , s. f. Naftalina.

Carbon cocche [audio] , s. m. Coke.

Carburà, v. intr. Essere in forma. ’Un mi sembra ’e (che) tu carburi tanto stasera! [audio]

Carca [audio] , s. f. Calca.

Carcà [audio] , v. tr. Calcare.

Carcagnata [audio] , s. f. Calcagnata. Ti dó ’na ’arcagnata, se ’un la smetti! [audio]

Carcagno [audio] , s. m. Calcagno.

Carcare, s. m. Calcare. A: Allora, l’ha trovato ’os’era? [audio] B: È ’ntasato per via der carcare e piano piano ti geminava su su e riempiva tutto ’r tubo. [audio] Da notare geminava per gemiava e ti in quanto riferito al “tuo” tubo.

Carcavelli, s. m. pl. Arbusto della macchia mediterranea. Prugnolo. (prunus spinosa) E chi lo va a piglià! È ’ndato a cascà in que’ ’arcavelli laggiù ma’ mai. [audio]

Carcetto [audio] , s. m. Gioco del calcio in un campo più piccolo con meno giocatori.

Carcina [audio] , s. f. Calcina.

Carcinaccio [audio] , s. m. Pezzo d’intonaco staccatosi dal muro.

Carcinaccio, s. m. Disturbo intestinale negli uccelli allevati (uccellini di nido, polli, ecc.) che si manifesta con una crosta nella regione anale. Te lo riordi ’r (il) fagianino ch’ aveo chiappato nella Macchia di mezzo? M’ è morto. N’è venuto ’r (il) carcinaccio. [audio]

Carcinculo [audio] , s. m. Giostra con seggiolini legati con catene. Quello seduto dietro quando si avvicinava a quello davanti gli dava dei calci nel culo.

Càrcio, s. m. Calcio. Che brava gente! E me lo riordo sempre e (i) carci ’e ni dettero perché era ’r (il) figliolo di su’ mà [audio] !

Càrcolo [audio] , s. m. Calcolo.

Cardà, v. tr. Picchiare. S’ ’un la smetti ti ’ardo ben bene! [audio]

Cardaia [audio] , s. f. Caldaia.

Cardana [audio] (Caldana), lu. Piazzetta sulla destra di via XXI aprile, scendendo dalla Piazza, prima della fonte pubblica.

Cardane (caldane), s. f. pl. Vampe di calore al viso tipiche delle donne in menopausa. Mi prendan (prendono) le ’ardane! [audio]

Cardano [audio] , s. m. Recipiente pieno di brace usato per scaldarsi.

Cardato (caldato), s. m. Atto di picchiare. Smettila di fà casino, sennò ti faccio ’r (il) cardato! [audio]

Carderone, s. m. Calderone. Le tasse? E vanno tutte a finì ner carderone e po’ se le dividano (dividono) tra loro come credano (credono) meglio! [audio]

Cardo [audio] , agg. Caldo. Mi ricordo una volta che ero in visita a Pompei con la famiglia in un giorno d’agosto con un sole che smemoriava (= smemorava). Ci si poneva il problema di quale fosse delle due strade principali romane quella nella quale ci trovavamo: il cardo o il decumano. La risposta fu facile: era di sicuro il cardo, visto che si scoppiava dal cardo!

Cardo, s. m. Calore. Bia (bisogna) ’e ci stia attento perché è in cardo. [audio]

Cardo ’ardo, loc. Caldo caldo. (Sorprendere una persona mentre sta facendo un’azione riprovevole, sul fatto, come se non fosse ancora raffreddato, e quindi ancora caldo caldo!). Ho visto la tu’ vicina ’e (che) ti rubbava (i) ’arciofi. Se ti sbrighi ce la chiappi carda ’arda! [audio]

Cardo ’om’ er piscio!, loc. Caldo (in contrapposizione ad una bevanda preferita leggermente fresca). ’Sto vino è cardo ’om’ er piscio! [audio]

Carduccino, agg. dimin. Calduccino. A: C’è un ber carduccino, si sta d’incanto [audio] . B: Eh sì, vai! [audio]

Carenzòlo [audio] , s. m. Verdone. Perchè predilige i semi della calendula (cfr. cardellino per i semi di cardo e raperino per i semi di rapa). Devo dire che i vocabolari riportano che il nome deriva dal colore. Il colore del verdone, come dice anche il nome italiano, è verde, con macchie gialle sulle ali e sulla coda. Poi uno, se non lo sa, va a vedere il colore dei fiori della calendola e vede che sono arancione vivo! Mi sembra quindi logico che il nome derivi dal fatto che mangia i semi di questa pianta. Devo dire che mentre ho visto i cardellini e i raperini intenti a mangiare i semi delle piante da cui hanno preso il nome, non ho mai visto il carenzolo mentre mangiava. Ma questo dipende dal fatto che i carenzoli, nella zona, sono sempre stati pochi.

Carïa [audio] , s. f. Carica.

Carïà, v. tr. Caricare. Ho carïato 200 ’artuccine di Acania (Acapnia) e Randite, e 100 di Rosvai [audio] (Rottweill).

Carïatura [audio] , s. f. Caricatura.

Càrio, agg. Carico. Questo ramo ’ui (qui) è càrïo ’e si spacca! [audio]

Càrïo [audio] , s. m. Carico. Nel gioco della briscola l’asso e il tre.

Carïòla, s. f. Carretto di legno con una sola ruota. Er (il) mi’ nonno ’n (in) carïòla. [audio]

Carma [audio] , agg. Calma.

Carmassi, v. intr. pron. Calmarsi. Carmati, ’armati, ’un è gnente! [audio]

Carmino, agg. Calmino. Sta’ ’armino! ’Un t’arrabbià tanto! [audio] - Sta’ ’n (un) po’ ’armino. [audio]

Carmo, agg. Calmo. Sta’ ’armo! [audio]

Caro ’r mi’ ....!, loc. Saluto. Caro ’r mi’ Mario! [audio]

Carosene [audio] , s. m. Cherosene.

Carraia [audio] , lu. Località lungo la strada dopo Belvedere verso Usigliano.

Carraio [audio] , s. m. Fabbricante di carri.

Carrenzòlo [audio] , s. m. Verdone. Perchè predilige i semi della calendula (cfr. cardellino per i semi di cardo e raperino per i semi di rapa). Devo dire che i vocabolari riportano che il nome deriva dal colore. Il colore del verdone, come dice anche il nome italiano, è verde, con macchie gialle sulle ali e sulla coda. Poi uno, se non lo sa, va a vedere il colore dei fiori della calendola e vede che sono arancione vivo! Mi sembra quindi logico che il nome derivi dal fatto che mangia i semi di questa pianta. Devo dire che mentre ho visto i cardellini e i raperini intenti a mangiare i semi delle piante da cui hanno preso il nome, non ho mai visto il carenzolo mentre mangiava. Ma questo dipende dal fatto che i carenzoli, nella zona, sono sempre stati pochi.

Carrïòla, s. f. Carretto di legno con una sola ruota. La pronuncia è carriòla e talvolta carrïòla Er (il) mi’ nonno ’n (in) carrïola. [audio] - Prendi la carrïòla. [audio]

Carrùola [audio] , s. f. Carrucola.

Carta ’arcante [audio] , s. f. + agg. Fogli di carta trattata chimicamente che permettevano di fare delle copie di un documento che si stava scrivendo, di solito a macchina.

Carta ’assorbente [audio] , s. f. + agg. Fogli di carta porosa per asciugare l’inchiostro.

Carta gialla [audio] , s. f. + agg. Fogli di carta ruvida che venivano usati principalmente per incartare i generi alimentari.

Cartaio [audio] , s. m. Il giocatore che mescola e dà le carte..

Cartuccina [audio] , s. f. Cartuccia con una quantità minore di polvere e pallini di piombo più piccoli.

Cartuccione [audio] , s. m. Cartuccia con una quantità maggiore di polvere e pallini di piombo più grossi.

Carvo [audio] , agg. Calvo.

Carza [audio] , s. f. Calza.

Carzatoio [audio] , s. m. Calzatoio.

Carzerotti [audio] , s. m. pl. Calzini.

Carzettaia [audio] , s. f. Calzettaia.

Carzini [audio] , s. m. pl. Calzini.

Carzolaio [audio] , s. m. Calzolaio.

Carzoni [audio] , s. m. pl. Calzoni.

Casato, s. m. Cognome di famiglia. A: Te lo riordi Lodovio? [audio] B: Di ’asato ’ome fa? [audio]

Cascà, v. intr. Cadere, cascare. Son cascato senza nemmeno accorgimene [audio] (accorgermene).

Cascata, s. f. Caduta. È, ha fatto ’na (una) bella ’ascata! E ni (gli) potea ’ndà anco peggio! Se ’un c’era quer cerrino (piccolo cerro) a reggilo ’ndava a finì ner forrangone. [audio]

Cascata, s. f. Peggioramento di salute. È, ha fatto ’na bella ’ascata! [audio]

Casceta [audio] , s. f. Terreno pieno di acacie (robinia pseudo-acacia).

Cascia [audio] (acacia), s. f. Albero esotico (robinia pseudo-acacia) che si è ambientato molto bene costituendo una presenza sempre più vasta e invadente.

Er (il) Casermone [audio] , lu. Località che prende il nome dall’ ex caserma dei carabinieri che si trovava in un’antica villa dopo la Croce, sulla sinistra, verso l’Uccelliera.

Casino [audio] , s. m. Bordello.

Casino, s. m. Confusione. ’Un fà tanto ’asino! Ha’ ’apito? [audio]

Caso tinto, loc. Brutta situazione. Se vedi ’r (il) caso tinto, vieni via! [audio]

Cassettone [audio] , s. m. Comò.

Castro [audio] , s. m. Porcile.

Catafarco [audio] , s. m. Catafalco.

Cateïsmo [audio] , s. m. Catechismo.

Catèra, s. m. Uomo che si preoccupa troppo delle faccende di casa. Se’ un catèra! [audio]

Caterone, s. m. Uomo che si preoccupa troppo delle faccende di casa. Se’ un caterone! [audio]

Catèrva, s. f. Insieme di cose. Libri? Ce n’ho ’na ’atèrva! Di tutte le razze [audio] (D’ogni tipo). Dal latino caterva, legione barbara, moltitudine.

Catinella, s. f. Piccolo catino. La mattina, quando ci s’arzava, ci si lavava r’ (il) muso nella ’atinella. [audio]

Catinozza, s. f. Largo catino. E (i) panni da lavà enno nella ’atinozza. [audio]

Catorcio, s. m. Persona o cosa tozza e sgraziata. Ma te guarda ’er catorcio ’osa s’è messo a fà! [audio]

Catròzzolo [audio] , s. m. Persona bassa e mal fatta.

Cavà, v. tr. Levare, estrarre, prelevare un nido per allevare i nidiacei. Gnamo si va a cavà un nido d’ averla alla vigna vecchia. [audio] - Prima di pulì la cisterna bia (bisogna) ’avà tutta ’r (il) sudicio che c’è ’ndato. [audio]

Cavà, v. tr. Togliere la minestra dal fuoco e versarla nelle scodelle. Già che sei ’ostì, cava la minestra che è l’ora. [audio]

Cavarcavìa [audio] , s. f. Cavalcavia.

Cavicchio [audio] , s. m. Paletto di legno usato per fare i buchi nella terra o piantato per legarci un tirante.

Cazzabùbbolo [audio] , s. m. Persona bassa e tarchiata.

Ceato, agg. Cieco. Ma che sei, ceato? [audio]

C’è belle e ito!, loc. Non ci pensa nemmeno ad andarci! A: Tra poo piove. C’è ’ndato Gino a prende e panni? [audio] B: Se, c’è belle e ito! [audio]

Cecca, s. f. Cilecca. M’ha fatto cecca! [audio]

Cecce, s. f. A sedere. Mettiti a cecce [audio] . (Detto a un bimbo piccolo).

Ceccia, s. f. A sedere. Mettiti a ceccia [audio] . (Detto a un bimbo piccolo).

Cecio [audio] , s. m. Cece.

Celo, s. m. Cielo. ’Un l’avesse ma’ detto. Apriti celo! Nene disse di tutti i ’olori! [audio]

Cenaia [audio] , lu. Centro abitato sulla strada provinciale delle Colline livornese.

Cenaia vecchia [audio] , lu. Località sulla strada provinciale, venendo dalle Quattro Strade sulla destra poco prima dell’abitato di Cenaia.

Cenaiese [audio] , s. m. Abitante di Cenaia.

Cenci [audio] , s. m. pl. Dolci a strisce, fritti e cosparsi di zucchero.

Cenciaccio, s. m. Strofinaccio. Ce l’ha’ ’n cenciaccio per pulì? [audio]

Cenciaio, s. m. Raccoglitore di stracci, pelli di coniglio, ecc. Donne è rivato ’r (il) cenciao! [audio]

Cenciaiolo, s. m. Raccoglitore di stracci, pelli di coniglio, ecc. È rivato’r (il) cenciaiolo! [audio]

Cenciata, s. f. Colpo dato con un cencio. Levati di ’ostì perché ti do ’na cenciata ner muso! [audio]

Cenciata, s. f. Disfatta, sconfitta.. Cià provato ma ha preso una bella cenciata! [audio]

Cencio, s. m. Pezzo di stoffa consumato usato per pulire i mobili (cencio per sporverà) oppure per pulire in terra (cencio da passà ’n terra). L’ha’ passato ’r (il) cencio anco nell’andito (corridoio)? [audio]

Ce n’è anco per er maiale! [audio] , loc. Detto di cose abbondanti.

Ce n’è da abbellissi! [audio] , loc. Detto di cose abbondanti.

C’è nissuni? [audio] , loc. C’è nessuno?

Centopèlle [audio] , s. m. Interiora del bue. Uno degli ingrediemti usati per preparare la trippa.

Ceo [audio] (ceco), agg. Cieco.

Ceppa [audio] , s. f. Zolla di terra con l’erba.

Ceppaiano [audio] , lu. Centro abitato in fondo ai Gioielli.

Ceppïone (ceppicone), s. m. Testa. Ni (le) disse tre, quattro vorte di smette e poi ni dette du’ (due) ’azzotti nel ceppïone che guasi ce la sfece! [audio]

Ceppo, s. m. Natale. Per ceppo [audio] (= a Natale). Il riferimento è al ciocco di legno che si mette, cioè si metteva, a bruciare nel camino.

Ceramia [audio] , s. f. Ceramica.

Cercà col lanternino, loc. Fare una cosa con molta difficoltà. Bia ’ndallo a cercà col lanternino!! [audio]

Cercà Maria per avé [audio] , loc. Cercare una cosa impossibile a trovarsi, perdere tempo.

Cercà tigna, loc. Voler leticare. Ma te cerchi tigna. Se ’un ti levi di torno ti ci levo io! [audio]

Ceretta [audio] , s. f. Cera da scarpe.

Cergnera [audio] , s. f. Cerniera.

Che buo! [audio] , loc. Che fortuna che hai!

Che di’! loc. Ma cosa dici! Non è possibile! A: Mamma, ’r (il) pigiama! [audio] B: E ’ ner cassetto! [audio] A: ’Un ce n’è più punti [audio] (= non ce ne sono più)! B: ’Un è possibile, ce n’ho messo uno ieri, ’e di’! [audio]

Che dici! loc. Ma cosa dici! Non è possibile! A: Mamma, ’r (il) pigiama! [audio] B: È ner cassetto! [audio] A: ’Un ce n’è più punti [audio] (= non ce ne sono più)! B: ’Un è possibile, ce n’ho messo uno ieri, ’e dici! [audio]

Che lavori! [audio] , loc. Che cose brutte! Che cose difficili da farsi.

Che mi possino (possano) acceà s’ ’un è vero! [audio] loc. Frase usata per rendere più solenne un’affermazione.

Che palle! [audio] , loc. Che noia!

Chetassi, v. rifl. Tacere. Ti ’eti! [audio] - Ma ti ’eti un poino! ’Un sa’ (sai) nemmeno ’osa dici! [audio]

Chetato, agg. Cheto, zittito ’Un si sente più. S’è chetato! [audio] Parola usata da Dante nel Fiore, n. CLXXIII, verso 12: “Acciò ch’è vorrà fare, istarà cheta”; Nel Detto d’amore, verso 402: “Ch’il cheta com’è dee, s’achita ciò ch’è dee”.

Che viene, loc. Prossimo. Martedì che viene. [audio] - Sabato ’e viene. [audio]

Chiacchera, s. f. Chiacchiera. ’Un fà tante chiacchere! [audio]

Chiaccherà [audio] , v. intr. Chiacchierare.

Chiaccherata, s. f. Chiacchierata. Si fa ’na bella ’iaccherata e si sistema tutto! [audio]

Chiama e rispondi! loc. Commento a una risposta non a tono da parte di una persona che non capisce o non vuol capire. A: La levo ’na ’operta dal letto? [audio] B: Se mai metticene ’n’artra! [audio] A: Chiama e rispondi! [audio]

Chiamassi fori [audio] , loc. Uscire fuori da un accordo.

Chianne chianne [audio] loc. Lemme lemme, piano piano.

Chiappà, v. tr. Prendere, afferrare, chiappare. Chiappalo! [audio] - Mi sentii chiappà per una gamba e ’un mi riusciva liberammi! [audio] er

Chiappà, v. tr. Fare un tiro giusto, indovinare una cosa. Ha’ (hai) fatto centro, cià’ chiappato ’n (in) pieno! [audio]

Chiapparelli [audio] , s. m. sing. Gioco consistente nel rincorrersi e cercare di prendersi.

Chiapparello, s. m. Gioco nel quale non si può vincere. Ha’ visto alla fiera ’uello con tre campanelli com’era bravo? Quello ti frega ch’è un piacé. Meglio ’un gioacci, son chiapparelli pe’ (per) (i) gonzi [audio] (persone facili da imbrogliare).

Chiarata [audio] , s. f. Albume sbattuto. In caso di un colpo su una parte del corpo, ci veniva spalmata sopra questa chiarata con un foglio di carta gialla e poi una fascia.

Chiaro [audio] , s. m. Albume.

Chiaro [audio] , s. m. Specchio d’acqua. Chiaro perché l’acqua riflette la luce e quindi è chiara rispetto alla terra che la circonda.

Chiarura [audio] , s. f. Specchio d’acqua.

Chiavà [audio] , v. tr. Avere un rapporto sessuale, chiavare.

Chiavato, agg. Adatto, tagliato, portato. Per cotesto lavoro ’un se’ chiavato. [audio]

Chicchino, s. m. Oggetto bello. Avea ’n gorfino ch’ era ’n chicchino! [audio]

Chicco, s. m. Dolce secco. A: Noi si va (= andiamo) alla fiera. Voi venite? [audio] B: No, ’un n’ho voglia. [audio] A: Allora ti porto du’ (due = alcuni) ’icchi, va bene? [audio]

Chie? pron. interr. Chi. A: Sono Giorgio. [audio] B: Chie? [audio] - A: Sono Giorgio. [audio] B: Giorgio chie? [audio]

Chi ecco? loc. Chi viene? Guarda un po’ chi ecco! [audio] E qui mi sono trovato per la prima volta con un modo di dire non comune. Infatti è formato da un pronome relativo e da un avverbio. Stavo arrivando dalle Quattro strade e in prossimità della Casceta di Siberia, prima di svoltare a sinistra ho chiesto a mia moglie di guardare sulla destra se non veniva nessuno. Le ho quindi detto: “Guarda un po’ chi ecco! [audio] ” e mi sono subito reso conto di aver detto qualcosa di molto strano. Ho quindi cercato di capire come funzionava. Bisogna partire da altre frasi. Ho pensato che fosse originato dal fatto che quando viene una persona si dice, per esempio, ecco Lorenzo. Non capendo il nome di chi arriva si chiederà, chi ecco? A questo punto il chi ecco però si è emancipato ed ha cominciato ad avere vita propria, per cui viene usato per domandare chi sta arrivando prima ancora che venga detto. La cosa forse è strampalata, però è ganza!

Chierïetto [audio] , s. m. Chierichetto.

La Chiesa nova [audio] , lu. La chiesa sul poggio sopra Borgo.

La Chiesa vecchia [audio] , lu. La chiesa subito dopo Borgo.

Chi ha più giudizio, più n’adopri! [audio] loc. Fra due persone che discutono, deve essere la persona più sensata a comportarsi meglio.

Chi l’ha più lungo se lo tira! [audio] , loc. Frase detto da uno dei due antagonisti in riferimento all’esito della diatriba.

Chiò! inter. Riproduzione del suono fatto da un ramo che si spezza. E poi, chiò, si spezzò ’r ramo e mi ritrovai per la terra! [audio]

Chioccà, v. tr. Bere oltre misura d’abitudine. E chiocca! Peccato, ’osì giovane! [audio]

Chioccolone, s. m. Persona non molto sveglia. Se’ un chioccolone. ’Un capisci mai! [audio]

Chiodino [audio] , s. m. Fungo (armillaria mellea).

Chionzà, v. tr. Abbandonare qualcuno. L’ho chionzato lì e son venuto via! [audio]

Chiorba, s. f. Testa grossa. Che chiorba che hai! [audio] (La c di che si pronuncia pur trovandosi tra due vocali).

Chiorbone, s. m. Persona dura a comprendere. Che chiorbone ’e sei! [audio] (La c di che non si pronuncia trovandosi tra due vocali).

Chiotti chiotti, loc. Fermi in un posto riparato. Quando sono entrato l’ (li) ho trovati tutt’ e due ’e se ne stavano chiotti chiotti davanti ’r foo come se fossero du’ statue. [audio]

Chi s’è visto s’è visto! loc. Detto come commento ad un’azione non ortodossa. Senti, noi si fa come s’era detto, e poi, ’i s’è visto s’è visto! [audio]

Chiucchiurlaia, s. f. Atto di aggredire verbalmente da parte di più persone. Quando l’hanno visto n’ (gli) hanno fatto ’na chiucchiurlaia dell’artro mondo. [audio] er

Chiudenda, s. f. Terreno coltivato a olivi vicino alla casa del contadino e normalmente chiuso da siepe di canne intrecciate. Usato spesso come luogo di allevamento dei polli. Vado ’n (in) chiudenda a governà (e) polli. [audio]

Chi ’un more si rivede! [audio] loc. Saluto ad una persona che non si vedeva da molto tempo.

Chiurlo [audio] (?), s. m. Assiolo. L’ho sentito chiamare così una sola volta da una persona che forse si era confusa con il chiurlo vero, un uccello acquatico. Mi sembrerebbe più logico che venisse chiamato chiù, dal verso che fa. Ora purtroppo l’assiolo non si sente più: da anni è sparito. Prima tutte le sere d’estate sentivo il suo malinconico verso, a quell’ora come dice Shelley nella poesia The Aziola scritta nel 1821 ai Bagni di San Giuliano ora San Giuliano Terme: “as we sate in dusk, ere stars were lit or candles brought” (mentre sedevamo nella penombra, prima che le stelle si accendessero, o fossero portate le candele).

Chiusato [audio] , agg. Tenuto al buio. Riferito a un uccello tenuto in gabbia al buio (in chiusa) per servire da richiamo per gli uccelli di passo. In questa maniera crede che l’estate sia inverno e quando viene messo fuori canta come se fosse primavera.

Chi vive sperando moie caando! [audio] loc. Risposta a chi dice di sperare in qualche cosa.

Cià, v. intr. (ind. pres.) Ha. Cià punti stilli? [audio]

Cia’, v. intr. (ind. pres.) Hai. Cià’ punti stilli? [audio]

Ciabà [audio] , v. intr. Parlare continuamente arrecando disturbo, ciabare.

Ciabatta [audio] , s. f. Pantofola.

Ciabattà, v. intr. Camminare con le ciabatte ai piedi, ciabattare. Ma la smetti di ciabattà per casa! Va’ fori! [audio]

Ciaccià, v. intr. Cercare in maniera disordinata. Ma caa (cosa) ciacci? [audio]

Ciaccione [audio] , s. m. Persona che si intromette in faccende che non la riguardano.

Ciaffata [audio] , s. f. Manata sul viso.

Ciai [audio] , v. intr. (ind. pres.) Hai.

Cïala [audio] , s. f. Cicala.

Cïala [audio] (cicala), s. f. Canocchia. squilla mantis.

Cïaleccio, s. m. Cicaleccio.

Cïalini [audio] (cicalini), s. m. pl. Brigidini (tipico dolce di Lamporecchio).

Ciampanelle, s. f. pl. Modo di fare non serio. Prende tutto ’n ciampanelle. [audio] (= Fare le cose non seriamente). - Prende tutto ’n ciampanelle. [audio] (= Fa le cose non seriamente).

Cianca [audio] , s. f. Gamba.

Ciance, s. f. pl. Parole superflue. Dai, ’un ci perdiamo ’n tante ciance! [audio] - Bando alle ciance [audio] . Parola usata da Dante nel Paradiso, canto xxix, verso 110: “’Andate, e predicate al mondo ciance’; ma diede lor verace fondamento”.

Ciancià, v. tr. Parlare a sproloquio, cianciare. Cosa ciài da ciancià? Ti ’eti ’n poino! [audio] Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, Introduzione alla giornata terza: “e cianciando e motteggiando”.

Cianciuà [audio] (cianciucare?), v. tr. Masticare qualcosa senza usare i denti. Ho messo un punto interrogativo a cianciucare perché non vorrei fare come quella ragazza crespinese (storia vera!) che volendo parlar bene, disse che andava a “scicare” per non parlare in dialetto e dire sciare!

Cianno [audio] , v. intr. (ind. pres.) Hanno.

Ciartrone [audio] , s. m. Cialtrone.

Ciastrella [audio] (piastrella), s. f. Piastrella di pietra, marmo o altro materiale lapideo per giocare a buttare giù delle figurine.

Ciastrella [audio] , s. f. Gioco consistente nel cercare di buttare giù delle figurine di carte messe in piedi per terra una accanto all’altra.

Cïatrice [audio] , s. f. Cicatrice.

Ciavéa [audio] , v. tr. (ind. imperf.) Aveva. Lo stesso vale per le altre persone del verbo.

Cicca, s. f. Mozzicone di sigaretta. ’Un vale ’na cicca! [audio]

Cicce, s. f. pl. Vocabolo usato per fare un complimento a un bimbetto. Quante cicce! [audio] - Che cicce! [audio] - O tutte ’ste cicce, di ’i sono? [audio] - O tutte ’ste cicce, di chi enno? [audio]

Cicchetto, s. m. Un poco di una bevanda. Dammnene ’n (un) cicchetto. [audio]

Cïccia [audio] , s. f. Carne.

Cïccia di gallina, loc. Pelle d’oca. Quando mi disse ’n (in) quella maniera, mi sentii rabbrividì e mi venne la cïccia di gallina! [audio]

Cìccioli, s. m. pl. Pezzettini di grasso di maiale. Stiacciata ’o’ (coi) ciccioli. [audio]

Ciccioso, agg. Vocabolo usato per fare un complimento a un bimbetto. Bello ciccioso ’e sei! [audio]

Cicciottello, agg. Grasso. Detto a un bambino. Io me lo sono sentito dire, all’età di sessant’anni, dallo specialista che mi visitava e che cercava, in questa maniera, di dirmi in maniera edulcorata, che ero troppo grasso. Perché lei... è un po’... cicciottello! [audio]

Ciccirimpolla [audio] , s. f. Gioco consistente nell’indovinare il numero di oggetti contenuti nel pugno di una mano.

Cicérbita [audio] , s. f. Erba di campo. (sonchus oleraceus).

Cicramino [audio] , s. m. Ciclamino.

Cicrismo, s. m. Ciclismo. È, io ciò la passione der cicrismo! Sono un passionista (= appassionato) sfegatato. [audio]

Cicrista [audio] , s. m. Ciclista.

Cicrone [audio] , s. m. Ciclone.

’Cidenti! loc. Accidenti! Ma te guarda, m’ha pinzato. ’Cidenti a lui, ma ’un sapea ’osa fa?!

Cigliegia [audio] , s. f. (pl. cigliege [audio] ) Ciliegia.

Ciglieri, s. m. sing. Cantina, piccolo locale a pianterreno nelle case dei contadini. È il latino cellarium rimasto nel dialetto pisano, anche se oggi non più usato, non esistendo più il locale, dove prima veniva tenuto il vino. È rimasto anche in francese, cellier, in inglese, cellar e in tedesco, Keller, in quanto alla caduta dell’Impero romano le nuove parole non hanno fatto in tempo a raggiungere le province più lontane dell’impero, o altre località che non avevano molti contatti con Roma, vuoi per la lontananza, difficoltà di trasporti o per altri motivi. Va’ ’n (in) ciglieri a piglià ’r (il) vino. [audio]

Cigna, s. f. Cintola. Guarda, se continui a famm’ arrabbià, prendo la cigna de’ pantaloni, e allora son dolori! [audio] - Guarda, se continui a famm’ arrabbià, prendo la cigna de’ pantaloni, e allora e son dolori! [audio]

Cignalaio [audio] , s. m. Cacciatore di cinghiali.

Cignale [audio] , s. m. Cinghiale.

Cignalino [audio] , s. m. Calabrone.

Cilà, v. intr. Lamentarsi da parte di animali o persone. Lo senti ’ome cilano? Hanno fame! [audio] (Riferito a degli uccellini nel nido) - Ma la smetti ’n (un) poino di cilà! [audio] (Riferito a un bimbetto che non Basiliosmette di piangere).

Cileccata, s. f. Botta. E se continui e lo vedi ’e cileccata ti dó! [audio]

Cimaiolo, s. m. Carciofo che la pianta produce da ultimo. Vorrei ’n po’ di ’arciofini cimaioli da mette sott’oglio. [audio]

Cimballaia [audio] , s. f. Terreno dove crescono i cimballi.

Cimballo [audio] , s. m. Fungo (clytocibe geotropa).

Cimballo vinato [audio] , s. m. + agg. Fungo (tricholoma nudum).

Cimbraccolo, s. m. Straccetto. Ma caa vai a giro ’on cotesti cimbraccoli! [audio]

Cimbrelli, s. m. pl. Straccetti. Ma caa vai a giro ’on cotesti cimbrelli! [audio]

Cimicia [audio] (pl. cimice [audio] ), s. f. Cimice.

Cimiciattola [audio] , s. f. Muraiola (parietaria officianalis).

Cimurraia, s. f. Forte raffreddore (da cimurro, malattia virale dei cani). Aveo preso ’na cimurraia, prima, e ora m’è ritornata! [audio]

Cinciagnoli [audio] , s. m. pl. Piccoli scarti di carne.

Cincischià, v. tr. Perdere tempo. Caa sta’ a cincischià! Gnamo, dai, sbrigati. [audio]

Cincischiato, agg. Spiegazzato. Guarda, per favore, le maglie ’un le mette tutte cincischiate! [audio]

Cine [audio] , s. m. Cinema.

Cinquantauattro, Agg. numerale cardinale. Cinquantaquattro [audio]

La Cinquantina [audio] , lu. Località rialzata che si trova sulla destra andando verso le Quattro strade.

Cinqui, s. m. pl. Cinque. Nel gioco delle carte. Ciò du’ cinqui! [audio]

Cintola [audio] , s. f. Cintura. Parola usata da Dante nell’Inferno, Canto x, verso 33: Ed el mi disse: “Volgiti! Che fai? Vedi là Farinata che s’è dritto: da la cintola in sù tutto ’l vedrai”.

Cintolino [audio] , s. m. Cinturino.

Ciò, v. intr. (ind. pres.) Ho. Ciò du’ (due) palle ’e (che) ’un ne posso più! [audio]

Cïogna [audio] , s. f. Cicogna. Piccolo apparecchio da ricognizione che durante la guerra andava in perlustrazione in modo da dirigere il tiro dei cannoni.

Cïogna, s. f. Cicogna (ciconia ciconia). A: O ’n (in) du’ (duve? = dove) se’ stato? [audio] B: Volevo ’ndà ’n Parmerino a vedé la cïogna ’e m’avea detto Lorenzo. Son’ quindici giorni ’e c’è vicino ar palone dell’arta tensione, ma son rivato alle Lame, ’ncominciava a schizzettà, e m’è toccato tornà ’ndietro. [audio]

Ciompà, v. tr. Picchiare, sistemare. Se ti chiappo ti ciompo per le feste! [audio]

Cionco, agg. Messo male, come se fosse rotto. Lo vedi ’e se’ tutto cionco; ’un ti reggi nemmeno ritto! [audio]

Cione [audio] , s. m. Gruccione.

Cïoria [audio] , s. f. Cicoria (surrogato del caffè).

Cïoria [audio] , s. f. Cicoria (radicchio).

Ci ’orre pio! [audio] loc. Non è la stessa cosa!

Ciòttola [audio] , s. f. Ciotola.

Ciottolà, v. intr. Detto di cosa che entra in maniera abbondante dentro un’altra. E ci ciottola a tutto spiano! [audio] Questo verbo mi ricorda quando ebbi occasione di sentir chiamare una cagna col nome di Ciciottola. Feci notare che non era un gran complimento. Il passaggio doveva essere stato: Cicia, Ciciotta o poi Ciciottola. A giocare con le parole non si sa mai dove si va a finire!

Ciòttoli, s. m. pl. Stoviglie. Asciuga (e = i) ciottoli. [audio] In pratica nella pronuncia viene saltato l’articolo.

Ciottolini, s. m. pl. Giocattoli e altro materiale necessario per giocare. E allora lo sai ’osa faccio? Piglio (e = i) mi’ ciottolini e me ne vado! [audio] In pratica nella pronuncia viene saltato l’articolo.

Cipolla [audio] , s. f. Ventriglio degli uccelli.

Cipolla, s. f. Bulbo. In questa stagione ’r (il) tasso ’un è bono a mangià perché mangia le cipolle de’ cicramini. [audio]

Cipresso femmina [audio] , s. m. + agg. Albero (cupressus sempervirens var. horizontalis).

Cipresso maschio [audio] , s. m. + agg. Albero (cupressus sempervirens var. pyramidalis).

Ci ricènno! [audio] , loc. Ci risono.

Ci s’ha, loc. (ind. pres.) Abbiamo. Se vo’ rimané a cena ci fa’ piacé. ’Un ciò tanta roba: un po’ di pasta e du’ (due = alcune) patate rifatte, ma si sta ’nsieme, ci s’ha tante ’ose da raccontatti. [audio]

Cìspia [audio] , s. f. Cispa.

Cispióso [audio] , agg. Cisposo. Il Malagoli riporta nel suo Vocabolario pisano, cispïoso, una pronuncia che io non ho mai sentito!

Cista, s. f. Gioco. Ho fatto cista! [audio]

Citòfano [audio] , s. m. Citofono.

Citriolo [audio] , s. m. Cetriolo.

Citto, s. m. Soldo. E ’osta poo, con du’ citti si ’ompra. [audio]

Ciucca [audio] , s. f. Sbornia.

Ciuccata, s. f. Stupidaggine. ’Un mi ci fà ripensà. Ho fatto ’na ciuccata, ma ormai è ’ndata ’osì. Speramo ’n bene! [audio]

Ciuccata, s. f. Cosa semplice da fare. ’Un ci vor gnente a falla. È ’na ciuccata! [audio]

Ciuccià [audio] , v. tr. Succhiare.

Ciuccio [audio] , s. m. Succhiotto.

Ciucco, agg. Stupido. Come se’ ciucco! [audio] - ’Ome se’ ciucco! [audio]

Ciuci, ciuci [audio] , inter. Verso di richiamo per il gatto.

Ciuino, s. m. Asinello che porta i regali per Natale. Belli, o chi te l’ha portati, ’r (il) ciuino? [audio]

Ciuo [audio] , s. m. Ciuco, asino.

Ciuo, s. m. Persona sciocca. Se’ un ciuo! [audio] er

Ciurmà, v. tr. Sistemare qualcuno per le feste, ciurmare. L’ho ciurmato per bene! [audio]

Civettotto, s. m. Nidiaceo o giovane di civetta. Ner buo der muro c’erano ’uattro civettotti sempre cor pelo matto [audio] (piumaggio leggero dei pulcini prima che spuntino le penne). - Ner centro allevamento civette, quanti civettotti enno ’ampati [audio] (rimasti in vita)? In tutti i vocabolari d’italiano che ho consultato civettotti non ce ne sono! Ci sono i civettini e anche le civettine. Questa parola è usata solo da persone che vengono in contatto con questi animali: di solito erano contadini che li catturavano per allevarli e venderli, una volta addestrati, ai cacciatori che li usavano per la caccia alle allodole. Ora questo tipo di caccia è proibita ma il nome c’è sempre! Nome che ne richiama alla mente altri: lupacchiotti, leprotti, fagianotti, avannotti, aquilotti, merlacchiottti, tigrotti, cinghialotti, ecc. La conclusione è che anche in italiano un pullus di civetta si chiama civettotto! Civettina poi è completamente sbagliato! Per gli accrescitivi e i diminutivi delle parole femminili di solito in italiano si usa il maschile. Civettine sono delle civette riprodotte in piccolo come quelle in alabastro di Volterra. Purtroppo la parola gira solo in ambiente agricolo o venatorio. Il risultato è stato che la parola vera si è persa. Addirittura nel 2008 venne fatto l’annullo filatelico per la Fiera delle civette rappresentante due civettotti. La didascalia era: Nidiacei di civetta. È vero che erano nidiacei di civetta, però sarebbe stato meglio se li chiamavano civettotti! Da ricerche effettuate ho trovato la parola civettotto in tre documenti. Il primo è nel “Vocabolario lucchese” di Idelfonso Nieri del 1902, che alla voce Calcabòdda, in italiano Nottolone, spiega che è una “Specie di civettotto tutto penne che assomiglia assai il barbagianni.” Il secondo è nei Documenti e studi di deputazione di storia patria per le province di Romagna, del 1886, dove alla pagina 255 trovasi: “Un civettotto o una civetta.” Il terzo è il libro “Addio del passato” di Renzo Rossellini, Rizzoli 1968, dove alla pagina 53 c’è scritto: “Gridava, inseguendo il fratello:” Ohimei, il mi’ civettotto”. (Erano a Marina di Pisa). Continuando a cercare ho trovato i civettotti in due libri di Lorenzo Viani, famoso pittore e scrittore viareggino (1882-1936). Il primo è Ritorno alla patria: “Gl’infermi s’alleccurivano. Un gobbo smanganato con la testa di civettotto ingabbiata nel torace sfoderava dalla bocca una lingua serpentina, e leccandosi il naso travolgeva gli occhi tremando”. Edizioni ALPES Milano, 1929, pag. 51. Il secondo è Gente di Versilia: ”Qualcuno di loro si metteva al mercato con un corbelletto di fagiuoli e di patate e se ne stava lì zitto e come un topo, con due occhi di civettotto, stralunati dalla temenza d’essere messi di mezzo”. Firenze, Vallecchi, 1946 (rist. a cura di A. Guidotti, Lucca, Pacini-Fazzi, 1999), pag. 21.

Classon [audio] , s. m. Clacson.

Co’, prep. Con. Io vado co’ Anna. [audio]

Co’, prep. art. Con i. Co’ maglioli cià fatto ’n branco. (= molti) di sordi. [audio]

Coa [audio] , s. f. Cuoca.

Cocco [audio] , s. m. (amanita caesarea). Così chiamato perché sembra un uovo.

Cocco [audio] , s. m. Uovo.

Cocco, s. m. Preferito. A: Ma tu’ pà te lo bada ’r (il) bimbo? [audio] B: Se me lo bada, è ’r su’ ’occo! [audio]

Còccola [audio] , s. f. Bacca dell’alloro, cipresso, ginepro, edera.

Còccola, s. f. Complimento. Vieni ’n (in) collo, lo vedo che ha’ (hai) voglia di du’ (due = alcune) ’occole! [audio]

Coccolino, s. m. Atto del coccolare, prendere un bimbo in braccio e circondarlo di premure. Ho voglia di fà ’n coccolino. [audio]

Coccolone, s. m. Accidente, colpo apoplettico. N’è (gli è) preso ’n (un) coccolone. [audio]

Coce [audio] , v. tr. Cuocere.

Codibianco [audio] , s. m. Culbianco.

Coglionà, v. tr. Prendere in giro, coglionare. Cià’ (hai) poo (pr. ciapòo) da coglionà! [audio] - Cià (ha) poo (pr. ciappòo) da coglionà! [audio]

Coglione, agg. Stupido. Come se’ ’oglione! Ma è ma’ possibile ch’ ’un t’un sia bono a reagì! [audio] - Come se’ ’oglione! Ma è ma’ possibile che t’un sia bono a reagì! [audio]

Cògnacche [audio] , s. m. Cognac.

Cognacchìno, s. m. Cognac. Gnamo si va a bé un cognacchino, pago io. [audio]

Co’ gnente, loc. A poco prezzo. Li è dove ci si ’ompravano (i) piatti. Con gnente ci si ’ompravano! [audio]

Coiàttolo [audio] , s. m. Piccola striscia di cuoio come quella della strombola.

Coietto, s. m. Pezzetto di cuoio. Porca miseria! ’Sta (questa) ciccia è dura ’om’ un coietto. [audio]

Còio, s. m. Cuoio. Porca miseria, ’sta (questa) ciccia è dura ’ome ’r (il) còio. [audio]

Còlïa [audio] , s. f. Colica.

Coll’, prep. art. Con gli, con le. La marmellata mi piace ’oll’aranci. [audio] - A me mi piace er sugo ’oll’ arselle. [audio] - E luci, sono giù ner gallinaio, coll’anatre. [audio]

Er (il) Colle [audio] , lu. Località che si trova sulla via che dalla piazza va fino alla strada di Sottologhi.

Collo [audio] , s. m. Parte superiore del pozzo, fuori terra.

Collòttola, s. f. Parte posteriore del collo. A: Ce la facesti a dà la puntura ar Piufino? [audio] B: Si. Per tenello fermo lo presi per la ’ollottola e a quer punto ’apì che ’un ce la potea fa, e si ’armó [audio] (calmò).

Colombacciotto [audio] , s. m. Nidiaceo o giovane di colombaccio.

Colombaro [audio] , s. m. Colombario.

Colombo [audio] , colombaccio [audio] , s. m. Colombaccio.

Combinà, v. intr. Essere in relazione. Quello ’e dici ’un ci ’ombina gnente [audio] - Ma cosa ci ’ombina! ’Un lo vedi ’e ’un ci dice? [audio]

Come a uso, loc. Come se. Ni chiesi ’n du’ ’ndava e mi rispose come a uso ’un lo sapesse nemmeno lei! [audio]

Come a uso che, loc. Come se. Ni chiesi ’n du’ ’ndava e mi rispose come a uso che ’un lo sapesse nemmeno lei! [audio]

Com’ène ène [audio] , loc. Com’è, è. Parola usata da Dante, nelle Rime, Numero xliii, verso 10: “Dite ch’amare e non essere amato ene lo dol che più d’Amore dole, e manti dicon che più v’ha dol maggio”. A Crespina c’è un detto: “Com’ene ene, disse Maone!“ e si riferisce a un racconto che ho sentito spesso di due crespinesi la prima notte di nozze: mentre lui era già pronto, lei continuava a trastullarsi per la camera senza decidersi ad andare a letto. Alla fine lui, che evidentemente non era proprio del tutto sprovveduto, e venutagli a noia l’attesa, l’invitò ad andare a letto dicendogli: “Gnamo, com’ene, ene.” Non avrebbe certo potuto dire: “Andiamo, com’è, è”. “Com’ene, ene” ha tutto un altro suono, un suono che affascina. Mi ricorda la scorrevolezza di una frase di Cesare nel De Bello Gallico (Libro I, § 12): “Flumen est Arar”, c’è un fiume di nome Arar (ora si chiama Saona), nella quale sembra quasi di avvertire lo scorrere del fiume.

Come sonà a predia. [audio] , loc. Alla grande.

Come sputà ’n terra, loc. Fare una cosa senza nessuno scrupolo. Io, se mi fanno ’ncazzà, ni do ’na legnata ’ome sputà ’n terra! [audio]

Com’esse, loc. Per esempio… Com’esse…, se io volessi buttà tutto all’aria, ’osa (cosa) dirresti [audio] (diresti)?

Commentà, v. intr. Connettere. Riferito alla connessura tra due materiali. ’Un commenta bene. [audio]

Commette, v. intr. Connettere. ’Un commette più. [audio]

Comodina [audio] , s. f. Comodino.

Compagno, agg. Uguale. L’ha’ (hai) visti li zoccoli ’e m’ha rifatto Ceccolino, e son compagni a quelli di Rosina! [audio]

Companatïo [audio] , s. m. Companatico.

Comparì, v. intr. Fare figura, lavorare con risultati apprezzabili. Mi dò da fà, ma ’un mi ’omparisce! [audio] - Ho la ’asa piena di ragnatele, ’un comparisco a levalle! [audio]

Compiute, s. m. Computer. Fa un casino (confusione) giù, quer compiute! [audio]

Compreanno [audio] , s. m. Compleanno.

Compretà [audio] , v. tr. Completare.

Compreto [audio] , agg. Completo.

Comprïato, agg. Complicato. La ’osa è comprïata! [audio]

Comprimenti, s. m. pl. Complimenti. Dai mangia! ’Un farai mia e (i) ’omprimenti eh? Qui se’ ’ome a casa tua, riordatelo! [audio] e

Comprimento [audio] , s. m. Complimento.

Compromètte [audio] , v. intr. Comprométtere.

Comprotto [audio] , s. m. Complotto.

Concaio [audio] , s. m. Locale dove erano tenute le conche da usare per lavare i panni.

Concià, v. tr. Trattare male. L’ho conciato per le feste! [audio] - E ci ’onci! [audio] (= e ci sistemi!). Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, ottava giornata, novella settima: “Il sol di sopra et il fervor el battuto di sotto e le trafitture delle mosche e de’ tafani da lato si per tutto l’avean concia”.

Conciassi, v. rifl. Vestirsi in maniera non ortodossa. Ma come ti sei ’onciato! [audio]

Concimaia [audio] , s. m. Luogo dove venivano buttati i rifiuti.

Concio [audio] , s. m. Letame, concime.

Concio, agg. Conciato. Ma guarda lì ’ome t’hanno ’oncio per le feste! [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nelle Rime, Numero lxxxix, verso 3: “Chi guarderà già mai sanza paura ne li occhi d’esta bella pargoletta, che m’hanno concio sì, che non s’aspetta per me se non la morte, che m’è dura?”

Concòrsio [audio] , s. m. Consorzio.

Concrude, v. intr. Concludere. E allora, con questo, ’osa vorresti ’oncrude? [audio]

Concrusione, s. f. Conclusione. E allora! Bia (bisogna) rivà a ’na ’oncrusione! [audio]

Confonde, v. intr. Perdere tempo, mettere a disagio, confondere. Ora per la Fiera, speriamo ’un vengano (e) soliti a facci ’onfonde. [audio]

Confóndisi, v. intr. pron. Confondersi, preoccuparsi di qualcosa che non ne vale la pena. ’Un ti ci ’onfonde ’on lui, tanto ’un da affidamento. [audio]

Co’ gnente, loc. A poco prezzo. Li è dove ci si ’ompravano (i) piatti. Con gnente ci si ’ompravano! [audio]

Conìgliolo [audio] , s. m. Coniglio.

Con le budella dell’ uno ci strozzerei quell’artro! [audio] , loc. Riferito a due persone cattive, o non necessariamente così.

Conquìbusse, s. m. Soldi. Rivamo al conquibusse! [audio] (Parliamo dei soldi!)

Contà, v. intr. Valere, contare. Contà come ’r (il) due di briscola! [audio] (Valere come il due di briscola, non valere niente).

Convoà [audio] , v. tr. Convocare.

Convoazione [audio] , s. f. Convocazione.

Convursioni, s. f. pl. Convulsioni.

Coo [audio] , s. m. Cuoco.

Coomero [audio] , s. m. Cocomero, anguria. Cocomero deriva dal latino mentre il termine anguria deriva dal greco, e si è propagato nell’Italia settentrionale dall’Esarcato di Ravenna.

Coperativa [audio] , s. f. Cooperativa.

Copertone [audio] , s. m. Pneumatico (parte esterna).

Coppaio [audio] , s. m. Stanza dove erano tenuti i coppi dell’olio.

Coppe, s. f. Coop. ’Un sapevi ’n (in) dù lascialla la macchina! Ora viene la tu’ mamma, cià da scarià tutta la roba della ’oppe. [audio] - Alla ’oppe vendano (vendono) le scarpe per me collo sconto! [audio]

Cóppia [audio] , v. tr. Còppia.

Coppo [audio] , s. m. Vaso di terracotta normalmente usato per contenere l’olio.

Coprïapo [audio] , s. m. Copricapo.

Cor, prep. art. Con il. Te lo dio cor core in mano! [audio]

Cor, prep. Con. Andava a giro cor un cane ’e sembrava ’na mucca [audio] . Ma: Andava a spasso con Zenobio [audio] .

Corbelli [audio] , s. m. pl. Coglioni. e

Corbello [audio] , s. m. Cesto di stecche di castagno.

Cordino [audio] , s. m. Spago, cordino.

Core [audio] , s. m. Cuore.

Corïassi [audio] , v. rifl. Coricarsi.

Cormo, s. m. Colmo. Rivati sur cormo si vide ’e la ’asa der poero Tripoli era sempre lontana. [audio]

Cormo, agg. Colmo. È ’r cormo de’ ’ormi! [audio]

Corneta [audio] , lu. località che si trova sulla sinistra andando dal Botteghino verso Sant’Ermo, sotto le Macchie.

Corno [audio] , s. m. Calzatoio. Il nome corno, comune anche all’italiano, è dovuto al fatto che prima venivano fatti di corno. Ora credo che questo termine venga usato poco, infatti quando l’ho chiesto in un negozio di scarpe a una giovane commessa, mi ha guardato in maniera strana e si vedeva bene che non capiva cosa volevo.

Corno [audio] , s. m. Bernoccolo.

Cornocchio, s. m. Stupido. Sei un cornocchio! [audio]

Corpa [audio] , s. f. Colpa.

Cor pagà, loc. Pagando. Cor pagà s’intende. ’Un lo voglio mia gratisse! [audio]

Corpì [audio] , v. tr. Colpire.

Corpo [audio] , s. m. Colpo.

Corpo, s. m. Infarto. O der poero Pepolino l’ha’ (hai) sentito dì che ’un era ’e n’era preso un corpo? [audio]

Corpo sciorto, loc. Diarrea. No, ’un lo posso mangià, ciò ’r corpo sciorto! [audio]

Corpus Domine, loc. Corpus Domini. La precissione del Corpus Domine. [audio]

Correggiato [audio] , s. m. Oggetto formato da due pezzi di legno uniti da una striscia di cuoio, usati sull’aia per la battitura dei fagioli. ceci o altri legumi. Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, giornata ottava, novella seconda: “non t’esca di mente di dir loro che mi rechino quelle còmbine per li coreggiati miei”.

Corridore [audio] , s. m. Ciclista.

Corriera, s. f. Autobus. Sbrigati, sennò perdi la ’orriera, ’ome ar solito! [audio]

Corse, s. f. pl. Corsa ciclistica. Vieni, ’orri, passan le ’orse! [audio]

Cortella [audio] , s. f. Coltello.

Cortivà [audio] , v. tr. Coltivare.

Corto, agg. Colto, preso, colpito. ’ Un l’ho corto! [audio]

Cortrà [audio] , v. tr. Coltrare.

Cortrina [audio] , s. f. Piccolo aratro.

Cortrone [audio] , s. m. Coltrone.

Corza [audio] , s. f. Colza.

Cosa, s. f. Parola usata al posto di un’altra che non viene in mente. Deo prende’ na ’osa. [audio]

Cosà (cosare), v. Verbo usato al posto di un altro che non viene in mente. Te ’ncomincia a cosà, poi vengo io. [audio]

Cosa l’ha’ fatto a fà? loc. Perché l’hai fatto? Riferito a una cosa che non c’era bisogno di fare! Cosa lo fa’ (fai) a fà? [audio]

Cos’ e mi pare! loc. Quel che mi pare! A: Che fai? [audio] B: Cos’ e mi pare! [audio]

Cosa mi pare! loc. Quel che mi pare! A: Che fai? [audio] B: Cosa mi pare! [audio]

Coso, s. m. Oggetto o persona del quale non si ricorda il nome. O ’oso vieni ’ua [audio] (qua). - Piglia quer coso e portalo ’uì (qui)! [audio] - Qui ci vorrebbe un coso, come si ’iama? [audio]

Costà ’na (una) cea, loc. Costare un’esagerazione. E se tu voi lo regalano! E ’osta ’na cea! [audio] Cea (= cieca) è un’anguilla piccolissima che di sicuro doveva costare poco.

Costà, avv. Nelle vicinanze di codesto luogo.

Costì, avv. In codesto luogo preciso. ’Un ti move di ’ostì! [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nel Paradiso, canto iii, verso 88: “E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti”

Costudì (costudire = custodire), v. tr. Dar da mangiare. L’ha’ ’ostudito ’r (il) maiale? [audio]

Coté, agg. dim. Codesto. O coté? Cos’è? [audio] - Invece: O cotesto ’os’è? [audio]

Coteghino [audio] , s. m. Cotechino.

Cotenna, s. f. Pelle del maiale. Una delle ’ose ’e mi piace di più per la Fiera, è mangiammi un ber panino ’olla porchetta, colla ’otenna e tutto. [audio] Parola usata da Dante nel Paradiso, Canto xix, verso 120: “Lì si vedrà il duol che sovra Senna induce, falseggiando la moneta, quel che morrà di colpo di cotenna”

Cotesto [audio] , agg. dim. Codesto. Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, canto xxix, verso 90: “dinne s’alcun Latino è tra costoro che son quinc’entro, se l’unghia ti basti etternalmente a cotesto lavoro”

Covata, s. f. Funghi nati tutti insieme. Sono ’ndato a vedé sotto ’uella stipa e n’ho trovato ’na ’ovata! [audio]

Covo, s. m. Luogo dove l’animale (p.e. gallina) fa le uova oppure cova. A: ’N (In) dù (dove) è la chioccia, ’un (non) la vedo? [audio] B: È ner (nel) covo. [audio]

Cozzà, v. intr. Avere un incidente, cozzare. Quell’artro venia (veniva) ’ontromano, e hanno ’ozzato! [audio]

Cragno [audio] , s. m. sing. Cranio.

Cragno, s. m. Persona dura a comprendere. Che cragno ’e sei! [audio]

Cragno, s. m. Persona in gamba e capace. È un cragno! Sa fà di tutto! [audio]

Cramoroso, agg. Clamoroso. È ’na ’osa cramorosa! [audio]

Crarinetto [audio] , s. m. Clarinetto.

Crarino [audio] , s. mori. Clarino.

Crasse [audio] , s. f. Classe.

Crassïo [audio] , agg. Classico.

Crausura [audio] , s. f. Clausura.

Crecche [audio] , s. m. pl. Crackers.

Credanciano [audio] , agg. Credulone.

Credea [audio] , credeano [audio] , credeo, v. intr. (ind. imperf.) Credeva, credevano, credevo. Credeo di morì (morire). Se ’un venia Piero a tirammi (tirarmi) su, c’ero sempre! [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, canto xix, verso 77: “Là giù cascherò io altresì quando verrà colui ch’i’ credea che tu fossi, allor ch’i’ feci ’l sùbito dimando”

Crepà [audio] , v. intr. Morire.

Crepaore [audio] , s. m. Crepacuore.

Creriale [audio] , agg. Clericale.

Crero [audio] , s. m. Clero.

Crespina [audio] , lu. Centro abitato sulle colline tra Cenaia, Lari, Lorenzana e Fauglia.

La Crespina [audio] , fiumiciattolo che passa nella valle, tra Sottologhi e le Prata e sfocia nello Zannone. Credevo fosse pacifico che il fiume fosse la Crespina, come ho sempre sentito dire. Ho trovato invece in un programma elettorale 2012, tra le cose da fare, la realizzazione di una pista ciclabile lungo il Crespina, chiara dimostrazione del fatto che l’autore non è un crespinese doc. Niente di male, però avrei preferito che la pista la facessero lungo il fiume e non lungo la squadra di calcio!

Er (il) Crespina [audio] , la squadra di calcio. È curioso vedere che la squadra, nome femminile, si chiama il Crespina, mentre, il fiume, nome maschile, si chiama la Crespina.

Crespinese [audio] , s. m. Abitante di Crespina.

Cresto, s. m. Incidente, scontro, colpo. Sono ’ndato (andato) a vedé (vedere) alla Croce. Hanno fatto un cresto du’ (due) macchine ma ’un (non) si son fatti gnente [audio] (niente) - Ber (bel) cresto! Ha’ (hai) propio fatto ’na bella bocciata! Ora la partita é nostra! [audio]

Cricche [audio] , s. m. Cric.

Criente, s. m. Cliente. A: D’estate apro all’ otto e d’inverno alle nove. [audio] B: Bravo, ’osì ce li spuppi te (tu) e (i) crienti a venì a rompe e ’oglioni avanti giorno! [audio]

Crima [audio] , s. m. Clima.

Crino, s. m. Crine. Un materasso con l’imbottitura di crino. [audio]

Criolina [audio] , s. f. Creolina.

Crissino [audio] , s. m. Grissino.

Cristèri [audio] , s. m. sing. Clistere.

Cristo [audio] , s. m. Arnese di legno a forma di croce a T usato per reggere i soffitti impedendone il crollo durante i lavori di muratura.

Criterio, s. m. Capacità di comportarsi in maniera adeguata e sensata. ’ Un (non) ha’ (hai) criterio a fà le ’ose! [audio]

Critïà, v. tr. Criticare. A te ti riesce artr’ ’e (che; altro che = soltanto) critïà! [audio]

Critio [audio] , s. m./agg. Critico.

Critione, s. m. Criticone. Se’ (sei) ’n gran critione. ’Un (non) te ne va ma’ bene una! [audio] - Se’ (sei) ’n gran critione. Te ne va ma’ bene una! [audio]

La Croce [audio] , lu. Spiazzo alla fine della salita delle Grotte prima dell’omonimo viale.

La Croce der Castellano [audio] , lu. Località all’incrocio tra la strada per Siberia e quella per Tripalle. Così chiamata perché fino a poco tempo fa, sulla parte alta dell’argine, c’era una grossa croce in metallo. Castellano perché nel podere nel quale si trovava la croce ci abitava una famiglia di contadini che portavano il cognome di Castellani. Ora la croce è ritornata al suo posto!

Crògnolo [audio] , s. m. Pesciolino da frittura (atherina hepsetus.)

Cronaa [audio] , s. f. Cronaca.

Crubbe [audio] , s. m. Club.

Cruccetta [audio] , s. f. Gruccetta appendiabiti.

Crùccia [audio] , s. f. Gruccia. Bastone con appoggio per tenervi la civetta ammaestrata.

Cruppe [audio] (crup), s. m. Difterite.

Cuccà, v. intr. Dormire, lasciando cadere la testa sul petto e rialzandola. Questo movimento è analogo a quello che fa la civetta alzando e abbassando il capo. Cuccare, inoltre, ricorda il verso della civetta, cuccumio. Sono entrato nella stanza: era lì che cuccava! [audio] - Sono entrato nella stanza: e ’uccava! [audio]

Cuccià, v. intr. Non giocare più. E io ’uccio! [audio] Da accucciare, mettersi a cuccia. Il ragazzo che non gioca più si mette a sedere, a cuccia.

Cucciòla [audio] , s. f. Ponfo.

Cugini [audio] , s. m. pl. (Phebotomus papatasi). Pappataci. Insetti noiosi che si trovano la sera in riva al mare.

Culaia, s. f. Tempo brutto che minaccia pioggia. ’R (il) tempo fa culaia! [audio]

Culaiolo, s. m. Persona fortunata nel gioco. Se’ (sei) ’n (un) gran culaiolo! Ma come si fa a gioà con te? [audio]

Culata, s. f. Colpo dato per terra col sedere. Ho battuto ’na ’ulata in terra ’e son tutto rintronato! [audio]

Culera [audio] , s. f. Formica rossa.

Culo [audio] , s. m. Sedere, culo.

Cunigliolo [audio] , s. m. Coniglio.

Cunïolo [audio] , s. m. Cunicolo.

Curà, v. intr. Rispondere al verso dei richiami (uccelli da richiamo) in gabbia. ’Un (non) curano. È roba stanziale! [audio] (Riferito a uccelli non di passo).

Curà, v. tr. Soffrire di qualcosa. E lo ’uri ’r solletio te, eh? [audio]

Curigliane [audio] , s. f. pl. Campi del piano, dal Ponte dei Fichi in là.

Curtella [audio] , s. f. Coltello.

Curtura [audio] , s. f. Cultura.

Custode, s. f. Custodia. Ci voleo fà ’na ’ustode per metticeli tutt’ e due. [audio]

Custodì, v. tr. Custodire, dar da mangiare, bere, pulire, ecc. L’ha ’ustoditi l’animali? [audio]

Cuulo [audio] , s. m. Cuculo.

Cuulo [audio] (Cuculo), lu. Località sopra Campolungo.

Cuùzzolo [audio] , s. m. Cocuzzolo.