Sarole

’S’, loc. Cosa. A: Gino, s’è rotta ’na gamba. [audio] B: ’S’ ha fatto? [audio]

Saccone [audio] , s. m. Materasso senza trapunta.

Sa Dio ’osa (cosa), loc. Chissà cosa. Sa Dio ’osa credeo ’e (che) fosse! [audio]

Sagliera [audio] , s. f. Saliera.

Sàgoma, s. f. Persona divertente. Ma te se’ (sei) propio ’na sàgoma, eh! [audio]

Sagrestano [audio] , s. m. Sacrestano.

Sagrestia [audio] , s. f. Sacrestia.

Sagrifïassi [audio] , v. rifl. Sacrificarsi.

Sagrificio [audio] , s. m. Sacrificio.

Saìna [audio] , s. f. Saggina.

Salacchino [audio] , s. m. Aringa salata.

Salame, s. m. Persona incapace. Se’ ’n salame! [audio]

Salato appestato [audio] , loc. Molto salato, quasi immangiabile.

Sale, s. m. Concime chimico. A: Quest’insalata, e ’un vor cresce! [audio] B: E ni dovei dà un po’ di sale. [audio]

Sambuo [audio] , s. m. Sambuco.

Sam Mïèle [audio] (San Michele), lu. Località al principio della salita verso Sant’Ermo, dopo Campolungo.

Samo, v. tr.(ind. pres.) Siamo. Samo ar buo (buco) der concone! [audio] (= siamo arrivati in fondo!) - Samo rivati ora! Dacci ’r (il) tempo di rivà per lo meno! E po’ (poi) si ragiona! [audio] - A: Chi è? [audio] B: Samo noi. [audio]

Samo ar buo der (del) concone! [audio] loc. Siamo arrivati in fondo!

Samo der (del) micio! [audio] loc. Siamo perduti!

San Giovanni ’un vol’ inganni! [audio] loc. Frase con la quale si sancisce un accordo oppure si prende atto che una controversia si è risolta in maniera giusta.

Sànguine [audio] , s. m. Piccolo arbusto. (cornus sanguinea). A causa del colore che assume in inverno, rosso scuro come il sangue. Dal latino sanguine. Sono passati più di 50 anni da quando ho sentito pronunciare questa parola da un mio zio cacciatore che usava i rametti di quest’arbusto per costruire le gabbie per gli uccelli.

San Rocco [audio] , lu. Località dopo la Guardia, sulla strada per Fauglia.

Santirèpoli [audio] , s. m. pl. Erba dei campi (reichiardia picroides).

Sa’ (sai) ’osa (cosa), loc. E se tu vuoi. Sa’ ’osa, e c’è da stacci un poino e via ’ui (qui) prima d’esse pronti! [audio]

Sapa, s. f. Sciroppo zuccherino. È dorce (dolce) ’ome (come) la sapa! [audio]

Sapea, v. tr. (ind. imperf.) sapeva. ’ Un si sapea ’osa (cosa) fà [audio] (fare)! Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, Canto xxi, verso 110: “I’ sapea già di tutti quanti ’l nome”.

Sapeano [audio] , v. tr. (ind. imperf.) sapevano.

Sapé di foo (fuoco), loc. Sapere di aceto. Questo vino sa di foo. ’Un si pò (può) bé. [audio] - ’Un si pòr (pole = può) bé. [audio]

Sapeo, v. tr. (ind. imperf.) sapevo. ’ Un sapeo mia chi era! [audio]

Sapientone, s. m. Persona che crede di saper tutto. Ora si domanda a lui, ir sapientone! [audio]

Sarciccia [audio] (salciccia), s. f. Salsiccia.

Sarcigno [audio] , agg. Salcigno, tiglioso.

Sarcio [audio] (salcio), s. m. Salice. Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, ottava giornata, novella settima: “Lo scholare, il qual in sul far della notte col suo fante tra salci et altri alberi”.

Sardà [audio] , v. tr. Saldare.

Sardo [audio] , s. m. Saldo.

Sarpà [audio] , v. tr. Salpare.

Sarsa [audio] , s. f. Salsa.

Sartà [audio] , v. tr. Saltare.

Sartà, v. tr. Andare via la luce. Era sartata la luce! [audio]

Sartellà [audio] , v. intr. Saltellare.

Sarto [audio] , s. m. Salto.

Sarvà [audio] , v. tr. Salvare.

Sarvadenaio [audio] , s. m. Salvadanaio.

Sarvastrella [audio] (salvastrella), s. f. Pimpinella (sanguisorba minor). Un detto noto è: “L’insalata ’un è bella se ’un c’è la sarvastrella” [audio] .

Sarvàtïo [audio] (sarvatico), agg. Selvatico. Parola usata da Dante, tra l’altro, nel Purgatorio, Canto xxvi, verso 69: “Non altrimenti stupido si turba lo montanaro, e rimirando ammuta, quando rozzo e salvatico s’inurba”.

Sarvàtïo (sarvatico), s. m. Ghiandole dentro le carni e che vanno tolte agli animali prima di cuocerli sennò danno un cattivo sapore (di selvatico). Levani (levagli) r’ sarvàtïo. [audio] - Sennò po’ puzza di sarvàtïo! [audio]

Sarvato [audio] , agg. Salvato.

Sarve [audio] , inter. Salve.

Sarvia [audio] , s. f. Salvia.

Sarvo [audio] , agg. Salvo.

Sassaiola [audio] , s. f. Lancio prolungato di sassi.

Sbalenà, v. tr. Balenare, apparire un attimo. Ma è stato un attimo. L’ho visto sbalenà e poi, sparì. [audio]

Sballà [audio] , v. intr. Fare più punti di quelli stabiliti, sballare.

Sballottolà [audio] , v. tr. Sballottare.

Sbambagià [audio] , v. tr. Sfilacciare.

Sbandonà [audio] , v. tr. Abbandonare.

Sbandonato, agg. Abbandonato. C’è un cane sbandonato a Macelli, gira e corre dietro abbaiando alle macchine ’e passano. [audio]

Sbarbà [audio] , v. tr. Sradicare, tirare via con forza una pianta dalla terra.

Sbarellà, v. intr. Non ragionare. ’Un ni (gli) riva più bene ’r (il) sangue ar cervello e sbarella! [audio]

Sbarroccià, v. intr. Sbarellare, non ragionare. Fa certi discorsi senza ’apo né coda (sconclusionati). E sbarroccia. [audio]

Sbatacchià, v. tr. Sbattere in qua e in là. O ’un la senti la porta ’e sbatacchia? Fermala! [audio]

Sbattezzassi, v. rifl. Fare qualsiasi cosa. Io mi ci sbattezzerei, ’un riesco a capì ’ome sia potuto succede! [audio]

Sbeccato [audio] , agg. Sciupato. Riferito per esempio ad una tazzina da caffè alla quale è venuto via un pezzetto (becco).

Sbecià, v. intr. Cercare i lombrichi. Quando la vidi, la beccaccia, era ner campo ’e sbeciava. [audio]

Sbellïassi, v. intr. pron. Sbellicarsi. Ma ’na soddisfazione l’ho avuta. Mi ci sono sbellïato dalle risate! [audio]

Sberberà, v. tr. Eliminare, far cessare un comportamento scorretto. L’ (le) ha’ sberberate tutte! [audio] (riferito a piante). - Ti ci sberbero io! Vedrai la smetti! [audio] - A: Ma li mangi ancora gli aglietti? [audio] B: Si, ma ’un li voglio mia sberberà! [audio]

Sberberà, v. tr. Finire completamente, distruggere, non lasciare niente. A: Ho visto la pubblicità di Gente cor (con) un teleomando. Ce l’ha’ (hai) mia! [audio] B: E l’ (li) hanno già sberberati! [audio]

Sbeucchià [audio] , v. intr. Sbevucchiare.

Sbiaccassi [audio] , v. intr. pron. Allungarsi come un biacco.

Sbiaccato [audio] , agg. Allungato come un biacco.

Sbilenco [audio] , agg. Mal pari.

Sbocconcellà, v. tr. Mangiare a piccoli morsi. Mangia ammodo! La smetti di sbocconcellà! [audio]

Sbocconcellato, agg. Rotto sul bordo. Questi piatti son tutti sbocconcellati! [audio] - Sta’ (stai) attento, sur marciapiede c’è un tombino sbocconcellato ’e se ci metti un piede sopra, rota, (ruota = gira su se stesso) e rischi di ’ascà! [audio]

Sborgnà,v. intr. Capire, vedere. Me l’ero sborgnato ’e ci fosse ’arcosa sotto! [audio] - L’ho sborgnato da lontano. [audio]

Sbotrato, p. p. Uscito fuori dalla fossa o altro canale. Con tutta ’uell’acqua che è venuta, qui ha sbotrato e ha allagato l’aia. [audio] - Con tutta ’uell’acqua che è venuta ’ui, ha sbotrato e ha allagato l’aia. [audio]

Sbottonato, p. p. Lasciato andare a confidenze. E sai, n’ho fatte di tutte per cercà di sapè quarcosa, ma ’un s’è sbottonato punto. [audio]

Sbraato [audio] (sbracato), agg. Con i vestiti aperti e senza scarpe.

Sbracià [audio] , v. tr. Smuovere i tizzoni per far riprendere fuoco alle braci.

Sbraità [audio] , v. tr. Sbraitare, urlare.

Sbrano, s. m. Strappo. Son rimasto chiappato alla maniglia e mi son fatto uno sbrano nella ’amicia [audio] (camicia).

Sbriciolio, s. m. Insieme di briciole. O che è tutto ’uesto sbriciolio! [audio]

Sbrillà [audio] , v. intr. Sprillare, sprizzare.

Sbrillume, s. m. Momento nel quale si leva il sole. A sbrillume è il momento più freddo della giornata. Ci si trova domattina a sbrillume nella Piana. [audio]

Sbrindellato [audio] , agg. Con la camicia fuori dai pantaloni. Da brindello = brandello.

Sbrizzolata, s. f. Caduta di nevischio con vento. No, ’un è nevïato. È venuta solo una sbrizzolata di nevischio. [audio] Il vocabolo corrisponde all’italiano spruzzolare che vuol dire pioviscolare. Quello che mi ha meravigliato è stato quando una persona mi ha riferito che suo padre dice che sbrizzola quando pioviscola.

Sbrodà [audio] , v. tr. Eiaculare.

Sbrodo [audio] , s. m. Sperma.

Sbuà (sbucare), v. tr. Apparire all’improvviso. M’è sbuato davanti che ’un ho fatto ’n (in) tempo nemmeno a provà a frenà. [audio]

Sbuà (sbucare), v. tr. Uscire da un luogo di limitata visibilità, o riparato. A: Ho paura ’e Sottologhi ci sia troppo vento. [audio] B: Quando s’è sbuato, si guarda. [audio] (= Quando s’arriva dopo la curva, riparata dal vento, si valuta se è il caso di proseguire o tornare indietro).

Sbuccià [audio] , v. tr. Colpire la palla su una parte, quasi a levargli la buccia. Nel gioco del biliardo e del calcio.

Sbullettà, v. tr. Fare stare male. Su c’è un cardo (caldo) ’e si sbulletta! [audio]

Sbulonà [audio] , v. tr. Sbullonare.

Sbuonato, agg. Fortunato. Ma con te ’un si pole (può) mia gioà (giocare). Se’ (sei) sbuonato! [audio]

Sbuzzato, agg. Con la camicia di fuori e i pantaloni più o meno abbassati. Era tutto sbuzzato, co’ (i) pantaloni guasi in fondo le (alle) gambe! [audio]

Scaccia [audio] , s. f. Sistema di caccia praticato da più cacciatori, uno dei quali cammina lateralmente facendo alzare in volo gli uccelli in maniera che volino verso gli altri.

Scaccione [audio] , s. m. Nella caccia, detta scaccia, chi fa alzare in volo gli animali in maniera che gli altri cacciatori possano sparargli.

Scaccolassi [audio] , v. rifl. Levarsi le caccole dal naso.

Scacià, v. tr. Mandare via. Era ritornato, ma io l’ho scaciato subito. [audio]

Scaduto, agg. Deperito. Mi sembri un po’ scaduto! [audio]

Scafale, s. m. Scaffale. Ciànno sempre da mette a posto tutti li (gli) scafali! [audio]

Scamiciato [audio] , agg. Senza giacca.

Scamiciolato [audio] , agg. Senza giacca.

Scanagliata, s. f. Scenata. Quando è tornato a casa, la moglie n’ (gli) ha fatto ’na scanagliata ’e ’un finiva più! [audio]

Scancellà [audio] , v. tr. Cancellare, scancellare.

Scantassi, v. rifl. Non rimanere incantato. Óh, scantati! Ma se’ ’ncantato? [audio]

Scapà, v. tr. Scapare, levare le cime delle piante. E butti della scepre, bia scapalli, son troppi arti [audio]

Scapato, agg. Senza punta. O ’un l’ (li) avea scapati tutti e (i) ’arciofini, quella peste bubbonïa [audio] (bubbonica)!

Scapigliato, agg. Senza berretto. O ’n (in) dù (dove) vai tutto scapigliato? O ’un lo senti ’e piove! [audio]

Scappata, s. f. Veloce visita. Stasera guardo di facci ’na scappata e sento ’osa (cosa) mi diano! [audio] (dicano = dicono) - Stasera guardo di facci ’na scappata e ti porto le medicine. [audio]

Scaracchio [audio] , s. m. Sputo con catarro.

Scarattà, v. tr. Mandare via. ’Un lo scarattà, poera bestia! [audio] (Riferito a un cane). - ’Un la scarattà, poera bestia! [audio] (Riferito a una cagna).

Scarattato, agg. Mandato via. Ora se’ (sei) ’ontento (contento)! L’ha’ (hai) scarattato, e avant’ ’e (che) ritorni! [audio]

Scarcagnato, agg. Messo male (riferito a una persona). Quando rivò era uno tutto scarcagnato ’e ’un n’ avresti dato du’ (due) lire, e ora guarda ’os’è doventato! [audio]

Scarcassato, agg. Sgangherato, sciupato, rotto. ’Un andava più. Era tutto scarcassato! [audio]

Scarcinà [audio] , v. tr. Scalcinare.

Scarcinato, agg. Scalcinato. Un muro tutto scarcinato. [audio]

Scardà [audio] , v. tr. Scaldare.

Scardabagno [audio] , s. m. Scaldabagno.

Scardaletto [audio] , s. m. Attrezzo che reggeva lo scaldino, usato per scaldare il letto.

Scardino [audio] (scaldino), s. m. Recipiente, di solito in coccio, per raccogliere le braci.

Scarfì [audio] , v. tr. Scalfire.

Scarïà [audio] , v. tr. Scaricare.

Scario [audio] , s. m. Scarico.

Scarmanassi (scalmanarsi), v. intr. pron. Affaticarsi. ’Un ti scarmanà. Poi pigli freddo e ti senti male! [audio]

Scarmanato [audio] , agg. Scalmanato.

Scarogna, s. f. Scalogna. È scarogna nera! [audio]

Scarognato, agg. Scalognato. Ma lo sai ’e son proprio scarognato! Ma è ma’ (mai) possibile! Son tre ore ’e sto per uno e ’un vor (vuole) sortì quer malidetto ventitré! [audio]

Scarpellino [audio] , s. m. Scalpellino.

Scarpello [audio] , s. m. Scalpello.

Scarpità, v. intr. Scalpitare. C’è Ilio, è giù che scarpita, vole ’ndà via! [audio] - Giù c’è Ilio ’e scarpita, vole ’ndà via! [audio]

Scartino, s. m. Piano, leggero. E ci vai di scartino! [audio] = fai qualcosa in maniera pesante; e ci vai piano! Dal gioco delle carte. La scartina è una carta senza valore.

Scarzà, v. tr. Scalzare. Prima lo devi scarzà per taglià le barbe. [audio]

Scarzà, v. tr. Scalzare. (Fare domande per sapere una certa cosa ma senza chiederlo apertamente). Ho provato un po’ a scarzallo, ma ’un sapea gnente! [audio]

Scarzo [audio] , agg. Scalzo.

Scasimoso, agg. Smorfioso. ’Un fà tanto la scasimosa! [audio]

Scassà [audio] , v. tr. Cancellare, scassare.

Scastagnassela, v. intr. pron. Risolvere una situazione difficile. A: Fa’ (fai) ammodino, m’arracomando. Noi si va via e te arrangiati da te. [audio] - Fa’ (fai) ammodino, m’arracomando. Noi si va via e te t’arrangi da te. [audio] B : ’Un ti preoccupà, vedrai ’e in quarche modo me la scastagno. [audio]

Scatizzà, v. intr. Cercare in maniera reputata inopportuna, attizzare il fuoco. Ma caa scatizzi! [audio]

Scatizzolà, v. intr. Cercare in maniera reputata inopportuna, attizzare il fuoco. Ma caa vo’ ’ndà (andare) a scatizzolà! [audio]

Scemata, s. f. Cosa insignificante, semplice. È ’na scemata. ’Osa voi ’e ci voglia a fallo! [audio]

Scemo, agg. Non pieno. Cotesto fiasco è scemo. Rabboccalo ammodo! [audio]

Scempio, agg. Singolo. Un foglio scempio. [audio]

Scepre [audio] , s. f. Siepe.

Sceprone [audio] , s. m. Grossa siepe. Viene usato il maschile per dare un’idea maggiore di grossezza; cfr. conca - concone, canna - cannone, sala - salone.

Scerta [audio] , s. f. Scelta.

Scerto [audio] , agg. Scelto.

Scervellassi [audio] , v. rifl. Cercare di capire una cosa complicata.

Scheggia [audio] , s. f. Pezzetto di legno o altro materiale.

Schèrma [audio] , s. f. Schérma.

Schèrmo [audio] , s. f. Schérmo.

Schiaccia [audio] , s. f. Sistema per catturare gli uccelli con una rete retta da un paletto legato a un filo, che viene tirato quando gli uccelli ci sono sotto a mangiare del becchime che è stato messo lì apposta.

Schiacciata [audio] , s. f. Focaccia.

Schiacciata [audio] , s. f. Tipico dolce pasquale riconoscibile dal fatto che non è schiacciato ma alto sui 15 cm!

Schiamazzo [audio] , s. m. Uccello da richiamo tenuto in gabbia vicino al capanno che il cacciatore spaventa quando sente gli uccelli in volo e che emette un particolare verso di paura che induce gli uccelli a buttarsi sulle guide (alberi secchi).

Schiantà, v. intr. Scoppiare. Ho mangiato ’osì (così) tanto ’e schianto! [audio] - È un cardo (caldo) ’e si schianta! E poi, ’un rumia (muove) foglia! [audio] - Ieri ar mare si schiantava, ’un c’era un alito di vento nemmeno a pagallo oro! [audio]

Schiattaione [audio] , s. m. Strillozzo.

Schiccherato, agg. Sbeccato. Un bicchiere schiccherato [audio] . Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, ottava giornata, novella terza: “senza avere tutto ’l dì a schiccherare le mura a modo che fa la lumaca”, nel senso fare delle righe storte; le sbeccature di un bicchiere somigliano a delle righe storte.

Schiccherellato [audio] , agg. Con il bordo intagliato.

Schiccolà [audio] , v. tr. Levare i chicchi.

Schizzettà, v. intr. Piovere piano piano. A: Com’è ’r (il) tempo? [audio] B : E schizzetta [audio] . - Qui, ora, è ’ncominciato a schizzettà. [audio]

Schizzi, s. m. pl. Gocce d’acqua. Ero a Arezzo ieri. È venuto (sono venuti) du’ (due = alcuni) schizzi. Poi per la strada ’nvece è (ha) diluviato! [audio]

Schizzignoso [audio] , agg. Schizzinoso.

Sciabordà, v. tr. Scuotere violentemente un liquido in un contenitore. ’Un la sciabordà (la bottiglia della birra), sennò quando l’apri va tutta di fori! [audio]

Sciagattà, v. tr. Sciupare in maniera esagerata. Fai ammodo ’uando (quando) lo tagli; lo sciagatti tutto! [audio]

Sciagattato, agg. Sciupato in maniera esagerata. Dalla parola ebraica che indica il sistema di macellazione degli animali secondo le regole di quella religione. Guarda lì, l’ha’ tutto sciagattato! [audio]

Scialà, v. intr. Spendere senza remore. Guarda d’une (di non) scialà tanto! [audio]

Sciamannato [audio] , agg. Detto di persona vestita male e di brutto aspetto.

Sciancassi, v. intr. pron. Rompersi. Sta’ (stai) attento a cotesto ramo ’e si pole (può) sciancà! [audio]

Sciancato, agg. Rotto all’attaccatura del tronco o di un ramo più grande. S’è sciancato. [audio]

Scianguinà, v. intr. Sanguinare. A: Guarda ’i (qui) come scianguina! [audio] B: Sè, bada lì, cosa vuoi ’e sia. [audio] - Ha ’na miseria ’e scianguina! [audio]

’S’ha’ detto? [audio] , loc. Cos’hai detto?

Sciantillì, s. m. pl. Stivali di gomma. Dalla località francese dove venivano fabbricati: Chantilly. Mettiti li (gli) sciantillì per andà ne’ (nei) ’ampi [audio] (campi).

Sciapìto (scipito), agg. Insipido. Questa minestra è di mórto (molto) sciapita! [audio]

Scicche [audio] , agg. Elegante, chic.

Scilinguagnolo, s. m. Il saper parlare in maniera fluente. Cià ’no scilinguagnolo ’uello lì che sembra un avvoato! [audio]

Sciò [audio] , inter. Via. Si usa per scacciare qualche animale molesto.

Sciocco [audio] , agg. Insipido, senza sale.

Scioperato [audio] , s. m. Persona senza voglia di lavorare, sfaccendato. Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, giornata I, novella II: “Ser Ciappelletto, che scioperato si vedea”.

Sciorta [audio] (sciolta), s. f. Diarrea.

Sciorto [audio] , agg. Sciolto.

Sciugna [audio] , s. f. Sugna.

Sciupatura, s. f. Sbucciatura, piccola abrasione o alterazione dello stato superficiale di un oggetto. A: Che ha’ fatto? Se’ ’ascato? [audio] B: No, ’un è gnente, è solo una sciupatura. [audio] - A: È a posto la macchina? [audio] B: Si, c’è solo una sciupatura sulla portiera. [audio] - A: Le pere ’ome sono? [audio] B: Sono belle mi pare, hanno solo qualche sciupatura in qua e là. [audio]

Scocce [audio] , s. m. Scotch, nastro adesivo.

Scolabusse [audio] , s. m. Scuolabus.

Scolletto [audio] , s. m. Piccola salita.

Scollettà [audio] , v. intr. Arrivare in cima a una piccola salita e oltrepassarla.

Scollinà, v. intr. Oltrepassare una collina. Ormai ’uer fagiano lì ’un si chiappa più, ha scollinato e chissà ’n (in) dù (duve = dove) s’è buttato. [audio]

Scolo [audio] , s. m. Blenorragia.

Scommètte [audio] , v. tr. Scomméttere.

Scommettémo?, v. intr. imp. Scommettiamo? ’Un ci ’redi? Scommettemo? [audio]

Scompagnato, agg. Spaiato. Ci sono du’ (due) mutande e un par (paio) di ’arzini (calzini) scompagnati. [audio]

Scomparì, v. intr. Fare brutta figura. Guarda, è meglio ’un portaccelo. Tanto lo so come va a finì. Dice ’uarcosa ’e ci fa scomparì. [audio]

Scompartì [audio] , v. tr. Dividere due litiganti.

Scompuzzà, v. tr. Buttare all’aria. Ma cosa voi scompuzzà? [audio]

Sconcrusionato [audio] , agg. Sconclusionato.

Sconsolo, agg. Sconsolato. Giovanni ha telefanato. Ni (gli) sentiva la testa. Mi sembrava un po’ sconsolo! [audio]

Sconvorge, v. intr. Sconvolgere. Guarda, è ’na ’osa (cosa) ’e mi fa sconvorge! [audio]

Scorbutio, agg. Scorbutico. A: Ciao Chiara. [audio] B: ?!! A: Mamma mia ’ome se’ scorbutia! [audio]

Scorcià (i) ’oglioni [audio] , loc. Rompere i coglioni.

Scorcione [audio] , s. m. Scorciatoia.

Scordà [audio] , v. tr. Dimenticare, scordare.

Scordonà, v. intr. Cacciare lungo il bordo di un campo. Ho scordonato tutto ’r (il) campo ma ’un sono stato bono a trovallo! [audio]

Lo Scormatore [audio] , lu. Scolmatore (canale per scolmare le acque dell’Arno in caso di piena).

Scormettà, v. intr. Oltrepassare un’altura. Seguii ’ollo sguardo ’r (il) cinghiale finché rivò sur cormo (colmo) der poggio e scormettò sparendo alla vista. [audio]

Scortïàto, p. p. Levato l’intonaco. (Scorticato). Ma l’ha visto quer muro tutto scortïato in via der Proònsolo? [audio]

Scortïassi [audio] (scorticarsi), v. rifl. Farsi uno sgraffio.

Scosciarsi, v. rifl. Riferito a un ramo che si rompe all’attaccatura del tronco o di un ramo più grande. Sta’ (stai) attento a cotesto ramo ’e si pole (può) scoscià! [audio]

Scosciato, agg. Rotto all’attaccatura del tronco o di un ramo più grande. S’è scosciato. [audio]

Scossa, s. f. Breve pioggia. A: È piovuto stamani? [audio] B: È venuta solo ’na scossa. [audio]

Scossetta, s. f. Breve pioggia. A: È piovuto stamani? [audio] B: È venuta solo ’na scossetta. [audio]

Scossettina, s. f. Breve pioggia. A: È piovuto stamani? [audio] B: È venuta solo ’na scossettina. [audio]

Scote [audio] (scuotere), v. tr. Scuotere.

Scote la febbre [audio] , loc. Avere la febbre e non farci caso.

Scotìo [audio] , s. m. Scuotimento continuato.

Scrìmolo, s. m. Orlo, bordo. Era lì sullo scrìmolo e rischiava di ’ndà giù da un momento all’artro. [audio] - Era lì sullo scrìmolo e rischiava d’ andà giù da un momento all’artro. [audio]

Scrittoio [audio] , s. m. Stanza adibita all’attività di scrivere e tenere i conti.

Scrocchi, s. m. pl. Botte molto forti. O, se ’un la smetti ti do du’ (due = alcuni) scrocchi! [audio]

Scrocchià, v. tr. Mettere. In du’ (duve = dove) l’ha’ (hai) scrocchiato? [audio]

Scrocchio, s. m. Rumore molto forte, botta. Ho visto un lampo, po’ ho sentito uno scrocchio da fà paura [audio] . - Sono ’nciampato. Ho picchiato ’no (uno) scrocchio ’n (in) terra da vedé le stelle! [audio]

Scudella [audio] , s. f. Scodella.

Scudellà, v. tr. Scodellare. Eccolo ’uì (qui), bell’ e scudellato! [audio]

Sculato [audio] , agg. Fortunato.

Scuolabusse [audio] , s. m. Scuolabus.

Sculeggià [audio] , v. intr. Sculettare.

Scurino, s. m. Imposta interna della finestra. Chiudi li (gli) scurini che è buio! [audio]

Scuriosà, v. intr. Curiosare. ’Ma cosa vieni sempre a scuriosà? [audio]

Scuro, s. m. Imposta interna in legno. Chiudi li (gli) scuri che è buio! [audio]

Scurreggia [audio] , s. f. Scoreggia, scorreggia.

Scusso, agg. Solo, senza niente. Dammi solo un po’ di pane scusso e ’un voglio artro! [audio]

Sdegnassi, v. intr. pron. L’atto di abbandonare il nido da parte dei genitori. ’Un lo toccà (riferito al nido) sennò si sdegna! [audio]

Sdegnato, agg. Nido abbandonato dai genitori. A: Si va a cavà quer nido di merlo? [audio] B: No. È sdegnato! [audio] Parola usata da Dante nelle Rime, Numero cxv, verso 6: “io son piangendo per lo mondo gito sdegnato del morir come meschino”.

Sdrucciolà [audio] , v. intr. Scivolare, sdrucciolare.

Sdubbiassi, v. intr. pron. Perdere interesse per una cosa. No, me ne vado, ’un n’ho più voglia, mi sono sdubbiato. [audio]

Sduttissi, v. rifl. Allungarsi divenendo più sottile. A: O cos’era quell’urlo? [audio] B: Carmela ha trovato una bodda nel water. Era passata attraverso la fogna. [audio] A: Ma com’ha fatto? ’Un è possibile! [audio] B: E si sduttiscano e riescano a passà. [audio]

Sduttito, agg. Dimagrito, sottile. Prima era un po’ grosso. Ora è cresciuto e s’è anco allungato e sduttito. [audio]

Sdutto, agg. Snello, sottile. Er (il) sassello è più piccino d’un tordo. È più sdutto, con un sopracciglio chiaro, e rossastro sotto l’ (le) ale. [audio]

Sè, modo di dire per non dare importanza ad una cosa o per non farla, o per rispondere negativamente o affermativamente. A: Guarda ’i (qui) come scianguina! [audio] B: Sè, bada lì, cosa voi ’e sia! [audio] - A: Vieni ’i [audio] (qui)! B: Sè, ’un ci penso nemmeno! [audio] - A: Ha’ (hai) vinto? [audio] B: Sè, ho perso. [audio] - A: Ha’ (hai) vinto? [audio] B: Sè! (= certo, non poteva essere altrimenti), ho fatto ’appotto [audio] (cappotto).

Se’ v. intr. (ind. pres.) Sei. Come se’ ciucco! [audio]

Seccaiola [audio] , s. f. Oggetto di vimini o altro per appoggiarci la frutta da seccare.

Seccia [audio] , s. f. Stoppia.

Secco, agg. Magro, molto magro. ’Ome se’ secco! [audio]

Secco finito loc. Magrissimo. Ma l’ha visto? È secco finito! [audio]

Seccone [audio] , s. m. Ramo secco messo in cima a un albero verde per farci posare gli uccelli e poterli vedere meglio dal capanno.

Secento [audio] , s. m. Seicento.

Se ci si chiappa (= prende), loc. Se ci sorprende. A: Si va a mangià le ciliegie? [audio] B: Si, ma se ci si chiappa ’r (il) Toga, se ne tocca! [audio] (Penso che la frase originaria sia stata: “Se ci ci chiappa” in analogia a “se ti ci chiappa”,” se mi ci chiappa”,”se ce li chiappa”. Essendo “se ci ci chiappa” impronunciabile è diventato “se ci si chiappa”).

Se ci si chiappa (= prende) la madre, loc. Se ci sorprende la madre. Modo di dire per avvertire di stare molto attenti. Fate piano perché se ci si chiappa la madre, e son dolori! [audio]

Se Dio vole! loc. Finalmente! È rivato, se Dio vole! [audio]

Sè, er (il) mi nonno ’n (in) carrïòla [audio] , loc. Si dice come commento per sottolineare qualcosa di strano, di inusuale che viene fatto da altri.

Sega [audio] , s. f. Masturbazione maschile.

Segaccio [audio] , s. m. Piccola sega a mano. Non ha nessun significato peggiorativo.

Segaiolo [audio] , s. m. Appellativo diretto a un giovane smunto.

Sèggiola [audio] , s. f. Sedia, seggiola.

Segnà, v. tr. Fare il segno della croce, più volte, da parte di una donna, che si presume dotata di particolari poteri, su un porro, orzaiolo o altro al fine di farlo sparire. Mercoledì mattina viene la su’ zia dar piano per segnatti la verrua. [audio]

Segnà, v. tr. Comprare qualcosa differendone il pagamento. L’ho preso il rigatino, ma ’un l’ho pagato. L’ho fatto segnà. [audio]

Segnà, v. tr. Fare scrivere una ricetta dal dottore. Deo ’ndà (andare) dar dottore a fammi segnà le medicine per la pressione. [audio]

Seguestrà [audio] , v. tr. Sequestrare.

Seguestro [audio] , s. m. Sequestro.

Se ha’ furia, avviati!, loc. Aspetta con calma. A: Ma ’un è anco pronto ’r caffè? [audio] B: Óh! Se ha’ furia, avviati! [audio]

Seì, loc. Modo di dire per non dare importanza ad una cosa o per non farla. A: Guarda ’i (qui) come scianguina! [audio] B: Seì, bada lì, ’osa voi ’e sia! [audio] - A: Vieni ’i (qui)! [audio] B: Seì, ’un ci penso nemmeno! [audio]

Se la mi’ nonna avea le rote era ’n (un) carretto! [audio] loc. Si dice a qualcuno che dice sempre se.

Se la mi’ nonna avea le palle, aveo tre nonni! [audio] loc. Si dice a qualcuno che dice sempre se.

Sema, s. f. (pl. seme) Seme di zucca salato e tostato. Si mangia du’ (due) seme? [audio]

Se’ ma, loc. Sei. A: Guarda, io mi son sempre ’omportato bene; sono una persona ammodo! [audio] B: Se’ (sei) ma un delinguente! [audio]

Se mai, loc. Altrimenti. Voleo sapé (sapere) cosa fa Leonardo sabato. Ho du’ (due) rientri da reuperà (recuperare), e se mai, sto a casa io! [audio] In questo esempio la “c” di “a casa” non solo non si elide, ma si raddoppia: “accasa”.

Sembrà l’strice, loc. Andare via velocemente. ’Ndava (andava) via sembrava l’istrice! [audio]

Sembrà pagato, loc. Fare una cosa come se si fosse pagati per farla. ’Ndava (andava) via sembrava pagato! [audio] - La ’anina stava sulla ’operta, ar carduccio, sembrava pagata! [audio]

Sementini [audio] , s. m. pl. Semenze, chiodi molto piccoli, come semi.

Sementini [audio] , s. m. Fungo. (armillaria mellea).

Sémola [audio] , s. f. Crusca, semola.

Sémola [audio] , s. f. Lentiggini.

Sempre, prep. Tuttora. Ma se’ sempre ’ostì? [audio]

Semprice [audio] , agg. Semplice.

Semprice, s. f. Semplice, sega. Si, ’na semprice! [audio]

Semprifià [audio] , v. tr. Semplificare.

Se no, loc. Altrimenti. Smettetila di fà confusione! Se no, vengo io! [audio]

Senso, s. m. Sensazione di schifo. A: Ha’ (hai) sempre fame? Ci sono du’ (due = alcune) chiocciole ner (nel) tegame [audio] . B: Mangiale te, a me mi fanno senso! [audio]

Sentì, v. tr./intr. Far male, sentire. Mi sente un poino ’ui (qui) su un fianco. Ho ’na paura ’e moio! [audio] - Mi sente un po’ la testa. [audio]

Sentì, v. tr. Assaggiare. Fammene sentì un poino anc’ (anco) a me! [audio]

Senticchià, v. tr./intr. Far male un poco. E mi senticchia un poino ’ui (qui) su un fianco. Ho ’na paura ’e moio! [audio] - Mi senticchia un po’ la testa. [audio]

Senti da che purpito (pulpito) viene la prèdia [audio] (predica)! loc. Detto di persona non proprio adatta a fare un commento.

Sentissi ne’ (nei) su’ cenci, loc. Star bene. E si, mi sento propio ne’ mi’ cenci! [audio]

Sentissi riavé [audio] , loc. Sentirsi in ottima forma dopo un periodo di malessere.

Sentissi strano, loc. Sentire di non essere in condizioni normali, di avere qualche malessere. Stasera ’un vengo perché mi sento un po’ strano. ’Un lo so cos’ho! ’Un vorrei mi venisse l’infruenza. [audio]

Sentìssite, v. tr. (Cong. Imperf.) Sentiste. Se sentissite ’osa vor dì avè sempre ’sta lagna tra piedi. [audio]

Senza ’apo (capo) né coda [audio] , loc. Sconclusionato (riferito a un discorso).

Sénza [audio] , prep. Sènza.

Senza dì né ai né bai, loc. Fare una cosa senza problemi. L’ha preso e l’ha portato via senza dì né ai né bai. [audio]

Se ò, loc. No. A: Me li presti cento euro? [audio] B: Se ò! [audio]

Seolo, s. m. Secolo. Mi pare un seolo quando s’andava a caccia ar Poggio alla nera! [audio]

Seondino [audio] , s. m. Secondino.

Seondo [audio] , s. m., agg. e prep. Secondo.

Seporcro [audio] , s. m., Sepolcro.

Seporto [audio] , agg. Sepolto.

Seportura [audio] , s. f. Sepoltura.

S’era [audio] (si era), v. intr. (ind. imperf.) Eravamo.

Sereno, s. m. Umidità della sera. Casca ’r (il) sereno [audio] .

Serpe botraccia [audio] , s. f. + agg. Natrice dal collare, biscia acquatica. Cfr: botro.

Serra [audio] , lu. Località che si raggiunge da Tripalle subito sulla destra al principio della discesa della Marca.

Serrà, v. tr. Chiudere. L’ha’ (hai) serrato l’uscio? [audio] Nella domanda è implicita non la richiesta di una semplice chiusura, ma anche l’uso di un paletto, di un chiavistello.

Servaggina [audio] , s. f. Selvaggina.

Servito [audio] , s. m. Servizio da tavola.

Servito e riverito [audio] , loc. Trattato bene.

Servito ner coscetto, loc. Servito bene, con i pezzi migliori. Trattato bene. Guarda ’i (qui), ora ’un ti po’ (puoi) lamentà: servito ner coscetto! [audio]

Se se n’accorge le budella [audio] , addio! loc. Detto a un bimbetto che si lamenta troppo per una piccola ferita.

Sessantauattro, Agg. numerale cardinale. Sessantaquattro [audio]

Se’ stupito anco se rinasci! [audio] , loc. Sei uno stupido senza rimedio!

Sete, v. tr. (ind. pres.) Siete. ’N du’ sete? [audio]

Se ti fa! loc. Se ti va bene! Se ti fa è così, sennò t’arrangi! [audio]

Sétola [audio] , s. f. Ragade, taglio nella pelle.

Setona, s. f. Grossa sete. Parola usata per rivolgersi a un bambino. O Santiago, o che setona avevi! O quanto ha’ bevuto! [audio]

Settantauattro, Agg. numerale cardinale. Settantaquattro [audio]

Sette, s. m. Strappo a forma di elle. Mi son fatto un sette ner vestito. [audio]

Sette [audio] , s. m. Setter. Cane da caccia.

Sette bello [audio] , s. m. + agg. Nel gioco della scopa, il sette di quadri.

La Settembrina [audio] , lu. Località sulla destra percorrendo la strada dalle Lame prima di Cenaia.

Setti, s. m. pl. Sette. Nel gioco delle carte. Ciò du’ (due) setti! [audio]

Se tu vòi ci son bell’ (bello) e ritornato! [audio] loc. Non ci ritorno più!

Sfacèto [audio] , s. m. Sfacelo.

Sfagiolà, v. intr. Sfagiolare, andare a genio. A me ’un mi sfagiola mia! [audio]

Sfarcata (sfalcata), s. f. Rimprovero esagerato. M’ ha’ (hai) fatto certe sfarcate ’e ancora me lo riordo! [audio] - M’ ha fatto certe sfarcate ’e ancora me lo riordo! [audio]

Sfatto, agg. Stanco morto. Sono sfatto. ’Un ce la faccio più! [audio]

Sfatto, agg. Non riassettato. El (il) letto è sempre sfatto. Guarda se lo rifai! [audio]

Sfavato, p. p. Annoiato, senza entusiasmo. A: Gino, vieni a gioà? [audio] B: No! Mi sono sfavato. ’Un n’ho più voglia! [audio] E ora c’è da capire da dove viene il vocabolo sfavato. Andiamo a vedere il vocabolo “sbracciato”. Non vuol dire senza braccia, ma con le braccia scoperte. Per analogia sfavato vuol dire con la fava (glande) scoperta. Effettivamente avere il glande non coperto dal prepuzio non è una cosa piacevole, essendo la sua condizione normale, a riposo, quella di essere coperto. Qualcuno troverà da ridire su questa soluzione, ma ricordiamoci che il popolo nella creazione di parole nuove non ha mai avuto inibizioni di sorta. Ad ogni modo in materia di etimologia sono state dette e scritte tante di quelle “cazzate” che questa a buon diritto, visto il tema trattato, può benissimo accodarsi alle altre!

Sfibbioli [audio] , s. m. pl. Stringhe.

Sfilà, v. tr. Picchiare molto forte. Mi sembra ricollegabile alla minaccia di rompere il filo dei reni. Guarda che io ti sfilo, ’une scherzo mia! [audio]

Sfilassi, v. rifl. Lavorare duramente. Mamma mia ’e lavoro ch’è stato. Mi ci sono sfilato, e poi, per cosa! [audio]

Sfirza, s. f. Sfilza. Una sfirza di sarcicce. [audio]

Sfondà, v. tr. Uscire da un luogo relativamente chiuso. Di ’uà ’un si sfonda; c’è un prunaio da fà paura. [audio]

Sforato, agg. Oltrepassato, andato al di là delle previsioni di spesa. Tra l’artro vi informo che ’r (il) muratore ha sforato ’r preventivo pe’ (per) lavori non previsti per una spesa totale di 34.000 euro. [audio]

Sfortì, v. tr. Sfoltire, diradare. Bia sfortilli un po’, son troppi fitti lì e ’un possano cresce. [audio]

Sfragellassi [audio] , v. intr. pron. Sfracellarsi.

Sfrascà, v. intr. Fare rumore, da parte di qualcuno, persona o animale, muovendo delle frasche. Sentii sfrascà e dopo poo vidi sortì dalla macchia un cinghialotto spaurito dalla ’anea (canea) ’e s’ avvicinava. [audio]

Sfraschio [audio] , s. m. Rumore fatto dal movimento di frasche ad opera di persona o animale.

Sfrigge [audio] , v. tr. Soffriggere.

Sfritto [audio] , s. m. Soffritto.

Sfruonà [audio] , v. tr. Sfruconare. (Passare più volte qualcosa in un buco otturato per levare il materiale che l’ ostruisce).

Sgabuzzino [audio] , s. m. Stanzino.

Sgallà, v. intr. Venire delle vesciche sulla pelle. Sta’ attento a stà troppo ar sole, ’e poi sgalli! [audio]

Sgallinà [audio] , v. intr. Rumoreggiare da parte di galline impaurite.

Sgallinio, s. m. Verso che fanno le galline quando sono impaurite. M’ha svegliato un gran sgallinio che ho sentito ner pollaio. Sono ’ndato (andato) a vedé ma era tutto tranquillo ’uando sono rivato. [audio]

Sganasciato, agg. Rotto. Come se fossero divelte le ganasce. È ’ndato (andato) a levassi un dente dar dentista, ma l’ha tutto sganasciato! [audio]

Sgarganà, v. tr. Urlare. ’Un ti sgarganà! [audio] Cfr: gargana.

Sgomberà, v. tr. Traslocare. Furia sgomberò a sporte vote [audio] (vuote)!

Sgómbero [audio] , s. m. Trasloco.

Sgombrà, v. tr. Andare via. Ha’ (hai) sgombrato? Gnamo, sgombra! [audio]

Sgorbio [audio] , s. m. Segno fatto per sbaglio nello scrivere.

Sgorbio [audio] , s. m. Persona sgraziata nel fisico.

Sgraffià [audio] , v. tr. Graffiare.

Sgraffio [audio] , s. m. Graffio.

Sgranà, v. tr. Sgusciare. C’è da sgranà e (i) fagioli. Ci pensi te? [audio]

Sgranchià [audio] , v. intr. Nel gioco delle bocce fare a gara per il primo tiro.

Sgranocchià, v. tr. Sgranocchiare, mangiare facendo rumore. Cosa sgranocchi? [audio]

Sgrollà [audio] , v. tr. Scrollare.

Sgrollone, s. m. Atto di scrollare, scossone. Danni (dagli) uno sgrollone forte ar tronco e vedrai ’e ’r (il) pallone viene giù! [audio]

Sgromà, v. tr. Sgrommare, lavare accuratamente. A: ’N (in) du’ (duve = dove) è babbo? [audio] B: È a fà ’r (il) bagno. [audio] A: Speriamo ’e si sgromi bene! [audio]

Sgropponassi, v. rifl. Lavorare duramente. Mamma mia ’e lavoro ch’è stato. Mi ci sono sgropponato. [audio]

Sgropponata [audio] , s. f. Pesante faticata.

Sguaiato [audio] , agg. Detto di persona che ha un comportamento scomposto.

Sguarcito (sgualcito), agg. Spiegazzato. A: Mettiti ’uesto [audio] (questo). B: No, è tutto sguarcito! [audio] - Quest’abiti son tutti sguarciti! [audio]

Sguerguenza, s. f. Azione da stigmatizzare. Smettila di fà sguerguenze. Comportati da persona seria. [audio]

Sguscià, v. intr. Scivolare. Ho messo un piede male e sono sgusciato fino ’n (in) fondo! [audio] - L’aveo chiappato ma m’è sgusciato di mano! [audio] - A: Giovanni ha chiuso la porta. [audio] (S’è sentita una gran botta!) B: Si vede n’è (gli è) sgusciata! [audio]

S’ha a fà, loc. Si deve fare. C’è da provà ’r colore. ’N dù s’ha a fà? [audio]

’S’ha’ detto? [audio] , loc. Cos’hai detto?

S’ ha dì d’andà [audio] (andare)? loc. Si va?

S’ ha dì di ’ndà [audio] (andare)? loc. Si va?

-si, pron. Ci. Fermamosi, ’un ce la faccio più! [audio] - E certo, figuramosi se ora lo fa lui! [audio]

Si andiede [audio] , v. intr. (ind. pass. rem.) Si andò.

Siberia [audio] , lu. Località in cima alla strada che dal quadrivio prima delle Lame conduce a Tripalle.

Siberia fonda [audio] , lu. Località che si raggiunge scendendo da Siberia verso Le Quattro Strade, prendendo la prima via subito sulla sinistra.

Sicché, congiu. E allora. ’Un c’era nimo. Sicchè tornammo ’ndietro [audio] . - Sicchè se’ (sei) tornato dar militare, e ora ’osa (cosa) pensi di fà? [audio]

Sie, avv. Si, certamente. A: Sarà meglio telefananni (telefonargli) visto ’e ’un riva? [audio] B: E sie! [audio]

Sigaretta [audio] , s. f. Spagnoletta, cilindro in cartone o plastica con avvolto del filo per cucire.

Signifïato [audio] , s. m. Significato.

Sii [audio] , v. tr. (cong. pres.) Sia.

Siino, v. tr. (cong. pres.) Siano. Penso ’e (che) siino giù da Miele. [audio]

Simpatïo [audio] , agg. Simpatico.

Si, ’na sega! loc. Non ci penso nemmeno! A: Devi andà a taglià l’erba ’n giardino. [audio] B: Si, ’na sega! [audio]

Si, ’na semprice! loc. No! A: Ha’ fatto tutto? [audio] B: Si, ’na semprice! [audio]

Sindaato [audio] , s. m. Sindacato.

Sindao [audio] , s. m. Sindaco.

Sistemato per le feste! loc. Messo a posto, trattato in malo modo, messo in condizione di non comportarsi più in maniera scorretta. E se l’è cercata! Volea fà tutto ’ome (come) ni (gli) pare, e ora, e l’hanno (e l’hanno = l’hanno) sistemato per le feste! [audio] - Mi sono sposato perché così mi sistemavo. Mi sono sistemato si, ma per le feste! [audio] Deriva sicuramente dall’usanza contadina di sistemare i polli per le feste tirandogli il collo!

Sistola [audio] , s. f. Lungo tubo di gomma o plastica con una valvola ad un’estremità, usato per annaffiare.

Sità [audio] , v. intr. Mandare cattivo odore.

Sïuramente [audio] , avv. Sicuramente.

Sïurezza [audio] , s. f. Sicurezza.

Sïuro, agg. Sicuro. Va’ vai, è sïuro ’uello ’e ti dio! [audio]

Sïuro, avv. Sicuramente. ’Un mi ci attento (pr: ciattènto) di sïuro a montà su quell’arbero! E se po’ si tronca ’r (il) ramo? [audio]

Si vede, loc. Può darsi che. A: ’Un c’è più ’r (il) cosino? [audio] B: Si vede (’e = che) l’ha’ (hai) pinto (spinto) dentro. [audio] Se si usasse può darsi verrebbe: Può darsi ’e tu l’abbia pinto dentro. [audio]

Slamà [audio] , v. tr. Slamare, togliere il pesce dall’amo.

Smammà, v. intr. Levarsi di torno. Gnamo, smamma! [audio]

Smanaccà, v. intr. Smanacciare. Ma caa (cosa) ciàvevi da smanaccà ieri ’uando son passato? [audio]

Smanïassi, v. intr. pron. Smanicarsi, rimanere senza il manico. La vanga s’è smanïata. [audio]

Smemorià [audio] , v. intr. Smemorare, far perdere il senno.

Smerdassi [audio] , v. rifl. Tradirsi e far scoprire una cosa che doveva rimanere segreta.

Smoccolà [audio] , v. intr. Bestemmiare.

Smotà, v. tr. Insudiciarsi con il fango. O ’un lo vedi, ti se’ (sei) smotate (smotato) tutte le scarpe! [audio]

Smove, v. tr. Muovere. O, ’un c’è verso di smovilo (smuoverlo). È appicciato ar muro ’ome ’na mignatta! [audio]

Smusà, v. tr. Rompere il viso a qualcuno. O, bada, e ti smuso io, ’un e scherzo mia! [audio]

Smusassi, v. rifl. Rompersi il muso. Ho picchiato ’na botta ’e per poo mi ci smusavo! [audio]

Só v. intr. (ind. pres.) Sò. Ora lo só! [audio]

So’ v. intr. (ind. pres.) Sono. A: L’ha’ (hai) visto Bruno? [audio] B: No, ’un ci so’ mia ’ndato ’n (in) paese [audio] .

So assai, loc. Non lo so, ma cosa vuoi che sappia! Ma caa (cosa) voi? So assai ’n (in) du’ (duve = dove) è! [audio] - A: Dopo la Porta di san Zeno c’è una strada, via Monte Ortigara... [audio] B: Boh! So assai! [audio] A: Ma te ha’ fatto un corso apposta per stà a contatto cor pubbrio? ’Un m’ha’ fatto nemmeno finì. T’ho chiesto una strada e mi dici: Boh, so assai! [audio]

Sobbollito, s. m. Sfogo cutaneo, sudamina. N’è (gli è) venuto ’r (il) sobbollito. [audio] - È ’n (un) po’ (poco) di sobbollito, ’osa voi ’e sia! [audio]

Sobbuglio [audio] , s. m. Subbuglio.

Sòcera [audio] , s. f. Suocera.

Sòcero [audio] , s. m. Suocero.

E (i) Sodi [audio] , lu. Località in Cenaia vecchia.

Sóffice [audio] , s. m. Sòffice.

Sògliola [audio] , s. f. Soglia.

Sola [audio] , s. f. Suola.

Solatìo, s. m. Terreno rivolto verso il sole. A solatio [audio] .

Solativo, agg. Solatio. È un terreno solativo ’e ci si sta d’incanto! [audio]

Soletto, s. m. Soletta. Mi ci vole un soletto per le scarpe. E ci ciottolo, son troppe (troppo) grandi. Guarda di ’omprallo [audio] (comprarlo).

Solicchio [audio] , s. m. Solicello. Il latino soliculus ha dato in italiano solicello, sole velato da nuvole; solecchio, gesto fatto per ripararsi con la mano dalla luce del sole, e in dialetto solicchio che è un sole non “malato” come il solicello, ma un sole con meno forza a causa della stagione, come quello di settembre, ottobre. Dante ha solecchio.

Solicchiolo [audio] , s. m. Solicello. Mi sembra quello più vicino al latino soliculus.

Solla [audio] , s. f. Sulla. Parola usata da Dante nel Purgatorio, Canto xxvi, verso 40: “così, la mia durezza fatta solla”

Solletïo, s. m. Solletico. O, la smetti un poino (pochino); mi fa’ (fai) ’r (il) solletïo! [audio]

Sòlo, s. m. Suola. Mi si son rotte le scarpe. C’è venuto un buo (buco) sotto. Mi ci dovresti rifà ’r (il) sòlo. [audio]

Sonà [audio] , v. tr. Suonare.

Sonà, v. tr. Picchiare. Bierebbe sonannele (suonargliele) di santa ragione [audio] (= a tutto spiano.)

Sonà a predia (predica), loc. A tutto spiano. Certe botte ni (gli) dette, ’ome (come) sonà a predia! [audio]

Sonalle di santa ragione, loc. Picchiare tutto spiano. Bierebbe sonannele (suonargliele) di santa ragione. [audio]

So ’na sega, loc. Non lo so. A: Quando smette di piove? [audio] B: So ’na sega! [audio] - So ’na sega se la sega sega! [audio]

Son lavoracci! loc. Sono cose difficili da farsi. Se ’un ci si fa stavorta, son lavoracci! [audio]

Sono [audio] , s. m. Suono.

Soprellà, v. tr. Sovrapporre. ’Un ce la faccio. L’hanno soprellati uno all’artro e son troppi (troppo) pesi! [audio]

Sor, s. m. Signore. Sor Beniamino, la saluto! [audio]

Sor, v. intr. (ind. pres.) Suole. Come sor dissi. [audio]

Sora, s. f. Signora. È rivata la sora Teresa! [audio]

Sorbà, v. tr. Picchiare. Ti doveano sorbà per bene! [audio]

Er (il) Sorbo [audio] , lu. Il boschetto a sinistra scendendo le grotte. Detto anche l’Uccelliera perché c’era un capanno di caccia agli uccelli.

Sorco [audio] , s. m. Solco.

Sordatini [audio] , s. m. pl. Soldatini di piombo, e poi di plastica (per giocare).

Sordato [audio] , s. m. Soldato.

Sordo, s. m. Soldo. Hanno rubbato ’n (in) farmacia cor un cortello: “Datemi (e = i) sordi” e via! [audio]

Sordo spaccato [audio] , agg. Sordo completamente. Come se avesse gli orecchi rotti.

Sorsògliolo [audio] , s. m. Rialzo per terra.

Sortanto [audio] , avv. Soltanto.

Sortì, v. intr. Uscire. Dal francese sortir. E son du’ (due) anni ’e aspetto ’e sorta ’r (il) 17 sulla rota di Firenze per vince du’ (alcuni) sordi! [audio]

Sortì fori dell’occhi (uscire fuori dagli occhi), loc. Rimpiangere, non sembrare vero. Se ci penso a quant’ho speso, mi sorte fori dell’occhi! [audio]

Sottofattore [audio] , s. m. Aiutante del fattore.

Sottologhi [audio] , lu. Strada dall’inizio della salita delle Grotte al Campo sportivo, ora via le Prata. Mi ero sempre domandato cosa volesse dire Sottologhi, cosa mai fossero questi luoghi, ma non ero mai riuscito nemmeno ad arrivare a immaginarmelo. Poi, un giorno, rileggendo I Promessi Sposi, arrivai al punto (capitolo III) nel quale Renzo parte con i capponi per andare dal dottor Azzeccagarbugli e la soluzione era lì, gentilmente offertami dal Manzoni: “Così, attraversando i campi o, come dicon colà, i luoghi, se n’andò per viottole, fremendo, ripensando alla sua disgrazia, e ruminando il discorso da fare al dottor Azzeccagarbugli”. Ecco cos’erano i loghi, erano i campi coltivati intorno al paese costeggiati da una strada che prendeva appunto il nome di Sottologhi. E torna con il fatto che più in là ci fossero le prata che erano campi non coltivati. A quel punto andai a vedere il vocabolario di latino e trovai la conferma che locus voleva dire campo. Ma quante altre parole purtroppo hanno ormai perso il loro significato. A maggiore conferma ho trovato, con piacere, nel Vocabolario senese del Cagliaritano, la voce lògo, con la spiegazione che si tratta di un podere in terreno collinoso. Sottologhi è il nome con il quale sono conosciuti da tempo immemorabile e logicamente in italiano sarebbe Sottoluoghi. A questo proposito parlando con una persona dissi Sottologhi e mi sentii gentilmente rimproverare: “Veramente sarebbe Sottoluoghi”. Ma la tradizione dove va a finire? Quella che nel “Violinista sul tetto”, famoso musical, il lattaio Tevje diceva essere così importante. Poi la sera ripensandoci mi venne in mente Firenze con le sue strade: via dell’Ariento diventata via dell’Argento, via dell’Oriolo ribattezzata via dell’Orologio, e i Calzaiuoli dell’omonima via passati a semplici Calzettai. Così va il mondo! Anzi così andrebbe se…

Spaccà [audio] , v. tr. Rompere, spaccare.

Spaccà ’r muso [audio] , loc. Rompere il viso a qualcuno.

Spaccato, v. tr. p. p. Rotto, spaccato. Se, o allora ’e ti ci posso fa? E mi s’è spaccato! [audio]

Spadellà, v. tr. Sparare a un animale e non colpirlo. Ma com’ ha’ (hai) fatto a spadellallo? [audio]

Spalanchio, s. m. Apertura, in maniera eccessiva, di porte o finestre. A: O cos’è tutto ’uesto spalanchio? [audio] B: Sè, ho dovuto aprì, c’era un puzzo ’e s’appestava! [audio]

Spalla [audio] , s. f. Prosciutto fatto usando la spalla del maiale invece della coscia..

Spampanato [audio] , agg. Sfiorito.

Spanchinà [audio] , v. tr. Levare con la vanga le zolle d’ erba dal bordo delle strade.

Sparà all’imbracciata [audio] , loc. Sparare senza prendere la mira.

Sparagio, s. m. Asparago. Stasera a cena mangerei volentieri du’ (alcuni) sparagi. [audio]

Sparmà [audio] , v. tr. Spalmare.

Sparta, s. f. Fuori dal centro abitato. Una ’asa (casa) alla sparta. [audio]

Spasseggià [audio] , v. intr. Passeggiare.

Spaurito, agg. Impaurito. Quando rivai e (i) ’avalli eran tutti spauriti! [audio]

Spavardo, agg. Spavaldo. A: Ma perché ’un se’ scappato ’ome noi? [audio] B: Voleo fà lo spavardo! [audio]

Spazzaamino [audio] , s. m. Spazzacamino.

Spece [audio] , s. f. Specie.

Speciarmente [audio] , avv. Specialmente.

Spelacchiato [audio] , agg. Con pochi peli o capelli.

Spelliccià, v. tr. Levare da un terreno le pellicce (zolle di terra con l’erba). E poi ho dovuto anco spellicciallo tutto! E sai, saranno stati 10 metri quadrati boni di terra dura! [audio]

Spelluzzïà (spelluzzicare), v. tr. Spilluzzicare. Ma cosa cià’ da spelluzzïà. Mangia e falla finita! [audio] - Ma caa ciai da spelluzzïà. Mangia e falla finita! [audio]

Spénge, v. tr. Spegnere, spèngere. Spéngi un po’ la luce! [audio]

Spéngilume [audio] , s. m. Dente di leone.

Spennacchiato, agg. Con poche penne. Chiappa ’uer galletto tutto spennacchiato! [audio]

Spennacchìo, s. m. Insieme disordinato di piume e penne. Entrai ner pollaio: uno spennacchìo per la terra (= per terra) ’e ’un te lo dio [audio] (dico)!

Spennecchià, v. tr. Mettere a posto, dare una lezione Se ti chiappo, ti spennecchio! [audio] E qui non direi “se ti ’iappo [audio] ”. All’orecchio mi suona male! Forse tornano male le due i contigue.

Spennio, s. m. Insieme disordinato di piume e penne. Entrai ner pollaio: uno spennio per la terra (= per terra) ’e ’un te lo dio [audio] (dico)! - Er (il) fagiano l’aveo centrato anco contro sole: uno spennio dell’artro mondo, ma andò a cascà in un prunaio e ’un fui bono a (capace di) trovallo! [audio]

Spénto [audio] , agg. Spènto.

Spepa [audio] , s. f. Ragazzina vispa.

Speramo, v. tr. (imp.) Speriamo. A: Hanno messo neve per oggi. [audio] B: Speramo di no! [audio]

Spèrge, v. intr. Spegnere. Avea paura di spèrge la razza! [audio] Detto dal babbo in riferimento alla figliola che aveva portato a casa un altro gattino trovatello, pur avendone in casa già 8. Spergere invece di spengere si trova anche nel nome di un fungo, non commestibile, l’ hypholoma fasciculare, famigliola cattiva, che a Lustignano nel Comune di Pomarance viene chiamato spergifamiglie.

Sperïolato [audio] , agg. Spericolato.

Sperso, agg. Smarrito. Quando son’ rivato a venì via, mi sono accorto ’e m’ero sperso! [audio]

Spertïato (sperticato), agg. Senza limiti, grande. (Che va al di là di una pertica). Ni (gli/le) fece dell’ elogi spertïati [audio] .

Sperverso [audio] , agg. Perverso, cattivo.

’Spettà, v. tr. Aspettare. ’Spettami, rivo. [audio]

Spettaolare [audio] , agg. Spettacolare.

Spettaolo [audio] , s. m. Spettacolo.

Speulà, v. intr. Speculare. ’Un si pole speulà. ’Un va bene! [audio]

Spiaccïà, v. intr. Spiaccicare, schiacciare. E io dovrei mangià cotesto ’oso (coso) tutto spiaccïato? [audio]

Spianatoio [audio] , s. m. Spianatoia (f.).

Spiattellà, v. tr. Riferire una cosa che doveva rimanere segreta. N’ (gli) ha spiattellato tutto, e ora, ’un so come si por (pole = può) fà! [audio]

Spiazzolo, s. m. Spiazzo. Prima di mette le tagliole, ci devi fa ’no (uno) spiazzolo, e poi le piazzi per benino. [audio]

Spiccà, v. tr. Cominciare. Basta ’e (che) tu ni (gli) faccia spiccà un bollorino e poi lo spengi. [audio]

Spicciassi, v. rifl. Spicciarsi, sbrigarsi. Spicciati, è tardi! [audio]

Spiccïà (spiccicare), v. tr. Staccare, togliere. M’è venuto addosso e ’un mi riusciva più spiccïammelo di dosso! [audio]

Spiccïato (spiccicato), agg. Uguale. È su’ pà, spicciato! [audio]

Spicinà, v. tr. Fare a pezzetti. Se lo chiappo, lo spicino! [audio]

Spicinìo, s. m. Atto di spaccare tutto. Fà ’no spicinio. [audio]

Spicinìo, s. m. Un mucchio di. Ciò da telefanà a uno spicinio di gente. [audio]

Spigà [audio] , v. intr. Raccattare le pannocchie di granturco, le spighe di grano, le pigne d’uva, dopo il termine delle pratiche agricole della raccolta.

Spigo [audio] , s. m. Lavanda.

Spigolà [audio] , v. intr. Spigolare, raccogliere le spighe dopo la mietitura.

Spigola [audio] , s. f. Arnese in ferro per ammazzare il maiale. Ora proibito.

Spilluzzïà [audio] , v. tr. Spilluzzicare.

Li Spinelli [audio] , lu. Località, dopo Bocca Mariana, prima dei Casini.

Spiombato, agg. Molto pesante, come se fosse di piombo. È peso spiombato! [audio]

Spippolà [audio] , v. tr. Prendere i chicchi ad uno ad uno.

Spìrito [audio] , s. m. Alcool denaturato, alcool.

Spisciaccherà, v. intr. Orinare poco e spesso, sporcare in terra orinando. Ma ’un potresti fà ammodo. Ha’ spisciaccherato dappertutto! [audio]

Spizzïo (spizzico), s. m. Fare qualcosa in maniera esageratamente precisa. Fà (far) le ’ose (cose) di spizzïo. [audio] - Parlà di spizzïo. [audio]

Spogliassi,v. rifl. Purificarsi. Detto del vino o dell’olio che diventano chiari. Bia ’spettà che si spogli! [audio]

Spollaiassi,v. rifl. Levarsi dei vestiti e rimanere con abiti più leggeri. ’Un ti spollaià tanto! [audio]

Spollaiato, agg. Con pochi vestiti addosso. Cosa fai tutto spollaiato in cotesta maniera? Sta’ (stai) attento ’e poi prendi fresco e ti viene ’r (il) mar di gola! [audio]

Spollinassi,v. rifl. Spollinarsi. A: L’ha’ vista la chioccia? [audio] B: Dev’esse nella strada a spollinassi. [audio] Mi sono accorto che nessun vocabolario riporta cosa vuol dire esattamente spollinarsi. E questo è logico, i vocabolari sono fatti nella stessa maniera e ogni errore si ripercuote su quelli che vedono la luce in un secondo tempo. Secondo loro vuol dire scuotersi di dosso i pidocchi pollini. Qualcuno aggiunge aiutandosi con il becco. Il problema è sempre il solito: i vocabolari sono fatti da cittadini e in casi come questi, non avendo mai visto una gallina spollinarsi, scrivono delle cose sbagliate. L’atto di spollinarsi è precedente allo scuotere le penne, o meglio, diciamo che è formato da due azioni. La prima, la più importante, consiste nello strofinarsi nel terreno asciutto e polveroso di modo che la polvere entri tra le penne. La seconda, quella che riportano i dizionari, è quella di scuotersi di dosso, con la polvere, i pidocchi. Infatti se una gallina, non lo fa di sicuro, ma se per ipotesi cercasse di scuotersi i pidocchi di dosso, non otterrebbe nulla senza prima essersi tutta impolverata. Poi, qualche vocabolario, aggiunge che la gallina si aiuterebbe con il becco per levarsi i pidocchi. E questo ci vuol poco a capirlo non è possibile. Il sistema di levarsi i pidocchi funziona solo con le scimmie dove una scimmia spidocchia un’altra, ma non si spidocchia da sé. In questo caso è stata fatta confusione. Indubbiamente qualcuno ha visto una gallina che col becco si lisciava le penne. Ma non cercava certo di levarsi i pidocchi. Quello che faceva era l’atto di spalmare quel materiale oleoso prodotto dalla ghiandola uropigio sulle penne per renderle impermeabili. Per la precisione l’atto di spollinarsi è comune a quasi tutti gli uccelli e quando si parla di spollinarsi ci si riferisce solo alla prima parte. Per cui se dico che ho visto dei passeri, o delle galline, spollinarsi vuol dire che li ho visti mentre erano con le penne arruffate nella polvere.

Spormonassi, v. intr. pron. Gridare molto forte. ’Un mi fà spormonà! [audio]

Sporpà, v. tr. Spolpare. A: Quest’è ’r conticino di ’uei lavoretti ’e t’ho fatto. [audio] B: Ó, ma te ti ci vai a fissà! Sta’ sempre a chiede sordi. La gente, finch’ ’un l’ha’ sporpata, ’un se’ ’ontento! [audio] .

Sporta, s. f. Borsa con due manici, in vimini o altro materiale. La sporta della spesa. [audio]

Sporte [audio] , s. m. Sport.

Sporto [audio] , s. m. Imposta interna di una finestra, anta di un armadio.

Sporverà, v. tr. Spolverare. Veng’anch’io appena ho finito di sporverà! [audio]

Sporverà, v. tr. Finire qualcosa con velocità. N’ (gli) ho dato ’na scatoletta e in cinque minuti l’hanno sporverata! [audio]

Sporverà, v. intr. Far polvere. A: Si leva la tinta dalle pareti, un porverone! [audio] B: Eh, lo so, er gesso sporvera! [audio]

Sporverello, s. m. Appiattimento nel terreno asciutto e polveroso fatto da un uccello per levarsi i parassiti di dosso. E lì, davanti ar castro, c’eran tutti li (gli) sporverelli ’e faceano e (i) passerotti durante ’r (il) giorno. [audio]

Sporverino [audio] , s. m. Spolverino. (Leggero soprabito).

Sporverino [audio] , s. m. Spolverino. (Spazzolino per levare la polvere).

Sposà, v. intr. Sposarsi. A: Quando sposi? [audio] B: Sposo ’r 23. [audio]

Spràrgini [audio] , s. m. pl. Erba dei campi (picris echoides).

Spreà [audio] , v. tr. Sprecare.

Sprecisione, s. f. Mancanza di precisione. Mamma mia ’e sprecisione! [audio]

Spreciso, agg. Non preciso. Persona che non bada molto a far le cose ammodo. Mamma mia ’ome (come) se’ (sei) spreciso! Ora lo riscrivi tutto da capo! [audio]

Sprende [audio] , v. intr. Splendere.

Sprendente [audio] , agg. Splendente.

Spreone, s. m. Sprecone. Se’ (sei) ’no (uno) spreone! [audio]

Sprofondo, s. m. Cavità profonda. Lo vidi laggiù in quello sprofondo. [audio]

Sprunzone, s. m. Legnetto appuntito, stelo di cereali rimasto sul campo dopo la falciatura. Ho provato a passà di lì ma c’eran certi sprunzoni ’e ti sciagattavano (sciupavano) e (i) vestiti e anco la ciccia! [audio] - A: Si passa dalla macchia? [audio] B: No, ’un ci vengo, ci sono tutti li (gli) sprunzoni dov’hanno tagliate (tagliato) le ’asce [audio] (casce = acacie)!

Spuciassi [audio] , v. rifl. Spulciarsi.

Spulà, v. tr. In un gioco, vincere tutto. M’hanno spulato! [audio]

Spulizzito, agg. Pulito e ben vestito. Come se’ (sei) bello spulizzito! [audio] - Dove vai tutto spulizzito in cotesta maniera! [audio]

Spulizzito, agg. Mangiato. Ni (gli) son piaciute le porpette, vai! Hanno spulizzito tutto! [audio]

Spuntaalocchie [audio] (spuntacalocchie), s. m. Saltimpalo.

Spunto, s. m. Principio di acetosità nel vino. ’Sto (questo) vino ha un po’ di spunto! [audio]

Spuppà (spuppare = spoppare), v. tr. Obbligare qualcuno a smettere di fare una cosa. Ti ci spuppo io vedrai! [audio]

Spurgà, v. intr. Ripulirsi. Le chiocciole, prima di ’ocile (cuocerle), deon’ esse messe a spurgà. [audio] (Cioè tenute a digiuno).

Sputato, agg. Uguale, preciso È su’ pà sputato! [audio]

Sputtanà, v. tr. Sputtanare, rivelare una verità che uno avrebbe preferito fosse rimasta segreta! Aveo detto, che ero stato sempre ’n (in) casa, e la mi’ moglie o ’un è ’ndata a dì che invece ero ’ndato a caccia sputtanandomi davanti a tutti! [audio]

Sputtanà, v. tr. Sputtanare, spendere senza ritegno. E (i) sordi (soldi) vinti al lotto me li sono sputtanati tutti da me solo! [audio]

Squacquarella [audio] , s. f. Squacquerella, diarrea.

Squincionà [audio] , v. intr. Verseggiare (del fringuello).

Squincionà, v. intr. Lamentarsi in maniera rumorosa. C’è poo da squincionà! [audio]

Squincione, s. m. Fringuello che, al capanno, è bravo a squincionare quando sente che ci sono dei fringuelli in volo. Sono ’ndato alla Fiera perché voleo ’omprà uno squincione, ma ’un me n’è garbati (piaciuti) punti [audio] (nessuno)!

’Sta, ’sto, ’ste, ’sti, agg. dim. Questa, questo, queste, questi. Prendi ’sto grembiale. [audio] - Lava ’ste finestre [audio] ! - Mi dai ’sti sordi (soldi) o no? [audio] - ’Sto (questo) vino ha un po’ di spunto [audio] (= comincia a sapere di forte)! - ’Sta gatta, mi sembra abbia fame, e gironzola ’ntorno e mi guarda. [audio]

Stà a craziola, loc. Stare senza far niente, parlando del più e del meno. Stava lì a craziola con Sergio e Pordo (Poldo) e ’un ci pensava nemmen lontanamente a fà quello ’e ni (gli) s’era (avevamo) detto! [audio]

Sta’ a vedé che l’ha strozzato la balia! loc. Ormai aveva l’età giusta per morire! A: L’ha’ saputo è morto Lapo. [audio] (Alla veneranda età di 99 anni). B: Si, sta’ a vedé che l’ha strozzato la balia! [audio]

Stagnino [audio] , s. m. Stagnaio.

Stà lustro! loc. Passare un brutto momento! E se ti chiappano, e sta’ (stai) lustro! [audio]

Stamo, v. intr. (ind. pres.) Stiamo. Stamo sistemando i libri nelli scaffali. [audio]

Stà ’n (in) panciolle [audio] , loc. Riposarsi con la pancia all’aria.

Starnà [audio] , v. tr. Levare le interiora a un uccello appena ucciso senza sbudellarlo, starnare.

Stà sulle sue [audio] , loc. Non dare confidenza.

Stavorta [audio] , avv. Stavolta.

La Steccaia [audio] , lu. Luogo lungo l’Isola, in prossimità del Botteghino, dove era stata fatta una piccola diga.

Stecchino [audio] , s. m. Stuzzicadenti.

Stecchito, agg. Molto freddo. Óh, ’un si po’ toccà. È stecchito! [audio]

Steccolo, s. m. Stecco. A: O lì sull’occhio cosa cià fatto? [audio] B: Mi cià picchiato ’no steccolo! [audio]

Stendino [audio] , s. m. Attrezzo per stendere i panni ad asciugare.

Sterzati, agg. pl. Di cose messe in qua e là, non vicine. Mettili sterzati, uno ’n qua e uno ’n là. [audio]

Stessa zórfa, loc. Solita storia. È sempre la stessa zórfa. [audio]

Stessi, v. intr. (cong. pass.) Stassi. Preferirei ’e t’un (non) ci stessi ’ostì [audio] (costì).

Stiacciata [audio] , s. f. Schiacciata.

Stiaffà [audio] , v. tr. Schiaffare.

Stiepidì [audio] , v. tr. Stiepidire, riscaldare leggermente.

Stillà, v. tr. Muovere la carta da gioco in modo da vedere lentamente qual’è. Ora la stillo! [audio]

Stilli, s. m. pl. Le carte di maggior valore (tre, due e asso) nel gioco del tressette. Cià’ (ci hai) punti (qualche) stilli? [audio]

Stintignà, v. intr. Stintignare, indugiare, non decidersi. Ma cosa stintigni, gnamo! [audio]

Stipa [audio] , s. f. Erica (erica arborea).

Stipà [audio] , v. tr. Ammassare delle cose in un contenitore o persone in un luogo in modo da riempirli. Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, Canto vii, verso 19: “Ahi giustizia di Dio! tante chi stipa nove travaglie e pene quant’io viddi?”

Stìtïo [audio] , agg. Stitico.

Stizza [audio] , s. f. Ghiandola che si trova sopra la coda degli uccelli.

Sto, v. intr. (ind. pres.) Abito. A: ’N (in) dù (duve = dove) stai [audio] ? B: Sto sulle Mura [audio] . Altri esempi con su sono: sto su’ (sui) ’anacci (Canacci), sulla Guardia, sur Bizzuello [audio] ; con a sono: sto ar Colle, alle Prata, ar Poggio, alle Quattro strade [audio] ; con in sono: sto ’n Filieto, in Fungiaia, in Siberia fonda, in Valliferone [audio] ; sto ’n Cenaia [audio] (ma anche sto a Cenaia [audio] ).

Stoia [audio] , s. f. Stuoia.

Stoino [audio] , s. m. Zerbino.

Stollo [audio] , s. m. Palo del pagliaio.

Stomaà (stomacare), v. intr. Nauseare. C’è un puzzo per le scale ’e fa stomaà! [audio]

Stomao, s. m. Stomaco. Mi sento illanguidì (illanguidire = annacquare) lo stomao. Bia (= bisogna) ’e mangi ’arcosa. [audio]

Stomaucci (stomacucci), s. m. pl. Mal di stomaco. Ma cos’hai? Li (gli) stomaucci! [audio]

Stopassi, v. rifl. Levarsi le caccole dal naso. Ma la fa’ (fai) finita a stopatti! [audio]

Stoppe [audio] , s. m. Stop.

Stoppinà [audio] , v. tr. Stoppinare, chiudere bene. Come se fosse stato chiuso con la stoppa.

Stoppinato, agg. Chiuso bene.Come se fosse stato chiuso con la stoppa. Si pole (può) ’ndà (andare)? Ha’ (hai) stoppinato tutto per bene? O bravo! [audio]

Stoppino [audio] , s. m. Lucignolo.

Storge [audio] , v. tr. Storcere, piegare.

Storgïollo (storgicollo), s. m. Torcicollo. Ho preso fresco, e m’è venuto lo storgïollo! [audio]

Storgïollo [audio] (storgicollo), s. m. Torcicollo. (Jinx torquilla).

Storià, v. intr. Perdere tempo. Quante storie! ’Un mi fà storià! Guarda se la fa’ finita! [audio]

Storïo [audio] , agg. Storico.

Stórto, agg. Stolto. Ma se’ (sei) proprio stórto eh! Io mi domando e dio (dico) (= mi chiedo) ma come si fa a fà le ’ose (cose) in cotesta maniera? [audio]

Straccato [audio] , agg. Stanco.

Stracco, agg. Stanco. Sono stracco! [audio]

Stradino [audio] , s. m. Operaio addetto alla manutenzione di un pezzo di strada pubblica.

La Stradïòla [audio] , lu. Piccola strada, sterrata, che dal Botteghino conduce a Ceppaiano. Dal latino straticola, diminutivo di strata.

Stragià, v. intr. Ridurre in brandelli, sciupare, vincere alla grande. L’ha’ stragiato! [audio]

Stralinco [audio] , agg. Storto.

Stranguglione, s. m. Colpo apoplettico. Ne l’ho detto ar mi’ marito. Se ti piglia ’no stranguglione e crepi, va bene, ma se mi rimani paralizzato ’un va punto bene. Perciò, riguardati! [audio]

Stranito, agg. Strano, in non ottime condizioni fisiche. Mi sento stranito! [audio]

Stranuto [audio] , s. m. Starnuto.

Straollà (stracollare), v. tr. Slogare. Il riferimento è al collo del piede. Mi sono straollato un piede. [audio]

Straotto, agg. Stracotto, troppo cotto. Questa pasta, è straotta! [audio]

Strapazzoso, agg. Che crea strapazzo. ’Un ci vengo alla gita perché è troppa strapazzosa! [audio]

Strapuntino, s. m. Angolo del letto. M’ero messo a sedé sullo strapuntino del letto per mettimi le scarpe, o ’un sono sgusciato cor culo e per poo ’ un m’ammazzo! [audio]

Strascïà [audio] , v. tr. Strascicare.

Strascïato, agg. Strascicato. A: Cosa c’è da mangià? [audio] B: Un ber tegame di ’avolo (cavolo) strascïato! [audio]

Strasciino (strascichino), s. m. Complicazioni residue. A: L’ho rimisurata la febbre. [audio] B: Quant’è? [audio] A: 37 e 1. [audio] B: C’è sempre un po’ di strasciino. [audio]

Strascinà, v. tr. Tirare dietro qualcosa senza impegno. A: Se va’ da Mariarosa, porta ’r (il) bimbo ’on te. [audio] B: ’Un me lo posso strascinà dietro. Mi farebbe perde tempo e basta! [audio]

Stràscïo (strascico), s. m. Complicazioni residue. Quest’infruenza m’ha lasciato uno stràscïo di febbre ’e ’un mi lascia più! [audio]

Stravaccato, agg. Disteso in maniera esagerata. Ma caa (cosa) fai lì tutto stravaccato in cotesta maniera? Ma va’ (vai) a lavorà! [audio]

Stravorto [audio] , agg. Stravolto.

Strego, s. m. Indovino. E se tu voi so’ (sono) strego! [audio]

Stregonato, agg. Stregato. Ma per me m’hanno stregonato. ’Un è possibile tutte ’ste (queste) storie ’e mi ’apitano [audio] (capitano)!

Stremo, s. m. Estremo. Samo allo stremo! ’Un se ne pole (può) più! [audio]

Strettì, v. tr. Restringere. ’Un avé paura, l’ho strettito, ’un è più largo ’ome prima. [audio]

Strettoia [audio] , s. f. Strettoio s. m.

Strigà, v. tr. Districare. Accidenti a questi ’apelli. ’Un mi riesce strigalli! [audio]

Striminzito, agg. Molto magro. È secco striminzito! [audio]

Strinà, v. tr. Bruciare. Sta’ (stai) attenta a stirà cotesta ’amicia. ’Un la strinà! [audio]

Strinato, agg. Bruciato. ’R (il) freddo, l’ (li) ha strinati tutti (e = i) baccelli [audio] (fave).

Stringolito, agg. Asciutto. Er cignale era bono, ma ’n po’ stringolito. [audio]

Strinto, agg. Stretto. È buio strinto! ’Un si vede gnente! [audio] - Mi sta strinto, bia (bisogna) ’e tu l’allarghi. [audio]

Strippato, agg. Stretto, pigiato. Si fece ’r (il) viaggio tutti strippati da quanti s’era [audio] (= eravamo)!

Striscià, v. intr. Verso del sassello (turdus musicus). Zitto! È un branchetto di sasselli ’e stanno per buttassi. L’ (li) ho sentiti striscià. [audio]

Strizzone, s. m. Forte dolore alla pancia. Ho delli strizzoni alla pancia, dell’artro mondo! [audio]

Strofinacciolo, s. m. Strofinaccio. Ce l’ha’ (hai) ’no (uno) strofinacciolo per pulì? [audio]

Strómbola [audio] , s. f. Frombola. La strombola. Veniva costruita con un forchino, fatto con un rametto duro e resistente a forma di Y, due grossi elastici e un pezzetto di cuoio, il coiattolo.

Stroncà [audio] , v. tr. Troncare.

Stronzo, s. m. “Complimento” detto a una persona che si comporta male. Se’ (sei) ’no (uno) stronzo. [audio]

Strónzolo [audio] , s. m. Stronzo.

Strozzà, v. tr. Strozzare. Nel gioco della tombola quando viene estratto il numero immediatamente inferiore o superiore a quello che il giocatore aspettava. Me l’ha strozzato! Mi mancava ’r 36 e è sortito ’r 37! [audio]

Strozzapreti [audio] , s. m. Alberello della macchia mediterranea. Prugnolo. (Prunus spinosa)

Strozzini [audio] , s. m. Arnese per attaccarci gli uccelli uccisi, con una calappia.

Strugge, v. rifl. Stare in ansia, essere a disagio, struggersi. Era lì che struggeva e si peritava a dì che dovea ’ndà via. [audio] - Mi sento strugge. Sono ’i senza fà gnente e ’un potessi move, con tutto ’uello ’e c’è da fà [audio]

Struggimento, s. m. Ansia. Ho ’no struggimento ’e ’un ne posso più! [audio]

Struggino, s. m. Persona che lavora le carogne di animali. Portalo dallo struggino. [audio]

Strusciata, s. f. Parziale paresi. Ma l’ha sentito di Marco? Ha preso ’na strusciata. Parla male e ’un move la parte destra. [audio]

Struscio [audio] , agg. Consumato (Riferito a un vestito).

Stucco, agg. Incontentabile, che non si contenta mai. È sempre stato un po’ stucco, ma ieri sera poi, ’un ci si facea più vita! [audio] (= sempre scontento, non gli andava bene niente!)

Stupito [audio] , agg. Stupido.

Stuzzïà (stuzzicare), v. tr. Dare noia, provocare. ’Un mi stuzzïà [audio] ! - Ormai l’ho stuzzïato e bia (bisogna) aspettà ’e (che) sia pronto. [audio]

Stuzzïadenti [audio] , s. m. Stuzzicadenti.

Stuzzïìni [audio] , s. m. pl. Stuzzichini.

Su’ agg. poss. Sua, suo, suoi, sue. La su’ gatta [audio] . - Er (il) su’ motore [audio] . - Ci sono e (i) su’ fogli [audio] . - Le su’ lenzola [audio] .

Sua, agg. poss. pl. Suoi, sue, loro. Sua è il nominativo plurale latino. C’è (ci sono i) fogli sua, son sua [audio] . - Le penne enno sua [audio] .

Subrime [audio] , agg. Sublime.

Succhiellà [audio] , v. intr. Bere piano piano.

Succhio [audio] , s. m. Succo. La parola succhio è rimasta nella locuzione “in succhio” riferito alle piante da innestare e alle quali si deve staccare bene la corteccia dal legno.

Sudiciumaio, s. m. Sporcizia. Ma guarda lì che sudiciumaio che ha’ (hai) fatto! [audio] Da sudiciume, come letamaio da letame.

Sudiciume, s. m. Pezzente. Guarda, ’un me ne ragionà. Quando l’ho visto l’avrei strozzato ’olle mi mane, quer sudiciume! [audio]

Sugatto [audio] , s. m. Sogatto.

Suggezione, s. f. Soggezione. A me mi fa suggezione. Quando la vedo mi sento sempre a disagio! [audio]

Sugo [audio] , s. m. Luogo dove venivano buttati i rifiuti, concimaia. Anche il sugo della pastasciutta viene fatto con lo stesso sistema, amalgamando insieme i vari componenti e facendoli macerare sul fuoco. Nella concimaia il ruolo del fuoco viene svolto dal sole e dal calore che si sprigiona dalla fermentazione. Il sugo infatti fumava.

Sulli, prep. art. Su gli. A: Ce lo voi il limone sulli spinaci? [audio] B: None! Ma come te lo deo dì ch’ ’un mi ci piace! [audio]

Superazione [audio] , s. f. Suppurazione.

Superbioso [audio] , agg. Pieno di superbia, di boria.

Supestizione [audio] , s. f. Superstizione.

Supestizioso [audio] , agg. Superstizioso.

Sùpprïa [audio] (supprica), s. f. Supplica.

Supprïà, (suppricare), v. tr. Supplicare. Ti supprïo, ’un lo fà! [audio]

Sur [audio] , prep. art. Sul.

Sur, prep. Su. Er’ (era) un arbero ch’era ’ascato sur un palo della luce nella valle. Sa’ (sai) ’om (come) è, ora il terreno è allentato (= intriso d’acqua) e cor vento ’e tirava. [audio]

Sur subito, loc. Subito, a prima vista. ’Un l’aveo rionosciuto (riconosciuto) sur subito. [audio]

Susine cigliege [audio] , s. f. pl. Susine selvatiche.

Sussurtà [audio] , v. intr. Sussultare.

Svagellà, v. intr. Delirare. A me, quando mi viene la febbre arta, svagello: vedo le ’ose (cose) grosse! [audio] (visioni di cose molto grandi)

Svelle [audio] , v. tr. Tirare via con forza una pianta dalla terra.

Svernà, v. intr. Passare molto tempo in un posto. A: O mamma? [audio] B: È ’n farmacia! [audio] A: O caa fa! Ci sverna? [audio]

Sverto [audio] , agg. Svelto.

Sverto, agg.(?) In maniera svelta, veloce. La voi ’na braciolina? Te la ’ocio (cuocio) sverta sulla gratella. [audio] - Lo voi un sarcicciotto? Te lo ’ocio (cuocio) sverto sulla gratella. [audio]

Sverza, s. f. Piccola scheggia di legno. M’è entrata ’na sverza ’n (in) un dito, tra l’unghia e la ciccia. [audio]

Sverzellina [audio] , s. f. Ragazza sveglia.

Svina, s. f. Svinatura. Samo ar tempo della svina. [audio]

Svinà [audio] , v. intr. Travasare il vino dal tino nella botte.

Svorge [audio] , v. tr. Svolgere.

Svorta [audio] , s. f. Svolta.

Svortà [audio] , v. intr. Svoltare.

Svortata, s. f. Curva. Attento, c’è ’na svortata a secco! [audio]

Svortinà, v. tr. Svolgere. Fa’ (fai) ammodo. Guarda di svortinallo bene. [audio]

Svortolà [audio] , v. tr. Svoltolare

Svortolone [audio] , s. m. Ruzzolone.