Parole

Pà [audio] , s. m. Padre.

Pacca [audio] , s. f. Tirata di sigaretta.

Pacca, s. f. Botta leggera. Ni (gli) diede ’na pacca sulle spalle. [audio]

Paccata, s. f. Un mucchio. ’Na paccata di fogli. [audio]

Padellà, v. tr. Padellare, sparare a un animale e non colpirlo. Ma com’ha’ fatto a padellallo’n (in) cotesta maniera? [audio]

Padellónno, v. tr. (ind. pass. rem.) Padellarono. Tirarono tutti e due a un fagiano, ma lo padellónno! [audio]

Padrone der baccellaio, loc. L’ultima persona rimasta dopo che gli altri sono andati via. Enno ’ndati (andati) via tutti e m’hanno lasciato padrone der baccellaio! [audio]

Padule [audio] , s. m. Palude.

E (i) Paduli [audio] , lu. I Paduli, metatesi della parola paludi, indicano la zona tra Cenaia e Ceppaiano dove si trovava il padule del Lupo che si estendeva fino a congiungersi con il padule di Vinceri, testimoniato dal nome dell’omonima borgata, vicino a Vicarello e il cui nome deriva dal longobardo Guinceri.L’esistenza del padule è documentata anche dal toponimo Le Lame, da lama, pantano, acquitrinio, zona coperta da acque.

Padulina, s. f. Gipero. (cyperus rotundus). Maria, ci riè la padulina. Credeo d’avella sberberata e ’nvece (invece) è risortita fori! [audio] La mia conoscenza con la padulina risale a parecchi anni fa quando mi era stata fornita della terra per il giardino. Però era infestata da questa pianta. Ma fu nel 2007 che mi ritornò tra i piedi in maniera insopportabile! Avevo cominciato a preparare un terreno al Colle in vista del mio successivo pensionamento. La mia intenzione era di farci un orto. Tra le altre avevo seminato delle piante di okra o gombo (abelmoschus esculentus) dopo che nell’estate del 2006 avevo scoperto una piccola piantagione in Volpaia. Conoscevo i baccelli avendoli visti più volte nei negozi etnici di Firenze, ma non avevo mai visto la pianta. Durante una passeggiata avevo visto queste piante in fiore, due solchi, che mi avevano ricordato il cotone e l’hibiscus. Avevo chiesto al coltivatore, un albanese, come si chiamassero e mi aveva risposto, non capii bene, bamja o bamje. Oltre a dirmi che facevano dei frutti buonissimi che venivano utilizzati con lo spezzatino per fare un piatto tipico. Constatato che era possibile coltivarla anche qui da noi mi accinsi a provarci anch’io. Come prima cosa pensai di preparare il terreno facendo un lavoro di scasso. E qui, senza saperlo, venni in contatto con la padulina. Vedevo ogni tanto dei piccoli tuberi tagliati a metà dalla vanga, bianchi dentro e altri tutti neri, interi. Ma non avevo capito che erano gli stessi. Era la padulina che d’estate venne su rigogliosissima insieme all’okra. Cercai alla meno peggio di sradicarla, ma era impossibile, perché tirando veniva via la parte superiore della pianta ma il tubero rimaneva sottoterra al sicuro e l’anno dopo avrebbe ributtato di sicuro. Avevo fatto così la conoscenza con la peggiore erba infestante che fosse sulla terra! Come se non bastasse le sue radici rilasciano delle sostanze nocive per le altre piante impedendone la crescita ed è resistente alla maggior parte dei diserbanti. Nemmeno gli erbicidi foliari servono perché l’apparato radicale e i tuberi rimangono intatti. Anche la normale pratica di vangare il terreno è controproducente perché i tuberi vengono distribuiti nel terreno aumentando l’infestazione. Se poi un tubero viene tagliato darà vita a due piante! Non serve nemmeno, come avevo pensato, cercare di soffocarla con la plastica usata normalmente nelle pratiche orticole per impedire la crescita delle erbe infestanti. Ritornando all’okra devo dire che l’anno successivo la riseminai ed ebbi un buon raccolto. Le piante vennero su rigogliose, alte quasi due metri, e fruttificarono abbondantemente. Anche quest’anno ho avuto un ottimo raccolto! Ho visto i frutti freschi in vendita anche a Pontedera, venivano in aereo dall’Africa. Vuol dire che grazie agli extracomunitari c’è un mercato e quindi una richiesta. Penso che prima o poi cominceranno a coltivarla anche qui.

Paese, lu. La zona centrale del paese, sia a Crespina che a Cenaia. Vado ’n (in) paese. [audio] - Sto ’n paese. [audio]

Pagà bé, loc. Pagare da bere. Paghi bé? [audio]

Pagaccia, s. f. Persona che paga malvolentieri. Sta’ attento ch’è ’na pagaccia! [audio]

Pagà com’un banco! loc. Pagare molti soldi. Ha scommesso ’e lo Zizzeri vinceva (avrebbe vinto), ma n’è toccato pagà com’un banco! [audio]

Pagà su su [audio] , loc. Pagare in più volte.

Pagna [audio] , s. f. Pania. La pania veniva usata nella caccia con la civetta. Le più antiche testimonianze che ho trovato sono un mosaico romano del III sec. d.C. conservato presso il museo archeologico di Oderzo, e un’ anfora attica a figure nere del VI sec. a.C. ubicazione sconosciuta. In ambedue si vede una civetta sulla gruccia, i panioni e gli uccelli che cadono a terra dopo essere rimasti impaniati.

Pagnaccio, s. m. Cosa informe e sgraziata. Da pagna (pania). Il marito alla moglie che è appena arrivata da farsi i capelli: O cos’è cotesto pagnaccio ’e cià’ (ci hai) ’n (in) capo? [audio]

Pagnaccio, s. m. Disturbo intestinale negli uccelli allevati (uccellini di nido, polli, ecc.) che si manifesta con una crosta nella regione anale. Ho cavato un nido di filunguelli (fringuelli) ma n’ è venuto a tutti ir (il) pagnaccio ar (al) culo e son morti! [audio]

Pagnastrella [audio] , s. f. Panicastrella (cladium mariscos).

Pagneri [audio] , s. m. Paniere.

Pagnoni [audio] (panioni), s. m. pl. Verghe piene di pania pronte per essere stese (usate).

Paiola [audio] , s. f. Largo recipiente usato per trasportare la calcina.

Palà, v. tr. Mettere i pali alle viti. Vado a palà le vitie. [audio]

Palanche [audio] , s. f. pl. Soldi.

Paleo [audio] , s. m. Erba dei campi (festuca pratensis). Parola usata da Dante nel Paradiso, Canto xviii, verso 42: “E al nome de l’alto Macabro vidi moversi un altro roteando, e letizia era ferza del paleo.”

Palla di ’avolo [audio] , s. f. Infiorescenza di cavolfiore.

Pallaio, s. m. Nolo del biliardo. Si gioa ’na beuta e chi perde paga ’r pallaio. [audio]

Palle [audio] , s. f. pl. Testicoli.

Palle dell’occhi, loc. Occhi. È ’na ’osa ’e mi sorte fori dalle palle dell’occhi! [audio]

Palle di gatto [audio] , s. f. pl. Uva sangiovese con chicchi molto grossi.

Palletìo [audio] , s. m. Palletico.

Palloccolo [audio] , s. m. Grumo di farina o altra sostanza.

Palloccolosa, agg. f. Lunga e noiosa. ’Un la fà tanto palloccolosa! [audio]

Pallone, s. m. Calcio. Si va a gioà a pallone? [audio]

Pallonzolo [audio] , s. m. Vangile.

Palloso, agg. Noioso. Come se’ (sei) palloso! [audio] Anche: ’ome se’ (sei) palloso! [audio] - Che discorsi pallosi! [audio]

Pallottolaio [audio] , s. m. Campo per il gioco delle bocce.

Pàmpana, s. f. Pampino, foglia di vite. Pàmpane di vitia [audio] (vite).

Panchina [audio] , s. f. Bordo esterno della strada.

Pancia [audio] , s. f. Ventre, pancia.

Pan de’ luci [audio] , loc. Panzanella.

Pane [audio] , s. m. Terra intorno alle radici che viene prelevata con la pianta da trapiantare per favorirne l’attecchimento.

Pane ’nzuppo [audio] , s. m. + agg. Panzanella.

Paniato (panicato), agg. Malato. Perché poi ni (gli) viene ’r (il) fegato panïato! [audio] Si dice panïato quando ha delle piccole escrescenze come chicchi di panico.

Pànio [audio] , s. m. Pànico.

Panïo [audio] , s. m. Panìco.

Panni, s. m. pl. Vestiti. Mettiti i panni [audio] . Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, Canto xxxiii, verso 141: “Io credo” diss’io lui, “che tu m’inganni; ché Branca Doria non morì unquanche, e mangia e bee e dorme e veste panni”.

Pannina, s. f. Vestiti e altri articoli di piccolo abbigliamento. Gneffere avea un negozio di pannina in Filieto. [audio]

Pantaneto [audio] , lu. Località nel Comune di Lari subito prima dell’inizio della salita che porta a Usigliano.

Pàpero [audio] , s. m. Oca maschio.

Par, s. m. Paio. Mi ci vole un par di scarpe nove. [audio]

Parabrise [audio] , s. f. Parabrezza.

Paraore [audio] (paracuore), s. m. Polmone di animale.

Paratella [audio] , s. f. Riparo temporaneo usato per la caccia a volo.

Parco [audio] , s. m. Palco.

Paré [audio] , v. intr. Sembrare, parere.

Parea [audio] , pareano [audio] , pareo [audio] , v. intr. (ind. imperf.) Pareva, parevano, parevo. ’Un l’ho fatto perché mi parea fatïa! [audio] Parola usata da Dante, tra l’altro, nell’Inferno, canto i, verso 63: “Mentre ch’i’ rovinava in basso loco, dinanzi a li occhi mi si fu offerto chi per lungo silenzio parea fioco.”

Paré fatia (fatica), loc. Non aver voglia di fare una cosa. A: Porta ’n (in) casa l’acqua. [audio] B: No, mi par fatia! [audio] - A: Arzati! [audio] B: Mi par fatia! [audio]

Paré mill’anni, loc. Non vedere l’ora. Mi par mill’anni di rivà a casa! [audio]

Parïfiato [audio] , agg. Parificato.

Pari pari [audio] , loc. Uguale, preciso.

Parïollo [audio] , s. m. Paricollo.

Parlà di spizzïo [audio] , loc. Parlare con parole ricercate.

Parlà ostrogoto [audio] , loc. Parlare in maniera incomprensibile.

Parma [audio] , s. f. Palma.

Parmerino [audio] (Palmerino), lu. Località nel Comune di Cascina subito dopo il Ponte de’ fii.

Parmo, s. m. Palmo. ’Un vedé a un parmo d’ar naso. [audio]

Parolaccia [audio] , s. f. Parola che non è bene dire.

Parolaio [audio] , s. m. Persona che manca alla parola data.

Parole ’ncrociate [audio] , s. f. + agg. Parole crociate.

Parpà [audio] , v. tr. Palpare.

Parpebra [audio] , s. f. Palpebra.

Parpitazioni [audio] , s. f. pl. Palpitazioni.

Parroo [audio] , s. m. Parroco.

Partaccia, s. f. Rimprovero. Io c’ero ’ndato per chiedini scusa, e ’nvece m’ha fatto una partaccia ’e ’un ti dio (dico)! Un me l’aspettavo propio! [audio]

Parte, s. f. Divisione. Te guarda di fà le parti ammodo, uguali per tutti, ’e dopo ’un ci siano recrami! [audio]

Partì, v. tr. Dividere, tagliare. Giorgio parti ’r (il) pane prima di portallo ’n (in) tavola [audio] . Usato in questo senso (dividere) da Dante anche nel Convivio, Trattato I, capitolo III/1: “Degna di molta riprensione è quella cosa che, ordinata a tòrre alcuno difetto, per se medesima quello induce: sì come quelli che fosse mandato a partire una rissa, e prima che partisse quella ne iniziasse un’altra”, Trattato II, capitolo X/2: “La qual parte, a bene intendere, si vuole in due partire”, Trattato IV, capitolo II/1: “Nel principio della impresa esposizione, per meglio dare a intendere la sentenza della proposta canzone, convienesi quella partire prima in due parti.”

Partò [audio] , s. m. Cappotto. Dal francese paletot.

Passà bene [audio] , loc. Fare una bella figura.

Passà male, loc. Fare una brutta figura. O, m’arracomando, ’un mi fa passà male! [audio]

Passà per occhio, loc. Non vedere. M’è passato per occhio! E ’un l’ho visto, e allora? [audio]

Passan bassi! [audio] loc. È molto freddo.

Passata, s. f. Breve pioggia. A: È piovuto? [audio] B: Ha fatto solo ’na passata! [audio]

Pàssera [audio] , s. f. Vulva.

Pàssera, s. f. Ragazza. È ’na bella pàssera! [audio]

Pàssera [audio] , s. f. Passera d’Italia.

Pàssera stipaiola [audio] , s. f. + agg. Passera scopaiola.

Passerottino [audio] , s. m. Nidiaceo o giovane di passera d’Italia.

Passerottino [audio] , s. m. Passera d’Italia.

Passerotto [audio] , s. m. Passera d’Italia.

Passionista, s. m. Appassionato. Eh! (pr: è) Io ciò la passione der cicrismo! Sono un passionista sfegatato. [audio]

Passo [audio] , s. m. Periodo nel quale gli uccelli migratori arrivano nelle nostre zone.

Pastoie [audio] , s. f. pl. Geti. Legacci che si mettono alle zampe dei rapaci perché non scappino.

Patacca, s. f. Macchia su un vestito. Se’ (sei) sempre ’r (il) solito spreciso! Sta’ (stai) più attento! Ti se’ fatto ’na patacca di sugo sulla ’amicia [audio] (camicia)!

Er (il) Patataio [audio] , lu. Spianata sulla destra all’inizio della discesa delle grotte.

Patate [audio] , s. f. pl. Deformazioni dei piedi.

Patate mascè [audio] , s. f. pl. + agg. Purea di patate. Dall’inglese mashed potatoes.

Patetïo [audio] , agg. Patetico.

Patino [audio] , s. m. Pattino, moscone.

Patito, agg. Magro finito. Come se’ (sei) patito! O che ha’(hai) fatto? [audio]

Patta, s. f. Botta sulla testa con la mano aperta. O, sta’ (stai) bono (buono) sennò ti do du’ (due = delle) patte. [audio]

Patto [audio] , s. m. Erbe usate come lettiera per il bestiame. Erbe tagliate e lasciate nel campo.

Pattone [audio] , s. m. Botta sulla testa con la mano aperta.

Pattume [audio] , s. m. Sudiciume.

Pè, s. m. Tirata di sigaretta. Mi fa’ (fai) fà un pè? [audio]

Pè, s. m. Niente. ’Un disse pè. [audio]

Pe’ (pr: pé), prep. Per. Pe’ la verità penso d’esse rivato. [audio]

Pecchia [audio] , s. f. Pellicola che copre l’interno della castagna.

Pedata, s. f. Calcio, pedata. Ti do ’na pedata ner culo e ti faccio volà sur tetto [audio] - Ti do ’na pedata ner culo ’e (che) ti faccio volà sur tetto. [audio]

Peggio, agg. Peggiore. A bazzia (bazzica) Mauro è ’r (il) peggio di tutti! [audio]

Pèggioro, v. intr.(ind. pres.) Peggióro. A: Allora ’ome (come) va? [audio] B: E pèggioro di giorno’n (in) giorno. Speramo di levacci le gambe! [audio]

Pelà, v. tr. Sbucciare. A: Cosa fai? [audio] B: Sono a pelà le patate. [audio]

Pellaio [audio] , s. m. Raccoglitore di pelli di coniglio, ecc.

Pellaio, s. m. Persona rozza e incivile, dai modi inurbani. E (i) vostri ’nfermieri (infermieri) vi fanno fà ’na figura da pellai con quer modo di fà che hanno! [audio]

Pelliccia [audio] , s. f. Pezzo di terra con l’erba.

Pellïola [audio] , s. f. Pellicola.

Pelo matto [audio] , s. m. + agg. La lanugine che copre gli uccellini nel nido prima che mettano le penne. Parola usata dal Boccaccio (penna matta) nel Decamerone, sesta giornata, novella decima: “Costui, avendol già tutto unto di mèle et empiuto di sopra di penna matta”.

Pelosetta [audio] , s. f. Cotonina.

Pementa [audio] , s. f. Peperoncino piccante.

Penà, v. intr. Tardare. Pena poo (poco) eh! (= sbrigati) T’aspetto ’uì [audio] (qui)!

Penà, v. intr. Faticare. Quant’ho penato prima di rivà qui! ’Un finiva mai la strada! [audio] Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, giornata seconda, novella quinta: “mentre che io penerò ad uscir dall’arca”.

Pena, s. f. Dolore. Ciò ’na pena d’aria, qui davanti, che ’un mi passa. [audio]

Pena poo che è tardi [audio] , loc. Sbrigati, è tardi.

Pendolone, avv./agg. Penzoloni. Ma possibile ogni vorta ’e deo aprì le finestre mi ritrovo ’ntrafunato (intrafunato = impacciato) con quelle dannate tende pendoloni! [audio] - A: Per quanto stai? [audio] B: Sto per uno, mi manca il 17, ma è pendolone, fra poo (poco) sorte! [audio]

Pèneri [audio] , s. m. pl. Le sfilacciature di un pezzo di stoffa.

Penerone [audio] , s. m. Persona mal vestita (Con i peneri).

Pennanculo [audio] , s. m. Codibugnolo.

Pennicellina [audio] , s. f. Penicillina.

Penteoste [audio] , s. f. Pentecoste.

Penùrtimo [audio] , agg. Penultimo.

Pèora [audio] , s. f. Pecora.

Peorino [audio] (pecorino), s. m. Formaggio fatto con latte di pecora.

Peorino [audio] (pecorino), s. m. Escrementi di pecora usati come concime.

Peoro (pecoro), s. m. Persona buona a nulla. Se’ un peoro! [audio]

Peorone (pecorone), s. m. Persona buona a nulla. Se’ un gran peorone! [audio]

Pepolino [audio] , s. m. Timo (Thymus serpyllum).

Per apposta, loc. Non sul serio. L’ho detto per apposta! [audio]

Perché? Perché due non fa tre! [audio] loc. Modo di dire scortese in risposta a ripetuti “perché?”

Perde (i) ’orpi (colpi), loc. Non funzionare più bene (riferito al cervello). Preso dalla meccanica: il motore che perde colpi. Allora, ’osa (cosa) son venuto a piglià? ’Un me lo riordo (ricordo) più! Er (il) cervello ’omincia (comincia) a perde (i) ’orpi. [audio]

Per dì, loc. Non sul serio. Dicevo per dì. ’Un parlavo mia sur serio! [audio]

Peretta, s. f. Interruttore della luce in legno e poi in plastica che si trovava appeso alla testata del letto, scendendo dall’alto A: Spengi il lume [audio] (= luce)! B: ’Un (non) trovo la peretta. [audio] A: È costì pendolone, l’ha’ (hai) sur capo! [audio]

Perignanese [audio] , s. m. Abitante di Perignano.

Perignano [audio] , lu. Centro abitato sulla strada provinciale delle Colline livornesi.

Perïolo [audio] , s. m. Pericolo.

Peritassi, v. rifl. Non osare, vergognarsi. ’Un ti perità. Vieni avanti. [audio]

Per l’appunto [audio] , loc. Per appunto.

Per la terra, loc. Per terra. Buttati per la terra. [audio]

Per meglio, loc. In maniera più certa. Penso ’e sia ’osì, come t’ho detto. Ad ogni modo lunedì te lo so dì per meglio. [audio]

Per modo di dì [audio] , loc. Per finta.

... però, congiu. (Modo di sottolineare un evento.) E piove, però! [audio] - È freddo, però! [audio]

Per ride, loc. Sul serio. ‘E ’na teppa per ride! [audio]

Pèrtïa [audio] , s. f. Pertica. Bastone molto lungo una volta usato anche come unità di misura.

Pesaappelli [audio] (pesacappelli), s. m. Cerambice delle querce.

Pesceane [audio] , s. m. Pescecane.

Pesciaio, s. m. Pescivendolo. Un avvenimento a parte era ’ostituito (costituito) dall’arrivo di Beppe ’r (il) pesciaio. [audio]

Pesciaiolo [audio] , s. m. Pescivendolo.

Pescio [audio] , s. m. Pesce.

Pesi [audio] , s. m. pl. Piselli.

Peso, agg. Pesante. Come se’ (sei) peso! Sarai venti ’ili [audio] (chili)!

Peso, agg. Volgare nel parlare! Come se’ (sei) peso! [audio] Ambedue i significati danno l’idea della difficoltà di sopportazione!

Peste bubbonïa, (bubbonica), loc. Bimbetto pestifero. O ’un l’ (li) avea scapati tutti e (i) ’arciofini, quella peste bubbonïa! [audio]

Pestotto, s. m. Pestata. M’ha dato un pestotto sur callo ’e m’ha fatto vedé le stelle! [audio]

Peta [audio] , s. f. Peto.

Peta vestita [audio] , s. f. Peto che sporca leggermente.

Pettata [audio] , s. f. Terreno in salita ripida, greppo. Greppo è una parola che ho trovato due volte soltanto. La prima nel nome di una località sopra Camaiore, Greppolungo; la seconda in una poesia del Pascoli, La sementa: “E poi, tornata, con le figlie prese pei greppi”.

Pettinà, v. tr. Castigare, mettere a posto. Ciao Lorenzo, ’n (in) du’ (duve? = dove) vai? All’asilo? Vedrai ora le maestre ti pettinano! [audio]

Er (il) Pettinaccio [audio] , lu. Località sulla destra andando verso Cenaia da Crespina; vi si accede dal Poggio prima che inizi il viale della Croce.

Pezzine [audio] , s. f. pl. Strisce di stoffa da usare come assorbenti.

Pezzo di merda, loc. Offesa. Se’ (sei) ’n (un) pezzo di merda! [audio] - Se’ (sei) ’n (un) gran pezzo di merda! [audio] Preferita nell’uso a “Se’ ’na merda! [audio]

Pezzola [audio] , s. f. Fazzoletto, pezzuola.

Piacé, s. m. Piacere. Mi fa’ (fai) ’n piacé? Va’ da Rosa e dinni ’e tra poo rivo. [audio]

Piacé, v. intr. Piacere. Se vo’ rimané a cena ci fa’ piacé, ’un ciò tanta roba: un po’ di pasta e du’ (due = alcune) patate rifatte, ma si sta ’nsieme (insieme), ci s’ha (abbiamo) tante ’ose (cose) da raccontatti [audio] . - Ha’ (hai) vinto? N’ho a piacé. [audio]

Piàciano, v. intr.(ind. pres.) Piacciono. Du’ (due = alcune) budelline ’otte (cotte) ner tegamino sono una delle ’ose (cose) der pollo ’e mi piàcian (piacciono) di più . Anco der petto. [audio]

Piaga verminosa, loc. Persona noiosa. Se’ (sei) ’na piaga verminosa! Ma come si dee fà a sopportatti? [audio]

Piàggia [audio] , s. f. Terreno in discesa. Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, sesta giornata, novella decima: “Le piagge delle quali montagnette così digradando giù verso il piano discendevano”, “Et erano queste piagge”. Parola usata anche da Dante nell’Inferno, Canto i, verso 29: “Poi ch’èi posato un poco il corpo lasso, ripresi via per la piaggia diserta, sì che ’l piè fermo sempre era ’l più basso.” e nel Canto ii, verso 62: “l’amico mio, e non de la ventura, ne la diserta piaggia è impedito sì nel cammin, che vòlt’è per paura.”

Piaggione [audio] , s. m. Grossa estensione di terreno in discesa.

Piagnuolà [audio] , v. intr. Piagnucolare.

La Piana [audio] , lu. Terreno in pari dopo Bersole verso Usigliano, subito in fondo alla discesina, sulla destra.

Er (il) Pianaccio [audio] , lu. Terreno che si trova dopo la via del Bizzuello.

Piange a vita tagliata [audio] , loc. Piangere molto.

Piangione [audio] , s. m. Persona che si lamenta spesso.

Pianigiano, s. m. Abitante del piano. Anche te se’ (sei) doventato un pianigiano! ’Un ti si vede nemmeno più! [audio]

Er (il) Piano, s. m. Zona che grosso modo va da Fornacette a Pisa. È tornato (andato ad abitare) ner piano. [audio]

Piastrino [audio] , s. m. Persona che chiacchiera quando farebbe meglio a stare zitto.

Piattaia [audio] , s. f. Mobiletto per metterci le stoviglie a scolare.

Piàttola [audio] , s. f. Scarafaggio.

Piattolone, s. m. Persona noiosa. ’Un fa tanto ’r piattolone! [audio]

La Piazza [audio] , lu. La località dove è la sede comunale (piazza Cesare Battisti).

Piccassi, v. rifl. Intestardirsi su una cosa. ’Un ti ci piccà! [audio]

Picchenicche [audio] , s. m. Picnic.

Picchià, v. intr. Avere un incidente. Quell’artro venia ’ontromano, e hanno picchiato! [audio]

Picchià, v. intr. Colpire. A: Pronto, Paolo? [audio] B: No, ciai picchiato vicino, m’ ha’ sbagliato numero. [audio] A: Ma ’un se’ Paolo? [audio] B: No, hai posposto du’ numeri. [audio] - A: Ho fatto centro! [audio] B: No, però ciai picchiato vicino. [audio]

Picchiante [audio] , s. m. Polmone e cuore di bovino da cucinare.

Picchio, s. m. Cazzotto, colpo. Ti do un picchio se ’un la smetti! [audio]

Piccinaccio [audio] , agg. Bimbetto.È

Piccinino [audio] , agg. Molto piccolo.

Piccino [audio] , agg. Piccolo.

Piccione terrino [audio] , s. m. + agg. Piccione torraiolo.

Pidocchio pollino [audio] , s. m. + agg. Pidocchio dei polli.

Piedate [audio] , s. f. pl. Pedate, impronte sulla terra lasciate da persone o animali.

Piedi, s. m. Piede. Mi son fatto male a un piedi! [audio]

Pieno di votame [audio] , loc. Vuoto.

Pieno zipillo, loc. Pieno al massimo. È pieno zipillo! [audio] Da notare che zipillo è sempre associato a pieno come nell’esempio riportato. Non l’ho mai sentito usare da solo!

Pigia pigia, loc. Moltitudine. C’era un pigia pigia dell’artro mondo [audio] .

Piglià [audio] , v. tr. Prendere, pigliare. Parola usata dal Machiavelli nel Principe, cap. VIII, 8: “Onde è da notare che, nel pigliare una sfida, debba l’occupatio di esso discorrere tutte quelle offese che li è necessario fare.”

Piglià, v. tr. Colpire. E l’ho mandato via (= non colpito). Era tutto ’nfrascato, e n’ (gli) ho tirato lo stesso, ma ’un lo poteo piglià. [audio]

Pinzo di puce! loc. Cosa da niente. Ma cosa voi ’e sia. È un pinzo di puce! [audio]

Piglià, v. tr. Prendere le botte. Ora basta, ora le pigli! [audio]

Piglià, v. tr. Andare d’accordo. A: L’ha’ (hai) sentito di Maura, s’è lasciata. [audio] B: E lo sapevo, ’un si pigliavano! [audio]

Piglia e porta a casa, loc. Frase finale diretta ad una persona la quale ha fatto una cosa non sensata. L’ha’ vorsuto fà, ora piglia e porta a casa! Io te l’aveo detto! [audio]

Piglià fresco, loc. Prendere fresco. Pó (può) ’ndà (andare) anc’ (anche) a Pisa, ma dee stà attento a ’un piglià fresco. [audio] - Po’ (puoi) ’ndà (andare) anc’ (anche) a Pisa, ma dei stà attento a ’un piglià fresco. [audio]

Piglià lo gnocco, loc. Arrabbarsi. Ma se mi prende lo gnocco, lo vedi! [audio]

Piglià per er (il) culo, loc. Prendere in giro. Ma chi credi di piglià per er culo, eh! [audio]

Piglià per le trombe del culo, loc. Minacciare di passare a vie di fatto. Se continui, ti piglio per le trombe der culo e ti butto nella valle! [audio]

Pigliassela, v. rifl. Prendersela, preoccuparsi. ’Un te la piglià! Cosa voi ’e (che) sia! [audio]

Piglio e vado via! loc. Prendo le mie cose e me ne vado! Senti, se continui con cotesto modo di fà, piglio e vado via! [audio]

Pigna, s. f. Grappolo. Dammi ’na pigna d’uva. [audio]

Pila, s. f. Lavatoio. A: Er (il) pallone l’ho messo nella pila pe’ (per) lavallo. [audio] B: Dopo te lo lavo. [audio] - Alle Fontacce prima c’eran le pile dove le donne ’ndavano a lavà (i) panni. [audio]

Pila [audio] , s. f. Lampada a pila.

Pillacchera [audio] , s. f. Schizzo di fango.

Pillaccherone [audio] , s. m. Persona che non ha voglia di far niente.

Pillaccolosa, agg. Lunga e noiosa. ’Un la fà tanto pillaccolosa! [audio]

Pillone, s. m. Situazione sgradevole determinata dall’accumularsi in gola del cibo mangiato in fretta. M’ha fatto pillone. [audio] Io avevo battezzato dorce pillone un dolce che faceva la mia sorella in gioventù: bruciato di fuori e poco cotto dentro. Una vera specialità che ti faceva pillone in gola quando lo mangiavi.

Pilorre [audio] , s. m. Tessuto di cotone spesso.

Piluccà [audio] , v. tr. Prendere un chicco d’uva per volta.

Piluccotto [audio] , s. m. Pizzicotto.

Pina [audio] , s. f. Pigna.

Pina [audio] , s. f. Cuore di animale. Dalla forma simile ad una pigna.

Pinacchiotto [audio] , s. m. Pino giovane.

Pinaiolo doppio [audio] , s. m. + agg. Fungo. (boletus luteus). Il nome è dovuto al fatto che vive in simbiosi con il pino, come il pinaiolo scempio e la pineggiola.

Pinaiolo scempio [audio] , s. m. + agg. Fungo. (boletus bovinus).

Pinco, s. m. Persona immaginaria. A: Chi è stato? [audio] B: È stato pinco! [audio]

Pineggiola [audio] , s. f. Fungo. (lactarius deliciosus, sanguiflus, semisanguiflus).

Pinge, v. tr. Spingere. Ma la smetti di pinge! [audio]

Pinto, agg. Spinto. A: ’Un c’è più ’r (il) cosino? [audio] B: Si vede (di sicuro) (’e = che) l’ha’ (hai) pinto dentro. [audio] Se si usasse può darsi verrebbe: Può darsi ’e tu l’abbia pinto dentro. [audio]

E (i) Pinucci [audio] , lu. Località dove si trova il Casermone, sulla sinistra dopo il viale della Croce.

Pinzà, v. tr. Pungere da parte di un insetto. Ma te guarda, m’ ha pinzato. ’Cidenti (accidenti) a lui, ma ’un sapea ’osa (cosa) fa? [audio]

Pinzette [audio] , s. f. pl. Pinze.

Pinzì, v. intr. Germogliare. Ora l’aglio pinzisce tutto [audio] .

Pinzito, agg. Detto di tubero o seme che ha germogliato. Queste patate sono tutte pinzite! [audio]

Pinzo, agg. Pieno. Grasso pinzo [audio] .

Pinzo, s. m. Puntura d’insetto. Ma cosa voi ’e sia! È un pinzo di puce [audio] (pulce).

Pinzo, s. m. Germoglio di pianta. Queste patate hanno ’r (il) pinzo! [audio]

Pinzo di puce! loc. Cosa da niente. Ma cosa voi ’e sia. È un pinzo di puce! [audio]

Piolino [audio] , s. m. Paracarro.

Piombini [audio] , s. m. pl. Piccolissime zecche che vivono in gruppo. Il nome è dovuto al colore plumbeo.

Piove ’ome (come) Dio la manda, loc. Piovere forte. Ne sarà venuta d’acqua stanotte. Pioveva ’ome Dio la mandava! Mi sono arzato a vedé e la strada era tutta una chiarura. [audio] (Allagata e quindi come uno specchio d’acqua, detto chiaro).

Pioviscolà, piovere piano piano. Com’è ’r (il) tempo? E pioviscola. [audio]

Pipì [audio] , s. f. Orina, pipì. Nel linguaggio infantile.

Pipita [audio] , s. f. Malattia che colpisce la lingua dei polli.

Pipita [audio] , s. f. Pellicina che si forma vicino alle unghie della mano.

Pippolino, s. m. Chicco d’uva. Me ne dai un pippolino? [audio]

Pippolo, s. m. Chicco d’uva. Me ne dai un pippolo? [audio]

Pire, pire [audio] , loc. Verso per richiamare le galline.

Piri, piri [audio] , loc. Verso per richiamare i polli.

Piro piro, loc. Tanti. Enno (sono) piro piro. [audio]

Piscià [audio] , v. intr. Orinare, pisciare.

Pisciaane (pisciacane), s. m. Grosso piolo in pietra messo all’angolo di una casa.

Pisciaane [audio] (pisciacane), s. m. Dente di leone.

Piscialletto [audio] , s. m. Dente di leone. Cfr: francese pissenlit.

Piscio [audio] , s. m. Orina, piscio.

Pisciolino, s. m. Rivolo. Quella ’annella, e chiude male. C’è un pisciolino d’acqua ’e (che) scorre di ’ontinuo. [audio]

Pisciona, s. f. Bambina piccola. A: Cos’è, maschio o femmina? [audio] B: È ’na pisciona! [audio]

Pìsola, s. f. Somma esagerata. E deono stacci attenti, perché se sbagliano e son puniti ’on delle belle pisole da pagà! [audio]

Pispai [audio] , s. m. Pitchpine. Legno per mobili.

Piticcà, v. intr. Rispondere con pignoleria e con puntiglio ad ogni osservazione. Guarda ’ome piticcano: sembran cane e gatto! [audio] - Mamma mia! Stanno sempre a piticcà! [audio]

’Pito? p. p. Capito? Ho fatto ’olazione tardi. ’Un me la sento di mangià. Mi sento sempre la roba ’i. (Indicando con il dito la parte anteriore del collo) ’Pito? [audio]

Pitta, s. f. Abbondanti capelli sul collo. O che pitta ciài (ci hai)! Perché ’un va’ (vai) a fatti e (i) ’apelli [audio] (capelli)?

Pittirossino [audio] , s. m. Pettirosso.

Pittirosso [audio] , s. m. Pettirosso.

Più meglio, agg. Migliore. A bazzia (bazzica) Vincenzo è ’r (il) più meglio di tutti! [audio]

Più nemmeno! loc. Più. ’Un solo, quand’è finito ’r cardo, ’un le piglio più nemmeno! [audio]

Pizzetta [audio] , s. f. Questa è una parola che io ho sentito solo in casa, dove, appunto mangiavo la pizzetta da piccolo. L’ho solo riportata per rendere più chiaro quello a cui ho già accennato parlando del direzzolo (vedi). La forma era uguale a una svizzera ma veniva preparata con carne di filetto macinata alla quale veniva tolto, dopo meticolosa ricerca fatta sfilacciandola con una forchetta, ogni eventuale nervettino; quindi mescolata bene con midolla di pane inzuppata nel latte e strizzata, e un po’ di formaggio grattato. Poi veniva cotta in un tegamino con poco olio e sale fino a renderla bella arrosellita (vedi). Era un sistema faticoso per renderla estremamente appetibile a bimbetti che non amavano la ciccia!

Pizzià [audio] (pr: pizzi-à), (pizzicare), v. tr./intr. Pizzicare, pungere, avere sapore piccante.

Pizziorino, (pizzicorino), s. m. Leggero prurito. Sento un pizzïorino alla schiena ’e mi dà ’na noia dell’artro mondo! [audio]

Pizzïotto, s. m. Pizzicotto. Ma lo sai ’e (che) se’ (sei) stupito. Se te lo dassero a te un pizzïotto ’osì (così) cosa dirresti? E ora è capace mi ci viene un livido [audio] !

Po’, v. intr. (ind. pres.) Puoi. Guarda ’i (qui), ora ’un po’ (puoi) dì che ’un t’ho trattato bene: servito ner coscetto! [audio] Po’ ’ndà anc’a Pisa, ma dei stà attento a ’un piglià fresco! [audio] . Er bagno è cardo. Se vo’ ’ndà po’ ’ndà. [audio]

Pó (pr: pó), v. intr. (ind. pres.) Può. Pó ’ndà anc’a Pisa, ma dee stà attento a ’un piglià fresco! [audio]

Po’, avv. Poi. Ora deo ’ndà (andare) via, po’ dopo ritorno. [audio]

Poènte [audio] , s. m. Pointer. Cane da caccia.

Poeraccio, agg. Poveraccio. Poeraccio, guarda ’om’ (come) è ’ndato a finì! [audio]

Poerino, agg. Poverino. Poerino quant’ha patito! [audio]

Poero, agg. Povero. Poero me! [audio]

Poero (povero) scannato [audio] , agg. Persona molto povera, senza soldi.

Poggio [audio] , s. m. Piccola collina, poggio.

Er (il) Poggio [audio] , lu. Località alla fine della via Trento e Trieste, dove cè la Fattoria del Poggio.

Er (il) Poggio alla nera [audio] , lu. Località alla fine di Campolungo. Si raggiunge da una strada poderale in salita sulla destra.

Er (il) Poggio a’ venti [audio] , lu. Località sopra Vicchio

Er (il) Poggio ar turco [audio] , lu. La spianata sopra Il Mulinaccio, alla quale si accede da Bocca Mariana.

Poggio e bua fanno pari [audio] , loc. Una cosa buona e una cattiva si annullano a vicenda.

Poi dopo, loc. Dopo, in altro momento. Poi dopo, si vedrà! [audio]

Poìno [audio] , agg. Pochino. A: Allora, ha funzionato bene la stufina? [audio] B: E si sentiva poìno! Era propio bella ’arda la stanza! [audio] Logicamente qui poìno vuol dire proprio il contrario, cioè che si sentiva molto.

Poïnìno [audio] , agg. Pochino.

Pole, v. intr. (ind. pres.) Può ’Un si pole [audio] . - ’Un pol’ esse! [audio] Parola usata da Dante nel Paradiso, Canto xxi, verso 35: “ come, per lo natural costume, le pole insieme, al cominciar del giorno, si movono a scaldar le fredde piume;”.

Polemïa [audio] , s. f. Polemica.

Politïa [audio] , s. f. Politica.

Polla, s. f. Sorgente. Lì in quella strada c’è sempre bagnato, perché c’è ’na polla sotto. [audio]

Pollaiolo [audio] , s. m. Pollivendolo.

Pollina [audio] , s. f. Escrementi del pollame. Usati come concime, oppure tenuti a mollo per qualche giorno e poi usata l’acqua (acqua di pollina) per concimare.

Pollone [audio] , s. m. Germoglio al piede delle piante, pollone.

Pomodoro da spedizione [audio] , s. m. Pomodoro San Marzano.

Pompino [audio] , s. m. Fellatio.

Er (il) Ponte de’ fii [audio] (fichi), lu. Località al confine con Cascina dopo la Lavoria.

Ponzà [audio] , v. intr. Respirare velocemente dopo uno sforzo fisico.

Poo [audio] , avv. Poco.

Poo male! [audio] loc. Poco male!

Pò’ pò’ (pr: pòpò), loc. Accrescitivo di poco. Questi pò’ pò’ di (più che) citrulli ’un sapeano ’osa (cosa) fà? [audio] - Ogni pò’ pò’ ridicea le stesse ’ose. [audio]

Popò [audio] , s. f. Cacca. Nel linguaggio infantile.

Poponcino, s. m. Piccolo melone, piccolo popone. A: Mi da’ un poponcino bono da mangià. [audio] B: Questo è bello maturo, propio bono. [audio] A: È bono si, ma da buttà via! [audio]

Popone [audio] , s. m. Melone, popone.

Popone, s. m. Buono a nulla. Se’ (sei) ’n (un) popone! [audio]

Por (pole), v. intr. (ind. pres.) Può. N’ (gli) ha spiattellato tutto e ora ’un so come si por fà! [audio]

Porca, s. f. Striscia di terra rialzata tra un solco e l’altro in un terreno coltivato. Questi ’avoli (cavoli) sono pronti, cinque mesi dopo la piantatura, mentre ’uelle (quelle) tre porche laggiù eran’ pronte alla fine di novembre. [audio]

Porcaccia [audio] , s. f. Pianta grassa. (portulaca oleracea).

Le Porcarecce [audio] , lu. Località in Cenaia. Sono i terreni un tempo adibiti all’allevamento dei maiali allo stato brado.

Porchi, agg. m. pl. Porci. Quando la smetterai di fà e (i) tu’ (tuoi) porchi ’omodi [audio] (comodi)?

Porcino [audio] , agg. Detto del tasso nel periodo nel quale non mangia i tuberi dei ciclamini e con riferimento alla sua carne che è simile a quella del maiale, e quindi buona. Nell’altro periodo viene detto canino.

Pormone [audio] , s. m. Polmone.

Pormonite [audio] , s. f. Polmonite.

Poro, agg. Povero. Poro Federïo! [audio] (Federico).

Poro brodo! [audio] loc. Povero stupido.

Porpa (polpa), s. f. Carne senz’osso. Voi un pezzo di porpa? [audio] Parola usata dal Boccaccio nel Decamerone, giornata ottava, novella decima: “e di quelli vi sono stati che la mercatantia e ’navilio e le polpe e l’ ossa lasciate v’hanno, sì ha soavemente la barbiera saputo menare il rasoio”.

Porpaccio [audio] , s. m. Polpaccio.

Porpetta [audio] , s. f. Polpetta.

Porpettone [audio] , s. m. Polpettone.

Porpo [audio] , s. m. Polpo. (octopus vulgaris)

Porrandoli [audio] , s. m. pl. Porri selvatici (allium ampelosaprum). (vedi aglietti).

Porro [audio] , s. m. Verruca, porro.

Porsino [audio] , s. m. Polsino.

Porso [audio] , s. m. Polso.

Portà ’r (il) bon per la pace, loc. Cercare di sopportare senza litigare. Te che se’ (sei) più grande cerca di portà ’r bon per la pace! [audio]

Portónno [audio] , v. tr. (ind. pass. rem.) Portarono.

Portrona [audio] , s. f. Poltrona.

Portrone [audio] , s. m. Poltrone.

Pórvere [audio] , s. f. Polvere.

Porverone, s. f. Polverone. De, c’è ’ndato lui e ha fatto un porverone. In un battibaleno sono spariti tutti! [audio]

Porveroso [audio] , agg. Polveroso.

Posata, s. f. Sedimento lasciato da un liquido rimasto a lungo in un contenitore. Versalo piano. Questo fiasco cià tutta la posata ’n (in) fondo. [audio]

Posato, agg. Raffermo (riferito al pane, che poi diventa duro e poi secco). A me ’r (il) pane mi piace posato, der giorno prima. [audio]

Poso, s. m. Riposo. L’ha’ visto Riffe? Quando s’accorge ’e mi preparo per andà a caccia ’un (non) trova poso. [audio]

Possino, v. tr. (cong. pres.) Possano. Che ti possino acceà [audio] (accecare)!

Potea, v. intr. (ind. imperf.) Poteva. Alle sette rivò r’ (il) Braccini e disse ’e si potea ’ndà tutti a casa! [audio]

Potiede, v. intr. (ind. pass. rem.) Poté. ’Un potiede mia stà zitto! Volle dì tutto ’uello (quello) ’e avea ’n (in) corpo! [audio]

Potino [audio] , s. m. Persona che pota gli alberi, gli ulivi in particolare.

Potrebbano, v. intr. (cond. pass.) Potrebbero. ’Un potrebbano mia fà questo! [audio]

Pottaione [audio] , s. m. Persona vanesia.

Pozzaiolo [audio] , s. m. Persona che fa i pozzi.

Pozzo nero [audio] , loc. s. m. + agg. Deposito per raccolta degli scarichi di un cabinetto. Anche il contenuto.

Pranato [audio] , agg. Planato.

Prastia [audio] (pr: pràsti-a), s. f. Plastica.

Le Prata [audio] , lu. Località oltre la strada di Sottologhi verso la Crespina e al di là del fiume. Sono i prati. Le parole latine al caso nominativo neutro latino escono infatti in a.

Pratano [audio] , s. m. Platano.

Pratapecci [audio] , lu. Valle alla quale si accede da Campoosimo.

Pratïa, s. f. Pratica. È ’na pratia ’ngarbugliata [audio] (ingarbugliata = difficile)!

Pratïo, agg. Pratico. Quest’aggeggio ’un è punto (= per niente) pratio! Accidenti a me e quando l’ho comprato! [audio]

Precissione [audio] , s. f. Processione.

Predïa [audio] , s. f. Predica.

Predïà [audio] , v. intr. Predicare.

Pregiudïato [audio] , s. m. Pregiudicato.

Pregna, agg. f. Gravida. La vacca l’è pregna, speriamo ’e vadi (vada) tutto bene! [audio]

Prende di foo (fuoco), loc. Sapere di aceto. Questo vino ha preso di foo. [audio]

Prende gallo, loc. Assumere importanza e sicurezza. L’hanno lasciato fà, e ora ’e ha preso gallo, ’un ci fanno più vita!

Prende in coglionella, loc. Non prendere sul serio. È uno ’e prende tutto in coglionella. [audio]

Prende’r (il) culo e ’ndassene, loc. Andarsene. E cosa doveo fà? Ho preso ’r culo e me ne sono ’ndato! [audio]

Prende’r (il) foo (fuoco), loc. Sapere di aceto. Questo vino ha preso ’r foo. ’Un si pò (può) bé [audio] . - ’Un si pòr (può) bé. [audio]

Prende ’r sale, loc. Assomigliare a qualcuno nel comportamento. A: S’arrabbia di gnente! [audio] B: È come ’r mi marito! [audio] A: Ha preso ’r sale, si vede. [audio]

Prendile, v. tr. + pron. pers. Prenderle. Le piante grasse? Riordami di prendile! [audio]

Preoce [audio] , agg. Precoce.

Preorite [audio] , s. f. Pleurite.

Presa [audio] , s. f. Pezzetto di stoffa per prendere le pentole o altro senza bruciarsi.

Presa, s. f. Piccola parte di terreno coltivato. Ho seminato du’ prese di fagioli. [audio]

Presciutto [audio] , s. m. Prosciutto.

Presempio [audio] , avv. Per esempio.

Pressappoo [audio] , avv. Pressappoco, all’incirca.

Prestino, avv. Presto. Guarda di fà prestino, eh! [audio]

Prete [audio] , s. m. Attrezzo oblungo per reggere lo scaldino; si metteva nel letto per riscaldarlo.

Prete [audio] , s. m. Parroco, prete.

Preurite [audio] , s. f. Pleurite.

Prezzembolo [audio] , s. m. Prezzemolo.

Pricissione [audio] , s. f. Processione.

Prima ’e ’r gioo resti [audio] , loc. Prima che sia finito tutto, succederà qualcosa.

Primavera [audio] , s. f. Fiore di campo (anemone hortensis).

E Princi [audio] , lu. Località, dopo Bocca Mariana, prima degli Spinelli, andando verso il confine con Crespina, alla Cinquantina.

Principarmente [audio] , avv. Principalmente.

Prispolino [audio] , s. m. Pispola.

Probrema [audio] , s. m. Problema.

Proda, s. f. Terreno compreso tra due filari di viti. ’Un lo trovi? Guarda nelle prode. [audio]

Proda, s. f. Terreno in cima ad una vigna, a un campo. Te mettiti in proda [audio] (detto ad un cacciatore). Parola usata da Dante nell’Inferno, Canto iv, verso 7: “Vero è che ’n su la proda mi trovai de la valle d’abisso dolorosa che ’ntrono accoglie d’infiniti guai”.

Le Prodine [audio] , lu. Terreno che si raggiunge da Fungiaia andando verso Tripalle, prendendo la prima strada a destra e andando giù fino all’inizio della discesa del poggio. Il nome ricorda un sistema di caccia agli uccelli.

Pròpio, avv. Proprio. È propio vero! [audio]

Proposto [audio] , s. m. Parroco, prete.

Protò [audio] , s. m. Cassetta in legno o plastica per frutta e verdura. Dal francese plateau.

Protone [audio] , s. m. Plotone.

Prunaio, s. m. Insieme di piante di rovo. Se, e ora c’entro subito in quer prunaio. Se lo voi te lo vai a piglià da te! [audio]

Prune, s. m. Spina. M’è ’ntrato (entrato) ’n (un) prune ’n (in) un dito. [audio]

Pruni [audio] , s. m. pl. Rovi. Quelli che mia moglie (di Lustignano, comune di Pomarance) chiama roghi. E io tutte le volte le spiego che si chiamano anche noi così, ma solo quando bruciano! Parola usata da Dante nel Paradiso, Canto xxiv, verso 111: “ché tu intrasti povero e digiuno in campo, a seminar la buona pianta che fu già vite e ora è fatta pruno”.

Prutesta [audio] , s. f. Protesta.

Prutestà [audio] , s. f. Protestare.

Pubbrià [audio] , v. tr. Pubblicare.

Pubbricità [audio] , s. f. Pubblicità.

Pubbrio [audio] , s. m. e agg. Pubblico.

Puce, s. f. Pulce, pulci. Cotesto ’anino (canino) è pieno di puce! [audio] C’è un detto: Anc’alle puce ni (gli) viene la tosse! [audio] che si usa quando qualcuno fa qualcosa più grande di lui! Per esempio un bambino che vuol bere il vino.

Puce e penne, loc. Complimento rivolto a un bambino. O te, puce e penne, ’n (in) du’ (duve? = dove) vai? [audio]

Puce secca [audio] (pulce secca), loc. Granchio a secco, strizzatura della pelle.

Pucino [audio] , s. m. Pulcino.

Pucioso [audio] (pulcioso), agg. Pieno di pulci.

Pugnetta [audio] , s. f. Presina per prendere pentole o altro senza bruciarsi.

Pula, s. f. L’insieme delle parti esterne del chicco di grano. Sparirono ’ome (come) la pula ar vento! [audio]

Pulaiolo [audio] , s. m. Capanna tonda con tetto conico. Le pareti esterne sono fornate da piccole canne intrecciate. Usata per metterci al riparo dalle intemperie la pula.

Pulenda [audio] , s. f. Polenta.

Pulì, v. tr. Sbucciare. Te la pulisco ’na mela? [audio]

Pullulà [audio] , v. intr. Essere numerosi.

Pumodoro [audio] , s. m. Pomodoro.

Pumodoro da spedizione [audio] , s. m. Pomodoro San Marzano.

Puntata, s. f. Cazzotto. Se ’un ti levi di ’ostì (costì) ti dò ’na puntata ner muso! [audio] - Ti do ’na puntata ner muso ti stendo! [audio]

Punti mòlli [audio] , loc. Punti lunghi e lenti in una cucitura provvisoria.

Punto, negazione. ’ Un ce n’è punto. [audio] - ’Un c’è punto vino, ’un ce n’è. [audio] - ’Un c’è punta birra, ’un ce n’è. [audio] - Da punte parti [audio] = in nessun posto - In punti posti [audio] = in nessun posto - ’Un sono punto (= per niente) ’ontento! [audio]

E (i) Puntoni [audio] , lu. Località al confine con Fauglia sulla via provinciale delle Colline per Livorno.

Puntura [audio] , s. f. Iniezione.

Puppa [audio] , s. f. Poppa, mammella.

Puppà, v. tr. Succhiare, poppare. Ha’ (hai) visto? Se l’è puppato tutto! E te dicevi ’e ’un l’avrebbe nemmeno guardato! [audio]

Purma [audio] , s. m. Pullmann.

Purmino [audio] , s. m. Piccolo pullmann.

Purpetta, s. f. Polpetta. L’ha’ (hai) fatte le purpette? [audio]

Pùrpito [audio] , s. m. Pulpito.

Pursante [audio] , s. m. Pulsante.

Pusse [audio] , s. m. Pus.

Putaaso [audio] , loc. Putacaso. Metti il caso che.

Puticchia [audio] , s. f. Cinciallegra (Parus major). Dal latino volgare puta, bambina.

Putupum, Putupumme [audio] , loc. Rumore fatto cascando. ’Ndavo verso la macchia e a ’n certo punto sono ’nciampato in una barba e, putupum, sono ’ndato a finì nella fossa. Meno male ’un mi son fatto gnente! [audio]

Puzza avella! [audio] loc. Manda un gran cattivo odore. Da avello = sepolcro, e questo dà un’idea esatta dell’odore!

Puzziterio, s. m. Puzzo. O cos’è ’sto (questo) puzziterio? S’appesta! [audio]

Puzzo [audio] , s. m. Cattivo odore, puzzo.

Puzzà, s. m. Mandare cattivo odore, puzzare. Puzza ’e (che) appesta [audio]

Puzzole [audio] , s. f. pl. Fiore da giardino (tagetes).